I comprimari che hanno fatto la fortuna della saga di 007

I comprimari che hanno fatto la fortuna della saga di 007

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I film dell’agente segreto al servizio di Sua Maestà britannica James Bond rappresentano il franchise più longevo della storia del cinema, contando esclusivamente le pellicole prodotte dal mitico Albert Broccoli con la Eon Productions si tratta di 24 film.

L’esordio della saga risale al lontano 1962 con la pellicola Agente 007 – Licenza di uccidere per la regia di Terence Young. Il primo Bond fu individuato dopo un casting che selezionò sei finalisti. Il vincitore risultò un modello ventottenne di nome Peter Anthony che aveva una certa somiglianza con il divo americano Gregory Peck, peccato che le sue capacità recitative fossero disastrose, tanto che fu chiamato il secondo classificato lo scozzese Sean Connery, probabilmente il più glamour tra i Bond della saga, che fu messo sotto contratto per cinque film.

Da allora con qualche flop commerciale e di critica (tra tutti ricordiamo il Bond interpretato nel 1969 da George Lazenby) la saga ha goduto dei favori di un pubblico internazionale alla faccia di chi aveva espresso forti dubbi per l’eccessiva impronta “inglese” delle pellicole e l’ardito erotismo, grazie all’uso disinvolto delle Bond girls, soprattutto per quanto riguarda gli episodi degli anni Sessanta.

I fattori di questo successo che si dipana ininterrottamente da circa 60 anni sono molteplici, uno di questi è il valore aggiunto di alcuni protagonisti comprimari e se vogliamo minori che attraversano quasi tutto il franchise.

Iniziamo da che nei romanzi di Fleming è la sigla che contraddistingue il Direttore del Servizio Segreto britannico. Nei primi 11 film di 007 M è interpretato dall’attore Bernard Lee, ma probabilmente la più efficace interpretazione di questo personaggio è quella che ci è stata regalata da Judy Dench. Prima donna a ricoprire questo ruolo, la Dench esordisce con il film Goldeneye (1995) fino al film Skyfall (2012) per un totale di 7 apparizioni.



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La sua presenza nella serie di Bond ha portato una sorta di uguaglianza di genere nei film di James Bond, un passo che era assolutamente necessario nel XXI secolo. Inoltre grazie al talento di questa grandissima interprete che ha ricevuto un Oscar come miglior attrice non protagonista in “Shakespeare in love” nonché decine di altri premi, il personaggio di M con il suo rapporto con l’Agente Segreto più famoso del mondo ha assunto una complessità assente nelle prime pellicole del franchise.

Se Bond viene spedito da M a compiere missioni quasi impossibili, oltre al suo coraggio ed alla sua inventiva può contare sulle armi ed i congegni mirabolanti che Q (abbreviazione di quartermaster) gli mette a disposizione. Il nome in codice Q viene assegnato all’interno della MI6 al responsabile del Settore Q appunto. Egli ha il compito di fornire le armi, i gadget e le auto “accessoriate” alla bisogna ai vari agenti in missione. In particolare agli agenti doppio 0, così identificati perché in possesso della licenza di uccidere.

La sua frase più famosa: “La prego di riconsegnare intatto l’equipaggiamento al termine della missione” viene ripetuta ogni volta che viene consegnato a Bond qualche nuovo marchingegno. Il più celebre ed indimenticabile interprete di Q è stato l’attore gallese Desmond Llewelyn che per 17 film, dal 1963 al 1999, ha assicurato a 007, improbabili marchingegni ed armi che riusciranno a salvare la pelle al nostro eroe innumerevoli volte.

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L’ultimo film Bond di Llewelyn, Il mondo non basta, uscì solo poche settimane prima della sua morte avvenuta il 19 dicembre del 1999. Nella sua ultima scena nel film, lo si vede scendere nel suolo accanto ad una automobile. Sebbene il film avesse accennato al ritiro di Q, pur non affermando che fosse imminente, e avesse introdotto il personaggio di John Cleese come futuro successore, Llewelyn disse che fino alla sua morte non aveva intenzione di ritirarsi e che avrebbe continuato ad interpretare Q «fino a che i produttori mi vogliono e l’Onnipotente no».

Dal 2012 Q è interpretato dal giovane attore Ben Whishaw, che rappresenta una svolta in questo ruolo fin qui attribuito ad uomini maturi od attempati.

Non possiamo chiudere questa breve carrellata dei comprimari dei film di James Bond senza citare Miss Moneypenny, la segretaria di M. Come addetta all’ufficio centrale, Moneypenny viene a contatto, specialmente all’inizio o alla fine di una missione con James Bond.

Maggiormente nei film piuttosto che sulla pagina scritta è possibile intuire, dall’atteggiamento più che premuroso che la segretaria ha rispetto all’agente segreto, che la donna, nutra un non dichiarato sentimento amoroso (forse contraccambiato) per l’affascinante spia.

La più celebre e longeva interprete nel franchise è certamente l’attrice canadese Lois Maxwell che ha interpretato il ruolo di Miss Moneypenny nei primi quattordici film della serie su James Bond prodotti dalla EON Productions di Albert Broccoli.

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L’ultimo film nel quale la Maxwell interpreta Miss Moneypenny è Bersaglio mobile (1985). L’attrice che dopo l’ultimo film di Bond reciterà soltanto in un’altra pellicola Il quarto angelo (2001) morirà nel 2007 all’età di 80 anni. Dopo di lei il ruolo della celebre segretaria della struttura M è passato a Caroline Bliss e, successivamente, a Samantha Bond.

Insomma se l’Agente 007, in continua evoluzione, riesce costantemente a rinverdire i favori del pubblico lo deve anche a questi comprimari non protagonisti che hanno il compito di garantire la riconoscibilità e la familiarità del più longevo franchise del cinema.

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