Gli scienziati della NASA hanno sviluppato un nuovo metodo per misurare con precisione il volume e lo scarico dell’acqua nei fiumi della Terra, rivelando dati critici per la gestione delle acque.
Decodificati i flussi dei fiumi terrestri
La loro ricerca mostra che i fiumi contengono una piccola frazione dell’acqua dolce mondiale, con il bacino amazzonico che da solo rappresenta quasi il 40% di questo volume ed è leader nei tassi di scarico oceanico.
Per decenni, la maggior parte delle stime relative al volume totale delle acque fluviali sulla Terra si basavano sulle cifre risalenti al 1974 fornite dalle Nazioni Unite. La difficoltà di ottenere dati più precisi era dovuta alla scarsa disponibilità di osservazioni sui fiumi del mondo, soprattutto in aree remote e poco popolate.
Ora, grazie a un nuovo metodo sviluppato dagli scienziati della NASA, è stato possibile misurare con maggiore precisione la quantità di acqua presente nei fiumi e il suo flusso verso gli oceani.
Questa innovazione rappresenta un passo fondamentale per la gestione delle risorse idriche del pianeta, fornendo informazioni cruciali sul ciclo dell’acqua e sulla sua distribuzione.
Volume fiumi: NASA misura 2.246 km³ acqua
Per ottenere un quadro globale di quanta acqua è trattenuta dai fiumi della Terra, gli scienziati del Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA hanno combinato misurazioni dei flussimetri con modelli computerizzati di circa 3 milioni di segmenti fluviali in tutto il mondo. La ricerca è stata effettuata da Elyssa Collins, che ha condotto l’analisi come stagista del JPL e dottoranda presso la North Carolina State University, ed è stata pubblicata sulla rivista Nature Geoscience.
Gli scienziati hanno stimato che il volume totale dell’acqua nei fiumi della Terra in media dal 1980 al 2009 è stata di 2.246 chilometri cubi (539 miglia cubi). Questo equivale alla metà dell’acqua del Lago Michigan e a circa lo 0,006% di tutta l’acqua dolce, che a sua volta rappresenta il 2,5% del volume globale dell’acqua totale.
Benché rappresentino solo una piccola frazione dell’acqua presente sulla Terra, i fiumi hanno svolto un ruolo cruciale per l’uomo fin dalle prime civiltà.
Sin dall’antichità, le popolazioni si sono insediate lungo le rive dei fiumi, traendo da essi una risorsa vitale per l’agricoltura, l’approvvigionamento idrico, il trasporto e il commercio.
Ancora oggi, i essi continuano ad essere elementi essenziali per lo sviluppo umano e la sostenibilità economica: forniscono acqua potabile per le città e le campagne, irrigando i terreni coltivati e alimentando le centrali idroelettriche.
I fiumi, inoltre, svolgono un ruolo fondamentale negli ecosistemi naturali, supportando una ricca biodiversità di flora e fauna e contribuendo alla regolamentazione del clima.
La tutela e la gestione sostenibile dei fiumi sono quindi di fondamentale importanza per garantire il benessere delle generazioni presenti e future.
Amazzonia: 38% acqua fluviale mondiale, scarica 18% nell’oceano
La mappa nella parte superiore di questa pagina mostra il volume di acqua immagazzinata per regione idrologica. I ricercatori hanno stimato che il bacino amazzonico (blu più scuro) contiene circa il 38% dell’acqua fluviale mondiale, la maggior parte di qualsiasi regione idrologica valutata.
Lo stesso bacino scarica anche la maggior parte dell’acqua nell’oceano (seconda mappa): 6.789 chilometri cubi (1.629 miglia cubi) all’anno. Si tratta del 18% dello scarico globale nell’oceano, che è stato in media di 37.411 chilometri cubi (8.975 miglia cubi) all’anno dal 1980 al 2009.
Sebbene non sia possibile che un fiume abbia una portata negativa (l’approccio dello studio non tiene conto del flusso a monte), per motivi di contabilità, è possibile che da alcuni segmenti fluviali esca meno acqua di quella che vi è entrata. Questo è ciò che hanno scoperto i ricercatori per parti dei bacini dei fiumi Colorado, Amazzonia e Orange, nonché per il bacino Murray-Darling nell’Australia sudorientale. Questi flussi negativi indicano per lo più un intenso utilizzo dell’acqua da parte dell’uomo.