In un mondo sempre più consapevole dell’importanza della sostenibilità ambientale, le grandi aziende stanno cercando di fare la loro parte per contribuire a un futuro più pulito. Una di queste aziende è Google, il gigante della tecnologia noto per i suoi sforzi nel campo dell’intelligenza artificiale e della mappatura geografica, e giusto la settimana scorsa, Google e EDF (Environmental Defense Fund –un’organizzazione no-profit dedicata alla protezione dell’ambiente–), hanno annunciato una partnership.
Il progetto comune di Google e EDF è ambizioso: mappare l’inquinamento da metano e le infrastrutture di petrolio e gas dallo spazio. Il metano è un gas serra molto potente, ancora più del biossido di carbonio, e rappresenta circa il 30% del riscaldamento globale sviluppatosi finora. Google e EDF prevedono di lanciare il ManthropSAT, un satellite che traccerà le emissioni di metano, il mese prossimo.
Nel frattempo, Google sta utilizzando l’intelligenza artificiale per mappare le infrastrutture del petrolio e del gas per creare una mappa globale delle fonti di inquinamento.
L’importanza della mappatura voluta da Google e EDF
“Le infrastrutture cambiano rapidamente e mantenere aggiornata una mappa come questa richiede input costanti. Ma questo è qualcosa su cui noi, nelle nostre mappe e nella nostra organizzazione geografica, abbiamo acquisito molta esperienza”
ha affermato Yael Maguire, vicepresidente e direttore generale del team Geo Sustainability di Google, in una conferenza stampa, poi in seguito ha anche aggiunto:
“Riteniamo che queste informazioni siano incredibilmente preziose per le aziende energetiche, i ricercatori e il settore pubblico per anticipare e mitigare le emissioni di metano”.
Mentre molti governi e aziende si impegnano nell’affrontare il cambiamento climaticoconcentrandosi sull’anidride carbonica derivante dalla combustione di combustibili fossili, il metano è un problema altrettanto urgente, e del quale non si parla abbastanza.
Il metano è il componente principale del cosiddetto gas naturale e si disperde regolarmente lungo le catene di approvvigionamento, dai pozzi alle condutture fino agli apparecchi a gas, ed anche le discariche e il bestiame sono grandi fonti di inquinamento da metano.
Secondo studi condotti anche da Google e EDF, nei primi 20 anni dopo il suo ingresso nell’atmosfera, il metano risulta essere 80 volte più potente della CO2 nel riscaldare il pianeta. Fortunatamente, il metano ha una durata di vita molto più breve rispetto all’anidride carbonica, che può rimanere nell’atmosfera per centinaia di anni in più, questo in quanto si tratta di un inquinante climatico potente ma di breve durata, ecco perché prevenire l’inquinamento da metano può avere un impatto ampio e immediato sul cambiamento climatico.
“Il metano domina ciò che sta accadendo nel breve termine”
ha detto Steven Hamburg, capo scienziato dell’EDF, durante la conferenza stampa di Google, aggiungendo inoltre:
“Il tempismo conta davvero. Perché se lo facciamo davvero rapidamente e riduciamo drasticamente le emissioni di metano, possiamo ridurre significativamente il tasso di riscaldamento nei prossimi decenni”.
ManthropSAT: l’amizioso progetto di Google e EDF
La ricerca condotta da Google e EDF, ha dimostrato che molti paesi, compresi gli Stati Uniti, probabilmente sottostimano ampiamente la quantità di metano fuoriuscito dalle infrastrutture del petrolio e del gas.
Come soluzione, EDF ha iniziato a lavorare su ManthropeSAT, che ora è un’iniziativa enorme con molti sostenitori di grandi nomi, basti pensare che sta collaborando con l’Agenzia spaziale neozelandese, rendendo ManthropSAT la prima missione spaziale finanziata dal governo del paese. Nel 2020, il Bezos Earth Fund ha donato a EDF 100 milioni di dollari per sostenere ManthropSAT, ed il lancio del satellite è previsto a bordo di un razzo SpaceX Falcon 9 il mese prossimo.
In orbita attorno alla Terra 15 volte al giorno, ManthropSAT esaminerà i livelli di metano nelle principali regioni produttrici di petrolio e gas del mondo. Gli algoritmi basati su Google Cloud consentiranno a EDF di monitorare la quantità di metano emesso nel tempo.
Sull’iniziativa EDF sta anche lavorando con scienziati di Harvard e dello Smithsonian e con il loro Centro congiunto di Astrofisica, inoltre una collaborazione con Google vi era già stata in passato, nel 2013, quando la società ha consentito a EDF di dotare le sue auto Street View di sensori per mappare le perdite di metano.
La partnership tra Google e EDF rappresenta un passo importante nella lotta contro il cambiamento climatico. L’uso della tecnologia per mappare e monitorare le emissioni di metano può avere un impatto significativo sulla riduzione dell’inquinamento e sulla promozione di un futuro più sostenibile. Con l’aiuto di ManthropSAT e dell’intelligenza artificiale di Google, siamo un passo più vicini a un mondo più pulito e più verde.
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