venerdì, Novembre 22, 2024
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Giappone, nata una piccola isola in seguito a eruzione vulcanica

Giappone, la piccola isola è lunga al momento un centinaio di metri: si è formata a poca distanza da Iwo Jima

Lo scorso 21 ottobre un vucano sottomarino ha iniziato a eruttare nell’oceano Pacifico, formando nel giro di una settimana una piccola isola dal diametro di circa cento metri. Essa è situata a circa un chilometro in linea d’aria da dall’isola di Ioto, sita in Giappone, e nota in Eurpa, così come negli USA, col nome di Iwo Jima. Il nome, errato, deriva da una lettura scorretta dei caratteri giapponesi.

Tale isola è famosa per una battagli aavvenuta nel corso della seconda guerra mondiale, così come per una celebre foto che mostra sei soldati americani che issano una bandiera nel corso di una battaglia contro l’esercito del Sol Levante, sulla cima del monte Suribachi, il punto più alto dell’isola-fortezza di Iwo Jima, a mille chilometri dalle coste giapponesi.

Giappone, la battaglia di Iwo Jima

La fotografia citata nella nostra introduzione è strettamente legata alla battaglia di Iwo Jima, uno degli scontri più feroci tra americani e giapponesi durante la Seconda guerra mondiale nell’oceano Pacifico. Questo drammatico capitolo è stato immortalato in due film di Clint Eastwood: “Flags of our Fathers” e “Letters from Iwo Jima”. Il primo film narra la storia dei coraggiosi marines che issarono la bandiera americana sull’isola, diventando un simbolo iconico della vittoria e della determinazione. La celebre fotografia catturata durante quel momento epico, con i soldati impegnati nella difficile impresa, ha contribuito a plasmare la memoria collettiva di quella guerra.

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Come precisa Il Post, dall’altro lato, “Letters from Iwo Jima” offre uno sguardo profondo e umano sulla battaglia, presentandola dal punto di vista del comandante giapponese, il generale Tadamichi Kuribayashi. Il film esplora le sfumature della guerra, rivelando le esperienze e le prospettive dei soldati giapponesi, offrendo una visione più completa e equilibrata degli eventi.

L’eruzione è ancora in corso

Tornando all’argomenti principale, ovvero, l’isola da poco formatasi in Giappone, è bene specificare come l’eruzione che ha portato alla creazione di tale lembo di terra, è ancora in corso. Le eruzioni sottomarine rilasciano cumuli di rocce, sedimenti e sabbia, dando origine a nuove formazioni di terra. Non è una novità per le coste giapponesi, e questo evento rientra in un contesto più ampio di attività vulcanica nella zona. Interessante notare che, all’inizio di quest’anno, la mappatura digitale ha rivelato la presenza di circa 7.000 nuove isole in tutto il Giappone.

Questa scoperta è stata il risultato di un’indagine condotta dalla Geospatial Information Authority of Japan, la prima del suo genere in 35 anni. Tuttavia, nonostante l’aumento nel numero di isole rilevate, ciò non ha impattato sulle dimensioni complessive del territorio giapponese, che rimane stabile a 37.000 chilometri quadrati. Ad ogni modo, come precisa Science Alert, l’eruzione starebbe raggiungendo il suo apice e si sta quindi un po’ calmando.

Una forte esplosione e poi il miracolo

L’isolotto appena formatasi si colloca nella catena di isole Ogasawara, situata a oltre 1.000 chilometri a sud di Tokyo nell’Oceano Pacifico. A riportare lo straordinario evento è stato il personale della Maritime Self-Defence Force, presente sull’isola di Iwo Jima. Il 1 novembre, è stata improvvisamente udita una potente esplosione, seguita da un fenomeno curioso: la sabbia è stata quasi “sparata” verso l’alto, dando così origine alla nascita della nuova isola.

Il parere degli scienziati

Gli scienziati stimano che esistano oltre un milione di vulcani sottomarini in tutto il mondo, ma molti di questi sono probabilmente estinti e anche quelli attivi spesso si trovano troppo in profondità per rendere possibili le osservazioni sopra l’acqua. In effetti, una delle più grandi eruzioni nella storia del Giappone fu il risultato di un’eruzione sottomarina nel 1924, anche se la posizione del vulcano fu dedotta molto più tardi. Solo negli ultimi decenni gli scienziati sono riusciti finalmente a osservare i vulcani sottomarini in azione.

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