I presunti avvistamenti UFO nello spazio

Secondo i cospirazionisti verrebbero condotte missioni segrete nello spazio per tenere sotto controllo l'attività degli alieni nell'orbita terrestre e sulla Luna

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Il cosmonauta russo Yuri Gagarin fu il primo uomo a orbitare attorno alla Terra. Aveva 27 anni quando venne lanciato a bordo della Vostok 1, il 12 aprile 1961. Dopo Gagarin molti altri astronauti russi, americani, europei e di altre parti del mondo anno avuto l’onore di volare nello spazio e di scrivere la storia dell’astronautica come gli astronauti delle missioni Apollo.
Tuttavia l’uomo ha da sempre sognato di raggiungere altri mondi sperando di incontrare altri esseri intelligenti o sognato che questi visitassero la Terra. Purtroppo i sogni spesso si sono trasformati in bufale, qualche volta prodotte in assoluta buona fede, altre volte realizzate in mala fede e le missioni spaziali non ne sono rimaste indenni.
Secondo i cospirazionisti verrebbero condotte missioni segrete nello spazio per tenere sotto controllo l’attività degli alieni nell’orbita terrestre e sulla Luna e lo affermano in base a diverse segnalazioni avvenute nel corso degli anni, fin dalle prime missioni spaziali.
Come la Missione Gemini 4, quando il pilota James McDivitt vide un oggetto che descrisse come “bianco, di forma cilindrica, con una protuberanza bianca simile ad un’asta che sporgeva da uno dei suoi angoli“. Secondo James Oberg, giornalista scientifico statunitense ed ex ingegnere della NASA, l’oggetto era il secondo stadio del razzo vettore Titan che aveva portato in orbita la navicella.
Nella missione Gemini 7 l’astronauta Frank Borman comunicò al controllo di terra di avere visto, oltre al secondo stadio del razzo vettore, un oggetto sconosciuto che viaggiava in orbita polare. Analizzando le traiettorie dei veicoli, Oberg capì che dopo due orbite la Gemini si trovò in una posizione diversa da quella programmata, ma nessuno notò la discrepanza. La successiva accensione di un razzo ausiliario mandò la navicella attraverso la nuvola dei detriti, per cui gli astronauti avrebbero avvistato fiocchi ghiacciati del residuo di propellente del secondo stadio e frammenti del razzo; il “bogey” cosi chiamato in gergo militare, sarebbe stato semplicemente un frammento più grande degli altri. Oberg mandò la sua ricostruzione agli astronauti, che risposero cordialmente dichiarandosi d’accordo.
Anche la missione Apollo 11 è entrata nella letteratura ufologica grazie a diversi avvistamenti. Durante il viaggio gli astronauti notarono alcuni lampi di luce, che furono attribuiti ad alcune parti dell’ultimo stadio del razzo vettore Saturno V, specialmente ai quattro pannelli del vano che ospitava il LEM, i quali furono abbandonati poco dopo l’immissione nella traiettoria verso la Luna.
Durante la missione Skylab 3 gli astronauti scattarono quattro fotografie raffiguranti punti luminosi. Secondo la NASA, i punti ripresi in tre fotografie erano detriti provenienti dallo Skylab, mentre quelli della quarta foto erano un artefatto della fotocamera. Sulla quarta foto, l’ufologo Bruce Maccabee non concordò con la spiegazione e ritenne insoddisfacente anche l’ipotesi secondo cui si trattasse di un satellite artificiale. James Oberg ribatté che un UFO delle dimensioni ipotizzate da Maccabee sarebbe stato visibile da terra ad occhio nudo, ma non ci fu nessuna segnalazione a riguardo; inoltre, dalle testimonianze degli astronauti è risultato che le condizioni di illuminazione erano idonee a causare un artefatto della fotocamera.
Durante la missione STS-88, un detrito spaziale in allontanamento dal primo nucleo della Stazione Spaziale Internazionale e dallo Space Shuttle Endeavour (attraccato ad essa) diviene, nelle interpretazioni degli ufologi, un satellite alieno in orbita attorno alla Terra di cui le agenzie spaziali terrebbero all’oscuro l’opinione pubblica.
E per finire nella missione ISS Expedition 36, l’astronauta Christopher Cassidy vide un oggetto che fluttuava accanto alla Stazione Spaziale Internazionale nelle vicinanze della navetta da carico Progress. I controllori di volo russi identificarono l’oggetto con un’antenna del modulo russo Zvezda.
Questi sono solo alcuni dei casi che hanno coinvolto cosmonauti ed astronauti che tra l’altro sono comunque spiegabili, nonostante libri e siti continuino a divulgarli come rapporti UFO incontestabili perché raccontati da astronauti.
La realtà è diversa, gli alieni non sono mai stati qui, o per essere più precisi, non abbiamo nessuna prova che un qualche fenomeno ancora non spiegato sia da attribuire a una qualche presenza aliena sulla Terra. I cospirazionisti continueranno a fare il loro sporco gioco, oggi più che mai scorretto.
Fonte: Wikipedia

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