Sanakht, un’antico faraone egiziano della terza dinastia, risalente a 4.700 anni, ha costituito per decenni un mistero per gli archeologi. Di lui si sapeva solo che era esistito ma non era chiaro in che anni avesse governato, l’estensione del suo regno e non era noto nemmeno il luogo di sepoltura, cosa abbastanza anomala per i faraoni egiziani. La maggior parte di ciò che si sa su di lui deriva da una manciata di reliquie con qualche riferimento al suo nome.
All’inizio del XX secolo, tuttavia, un gruppo di archeologi ritrovò, nel piccolo villaggio di Beit Khallaf, i resti scheletrici di un uomo che vennero attribuiti come appartenenti a Sanakht. Queste ossa appartenevano ad una persona insolitamente alta per quel tempo, 1,87 metri, circa il 12 per cento sopra la media.
Ora, come riportato nel The Lancet: Diabetes & Endocrinology, il sospetto faraone potrebbe essere il primo caso documentato di gigantismo. Un team dell’Università di Zurigo ha riesaminato il lavoro condotto sui resti e è giunto alla conclusione che questo potrebbe essere il più antico esempio di questa patologia nella storia umana.
Il gigantismo è provocato dalla sovrapproduzione degli ormoni della crescita durante l’infanzia. Questo non fa semplicemente diventare qualcuno alto, Oltre all’altezza, in molti casi è possibile rilevare dimensioni anomale e non armoniche di mani, piedi, fronte, mascella e naso.
Sono diverse le complicazioni associate al gigantismo, ma l’alta pressione sanguigna è probabilmente la più pericolosa, in quanto può , a lungo andare, provocare un attacco cardiaco fatale.
Questa condizione viene innescata da un tumore benigno nel o sulla ghiandola pituitaria e può oggi essere mitigata con la rimozione chirurgica del tumore ripristinando valori normali degli ormoni della crescita.
Un eccesso di ormoni della crescita durante l’età adulta invece che nell’infanzia è tecnicamente nota come acromegalia e provoca ingrandimenti di singole sezioni del corpo più che crescita in altezza e il caso più antico conosciuto risale a 11.500 anni fa, sul corpo di un uomo ritrovato in Muovo Messico.
I resti del supposto faraone fanno pensare che quasi certamente si trattava di una persona per l’epoca gigantesca, non solo più alta della media. Quasi certamente Sanakht non è stato il primo uomo a sperimentare il gigantismo ma è, al momento, il più antico esempio noto di questa malattia.
Come sottolineato da Atlas Obscura, se questo corpo non fosse appartenuto a Sanakht ma ad un uomo comune, l’essere stato così alto non gli avrebbe dato vantaggi sociali, mentre, se fosse stato affetto da nanismo, in quell’epoca sarebbe stato tenuto in particolare considerazione tra il popolino. Certamente, però, un sovrano con quelle fattezze sarebbe apparso imponente ed autorevole sia in una sala del trono che in qualsiasi altro ambiente avesse frequentato.
Alla fine, sia che fosse sia che non fosse il faraone ipotizzato questo e altri scheletri fuori misura ritrovati qui e là per il globo potrebbero essere i responsabili delle leggende, particolarmente care ai complottari, sui gioganti che una volta abitavano la Terra.