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Idrogeno: oltre 200 tonnellate da una miniera in Albania

Una scoperta rivoluzionaria per la produzione di energia pulita da una risorsa rinnovabile e abbondante

Un team di ricercatori ha scoperto il più grande flusso naturale di idrogeno mai rilevato, che fuoriesce da una pozza d’acqua sotterranea in una miniera di cromo in Albania. La scoperta, pubblicata sulla rivista Science, potrebbe rappresentare una svolta per la produzione di energia pulita da questa risorsa rinnovabile e abbondante.

Prima di tutto è importante capire cos’è l’idrogeno e perché è importante. Questo è l’elemento più semplice e più diffuso nell’universo, è un gas incolore, inodore e insapore, che può essere bruciato per produrre calore ed elettricità senza emettere gas serra. Per questo motivo, è considerato una delle alternative più promettenti ai combustibili fossili, che sono responsabili del riscaldamento globale e dell’inquinamento atmosferico.

Idrogeno

Tuttavia, l’idrogeno non si trova in natura in forma pura, ma è legato ad altri elementi, come l’ossigeno nell’acqua o il carbonio nel gas naturale, pertanto per ottenerlo da queste fonti, è necessario separarlo attraverso dei processi chimici o elettrolitici, che richiedono energia e, a volte, producono anidride carbonica.

Oltre a ciò, è un gas molto reattivo, che tende a combinarsi rapidamente con altri elementi, questo rende difficile il suo stoccaggio e il suo trasporto, e impedisce la formazione di grandi depositi naturali di idrogeno, come avviene per il petrolio o il gas naturale.

La scoperta della miniera di idrogeno a Bulqizë

La miniera di Bulqizë, situata nella regione nord-orientale dell’Albania, è una delle più grandi e antiche miniere di cromo del mondo, e quest’ultimo è un metallo usato per la produzione di acciaio inossidabile e di leghe resistenti alla corrosione.

Nel 1992, i minatori notarono per la prima volta la presenza di un gas infiammabile che fuoriusciva da una pozza d’acqua situata a circa 800 metri di profondità, in seguito, si verificarono diverse esplosioni nella miniera, causate dall’accensione accidentale del gas. L’ultima, avvenuta nel 2023, provocò la morte di due persone e il ferimento di altre quattro.

Per capire la natura e l’origine di questo gas misterioso, un gruppo di ricercatori provenienti da diversi paesi ha condotto una serie di analisi chimiche e geologiche. I risultati hanno mostrato che il gas era costituito per l’84% da idrogeno, insieme a piccole quantità di metano e azoto. Inoltre, il gas proveniva da una faglia geologica che attraversava la miniera, e che conteneva una quantità enorme di idrogeno: tra le 5.000 e le 50.000 tonnellate.

Idrogeno

Si tratta del più grande flusso naturale di idrogeno mai scoperto, e anche del più puro. Il tasso di emissione di idrogeno dalla pozza d’acqua era di circa 11 tonnellate all’anno, equivalenti a 34 chilogrammi al giorno, e sommando questo flusso a quelli provenienti da altri due punti della miniera, i ricercatori hanno stimato che la quantità totale di idrogeno che sgorga dalla miniera è di circa 200 tonnellate all’anno.

Le implicazioni per la produzione di energia pulita

La scoperta della miniera di Bulqizë ha due importanti implicazioni per la produzione di energia pulita da idrogeno: la prima è che dimostra l’esistenza di grandi depositi naturali di idrogeno, che potrebbero essere sfruttati come fonte di energia primaria, senza doverlo produrre artificialmente, la seconda è che suggerisce la possibilità di trovare altri depositi simili in altre parti del mondo, grazie alla presenza di una particolare tipologia di roccia.

Infatti, la miniera di Bulqizë, si trova all’interno di un tratto di roccia ricca di ferro chiamata ofiolite, che si forma quando la crosta oceanica viene spinta verso l’alto e si sovrappone alla crosta continentale, ed ha la proprietà di generare idrogeno quando reagisce con l’acqua, grazie a un processo chiamato serpentinizzazione, inoltre le ofioliti sono associate ad altri flussi naturali di idrogeno rilevati in passato in altre regioni del mondo, come in Turchia, in Oman e in Canada.

Gli autori dello studio ritengono quindi che le ofioliti possano costituire delle rocce madri ideali per questo gas, e che possano ospitare dei serbatoi di gas ricchi di questo elemento, di alta qualità. Per verificarlo, sarà necessario effettuare ulteriori ricerche e sondaggi geofisici in altre aree dove sono presenti le ofioliti, che coprono circa il 10% della superficie terrestre.

Se queste ipotesi saranno confermate, si aprirà una nuova frontiera per l’esplorazione e lo sfruttamento dell’idrogeno come combustibile pulito, che potrebbe contribuire a ridurre le emissioni di gas serra e a garantire la sicurezza energetica del pianeta.

Idrogeno

La scoperta del più grande flusso naturale di idrogeno mai rilevato in una miniera in Albania rappresenta una svolta per la produzione di energia pulita da questa risorsa rinnovabile e abbondante. La scoperta dimostra che esistono grandi depositi naturali di idrogeno, che potrebbero essere estratti e utilizzati come fonte di energia primaria, senza doverlo produrre artificialmente.

Inoltre, suggerisce la possibilità di trovare altri depositi simili in altre parti del mondo, grazie alla presenza di una particolare tipologia di roccia. Questa scoperta potrebbe aprire la strada a nuovi modi di catturare e utilizzare l’idrogeno come combustibile pulito, che potrebbe aiutare a combattere il cambiamento climatico e a garantire la sicurezza energetica del pianeta.

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