Elon Musk, che fino a poco tempo fa era noto per essere un democratico centrista e che aveva incontrato l’ex presidente Obama in diverse occasioni, ha recentemente affermato che la sua svolta verso Trump è stata provocata alle preoccupazioni su quelle che lui considera minacce alla libertà di parola e alla democrazia americana sotto una potenziale leadership democratica, in pratica Musk non sembra accettare le conseguenze sociali e culturale di quella che viene definita ideologia woke.
E,come sappiamo tutti, ha la forza per sfidare l’attuale sistema.
Musk è certamente un genio dei tempi nostri, un visionario che ha già, in qualche modo, cambiato il mondo. Ha creato la prima banca online fondando Paypal, è stato il primo a credere alla rivoluzione della mobilità elettrica fondando la Tesla, ha praticamente preso il controllo dei voli spaziali commerciali grazie all’idea di utilizzare vettori riutilizzabili. Queste e altre idee hanno fatto di lui in circa vent’anni l’uomo più ricco del mondo.
Ogni cosa che dice è ascoltata da milioni di persone.
Elon Musk e la sua ambizione
Qualcuno pensa che che Musk sia un pericolo soprattutto per sé stesso.
Come tutti i personaggi di successo è ammirato o odiato in egual misura e i suoi detrattori sfruttano ogni occasione per parlarne male.
Ha certamente fatto degli errori, ad esempio comprare Twitter (poi diventato X) per 44 miliardi di dollari ma è anche vero che se l’offerta inizialmente era stata presentata, Musk aveva anche cercato di tirarsi indietro e fu costretto da un giudice a tenere fede alla sua offerta e rilevare il social.
Non è invece vero che Twitter (o X) si è deprezzato dopo il suo acquisto. Molti inserzionisti hanno abbandanato la piattaforma ma ne sono entrati altri e comunque twitter era un’impresa in perdita da ben prima che la prendesse Musk. Certo, ora non vale sicuramente quanto Musk l’ha pagato, ma non valeva quella cifra nemmeno all’epoca. Semplicemente, Musk è un impulsivo e fece l’offerta quasi per dispetto perché minacciavano di chiudergli l’account per frenare le sue esternazioni.
Certo, un capriccio costoso ma Musk è così, prendere o lasciare. Oggi sta sostenendo Trump perché l’amministrazione Biden gli ha letteralmente fatto la guerra.
Si sa, aglimimprenditori piacciono i profitti e gli interessi del profitto non coincidono necessariamente con gli interessi degli Stati Uniti. All’inizio della guerra russa in Ucraina, Musk inizialmente fornì l’Ucraina di migliaia di terminali Starlink per le comunicazioni dell’esercito ucraino, questo dietro l’impegno dell’amministrazione Biden di pagarne l’uso finché, dopo alcuni mesi, Musk minacciò di sospendere il servizio internet satellitare perché il governo non lo stava pagando.
Ha fatto impressione vederlo diventare un fan dell’ex presidente Donald Trump, investendo milioni di dollari in un super PAC progettato per rieleggere un candidato sempre più insultante e incoerente che, però, è quello che ha rilanciato la corsa allo spazio ordinando alla NASA prima di tornare sulla Luna e poi di andare su Marte, tutte cose che rientrano da molti anni nei desiderata di Elon Musk che può essere il protagonista assoluto di questa nuova corsa all’esplorazione spaziale.
Naturalmente, Elon Musk non è la prima persona con una grande ricchezza a schierarsi con un candidato piuttosto che con un altro. In molti paesi del mondo sta diventando abbastanza comune avere uno o due miliardari che si candidano alle presidenziali, e da entrambe le parti.
Fa male chi tende a sottovalutarlo e a bollarlo come un drogato. Qualunque vantaggio strutturale Musk possa aver avuto lungo il cammino, la verità è che con le sue idee e la sua capacità di realizzarle ha guadagnato miliardi di dollari, ha portato l’auto elettrica nelle strade di tutto il mondo ed è chiaro che ha avuto più di un piccolo ruolo nel successo di SpaceX.
Da quando ha ufficialmente appoggiato Trump a luglio, poco dopo un fallito tentativo di assassinare l’ex presidente, Musk è diventato un consigliere influente e ben fornito per Donald Trump. Si dice che parli con Trump più volte a settimana e abbia iniziato a investire soldi nelle operazioni del GOP per convincere gli elettori a votare.
“Questa sarà l’ultima elezione” se Trump non vince, ha avvertito Musk in un linguaggio che è diventato sempre più fatalista nelle ultime settimane. Su X ha spesso pubblicato terribili avvertimenti su quelli che vede come gli effetti delle politiche progressiste e della censura.
Il suo coinvolgimento nella campagna di Trump va oltre la retorica. Mentre le elezioni entrano nella loro fase finale, Musk sta sfruttando la sua influenza come una delle persone più famose d’America per mobilitare gli elettori per forse l’unico uomo più famoso di lui, così come altri repubblicani.
Questo impegno lo ha portato a dare ingenti contributi finanziari a gruppi politici, tra cui il suo America PAC, dove ha già investito 80 milioni di dollari per sostenere la campagna di Trump, con l’intenzione di aumentare il budget tra 140 e 180 milioni di dollari.
Il ruolo di Musk nella campagna è strettamente legato alla sua potenziale influenza in una futura amministrazione Trump. L’ex presidente ha indicato che, se rieletto, nominerà Musk a capo di una “commissione per l’efficienza governativa“. Ciò rappresenterebbe un cambiamento significativo per l’imprenditore che una volta aveva giurato di non voler donare soldi a nessuna campagna politica.
Ora, Musk ha investito decine di milioni della sua vasta ricchezza nella campagna di Trump e ha apertamente teorizzato che sarebbe “fottuto” se Trump perdesse.
Biden ha spinto Musk tra le braccia di Trump
L’appoggio di Musk a Trump ha scatenato speculazioni sul fatto che il suo orientamento politico possa essere guidato dalle pressioni normative che le sue aziende hanno dovuto affrontare sotto l’amministrazione Biden.
Da quando Biden è entrato in carica, il controllo sulle varie iniziative di Musk si è intensificato, con indagini e azioni da parte di almeno sette agenzie federali, insieme all’ufficio del procuratore degli Stati Uniti per il distretto meridionale di New York, con accuse che spaziano dalla discriminazione alle preoccupazioni sulla conformità ambientale.
Per alcuni, il perno politico di Musk è visto come una mossa strategica per rimodellare il panorama normativo in caso di vittoria di Trump.
Sostenere Trump, che si è impegnato a ridurre se non eliminare la supervisione normativa, potrebbe offrire a Musk un sollievo dal crescente controllo che le sue aziende hanno dovuto affrontare sotto l’attuale amministrazione. “Quanto pensi che durerà la mia condanna al carcere?” ha chiesto Musk a Tucker Carlson questo mese, ipotizzando l’esito di una potenziale sconfitta di Trump.
Di seguito è riportato un riepilogo dei principali casi avviati dalla Casa Bianca di Biden contro le aziende di Musk:
Amministrazione nazionale per la sicurezza del traffico autostradale (NHTSA) contro Tesla
In corso dal 2021, la NHTSA ha condotto molteplici indagini sugli incidenti che hanno coinvolto il sistema di guida autonoma Autopilot di Tesla. Queste indagini mirano a determinare se le funzionalità Autopilot soddisfano gli standard di sicurezza federali e quanto efficacemente rispondono a varie condizioni di guida. Le conclusioni dell’agenzia hanno sollevato preoccupazioni sulla sicurezza della tecnologia di guida autonoma di Tesla.
La NHTSA ha scoperto che l’Autopilot presenta una “lacuna critica in termini di sicurezza” e che ha contribuito ad almeno 467 collisioni, 13 decessi e molti feriti gravi tra gennaio 2018 e agosto 2023.
Commissione per i titoli e gli scambi (SEC) contro Tesla
La Securities and Exchange Commission (SEC) e Tesla hanno avuto una serie di interazioni, tra cui cause legali, accordi e disaccordi sui post sui social media.
Nel 2021, il secondo anno di mandato di Biden, la SEC ha aperto un’indagine su Tesla in seguito alla denuncia di un informatore secondo cui l’azienda non aveva informato adeguatamente i propri azionisti e il pubblico dei rischi di incendio associati ai difetti dei suoi sistemi di pannelli solari per diversi anni.
Inoltre, la SEC ha intenzione di chiedere sanzioni contro Musk dopo che non si è presentato alla testimonianza ordinata dal tribunale per l’indagine dell’autorità di regolamentazione sulla sua acquisizione di Twitter da 44 miliardi di dollari nel 2022.
SEC contro Musk
La SEC sta indagando su possibili violazioni della legge sui titoli da parte di Musk all’inizio del 2022, concentrandosi sul suo accumulo di azioni Twitter. L’inchiesta mira a determinare se Musk o i suoi soci siano stati coinvolti in frodi sui titoli mentre vendeva azioni Tesla e accumulava una quota in Twitter. Questa attività si è verificata prima del suo eventuale leveraged buyout di Twitter, ora rinominato X.
National Labor Relations Board (NLRB) contro Tesla
In una causa intentata a marzo 2023, l’NLRB ha accusato Tesla di aver scoraggiato i lavoratori di uno stabilimento di assemblaggio di Buffalo, New York, dall’organizzarsi sindacalmente, impedendo loro di usare telefoni e altri dispositivi. Un funzionario dell’NLRB ha presentato una denuncia sostenendo che la norma sul posto di lavoro di Tesla che vieta l’uso, la registrazione e l’archiviazione o la condivisione di contenuti di tecnologia personale violava la legge sul lavoro degli Stati Uniti.
Servizio per la pesca e la fauna selvatica degli Stati Uniti (FWS) contro SpaceX
Il FWS ha sollevato preoccupazioni circa il sito di lancio della Starship di SpaceX a Boca Chica, in Texas, che ospita habitat importanti per gli uccelli migratori e la tartaruga marina Kemp’s ridley in via di estinzione. Un lancio di razzo a Boca Chica avrebbe distrutto nidi di uccelli e causato incendi su terreni pubblici nelle vicinanze.
Nel dicembre 2020, SpaceX ha lanciato un razzo senza autorizzazione, che sembra essere il primo caso in cui la società di esplorazione spaziale di Musk ha attirato l’ira del FWS. La FAA ha permesso a SpaceX di auto-indagare sull’incidente, ma non ha condiviso i risultati con le sue controparti nel FWS.
Ufficio del procuratore degli Stati Uniti per il distretto meridionale di New York contro Tesla
Nel giugno 2023, il Dipartimento di Giustizia ha avviato un’indagine su una possibile cattiva condotta finanziaria presso Tesla, concentrandosi sul fatto che l’azienda abbia utilizzato impropriamente le risorse per costruire una lussuosa struttura in vetro, soprannominata “glass house“, per uso personale di Musk. L’indagine si concentra sul potenziale uso improprio dei fondi, sulla mancanza di trasparenza nelle dichiarazioni finanziarie e su eventuali problemi di governance o conflitti di interesse che potrebbero avere un impatto sugli azionisti.
Commissione federale per il commercio (FTC) contro Tesla
Annunciate a luglio 2023, le indagini della FTC su Tesla si concentrano sulle pratiche commerciali dell’azienda, in particolare nelle sue operazioni sui pannelli solari e nelle affermazioni pubblicitarie. La commissione sta esaminando se Tesla sia stata coinvolta in pubblicità fuorviante, pratiche ingannevoli nella vendita e installazione di pannelli solari e gestione inadeguata dei reclami e dei rimborsi dei consumatori.
Dipartimento di Giustizia contro SpaceX
La causa del DOJ contro SpaceX, depositata il 24 agosto 2023, sostiene che l’azienda ha discriminato richiedenti asilo e rifugiati nelle sue pratiche di assunzione. Questo caso fa parte di un’iniziativa più ampia del DOJ per far rispettare le leggi antidiscriminazione e garantire che tutti gli individui, indipendentemente dal loro stato di immigrazione, abbiano pari opportunità di lavoro.
SpaceX ha controquerelato il governo per motivi costituzionali, affermando di aver assunto centinaia di non cittadini, facendo inoltre notare che la tecnologia missilistica dell’azienda rientra nelle normative sulla tecnologia militare. Un giudice si è schierato con SpaceX, impedendo al DOJ di perseguire il caso.
Amministrazione federale dell’aviazione (FAA) contro SpaceX
Per tutto il 2023, la FAA ha ritardato l’approvazione dei lanci Starship di SpaceX a causa di preoccupazioni sulla conformità ambientale. Questi problemi di conformità sono principalmente correlati all’impatto ecologico dei lanci ad alta frequenza sugli ecosistemi locali e sugli habitat della fauna selvatica. La FAA richiede a SpaceX di condurre valutazioni ambientali approfondite e di adottare le misure necessarie per mitigare qualsiasi potenziale danno.
Ci sono state anche altre interazioni tese tra l’amministrazione Biden e le aziende di Musk. Nel 2022, la FCC ha negato a Starlink, l’unità internet satellitare di SpaceX, quasi 900 milioni di dollari in sussidi federali per la connettività a banda larga rurale.
Il governo ha sostenuto che la tecnologia era “inaffidabile” (Starlink è diventato uno strumento fondamentale per l’Ucraina sul campo di battaglia, così come in alcune parti degli Appalachi devastate dall’uragano Helene il mese scorso, le stesse aree rurali in cui la FCC aveva precedentemente impedito a Starlink di ricevere fondi federali per i suoi servizi)
In una notevole critica alla decisione della sua stessa agenzia, il commissario della FCC, un repubblicano, ha affermato che questa “certamente rispecchia il modello di molestie normative dell’amministrazione Biden“.
Ma forse l’incidente che meglio riflette l’attrito tra l’amministrazione Biden e Musk si è verificato nell’agosto 2021, quando la Casa Bianca ha organizzato un summit sul futuro dei veicoli elettrici. La Tesla di Musk, che a quel tempo produceva circa tre quarti dei veicoli elettrici sulle strade degli Stati Uniti, non fu invitata e la cosa risaltò in modo plateale.
Conclusioni
L’amministrazione Biden e gran parte del partito democratico sono certamente stati autori di una persecuzione su più fronti nei confronti delle aziende di Musk, riuscendo ad alienarsi qualsiasi simpatia residua che il magnate poteva avere dall’era Obama.
Per quanto possano risultare impopolari tra gli avversari di Trump le prese di posizione di Musk sono solo la conseguenza di quanto successo negli ultimi 4 anni. Un imprenditore nella posizione di Musk (appaltatore principale, ad esempio, della NASA, senza lui e la navicella Dragon gli usa starebbero ancora ad elemosinare e a pagare a caro prezzo i passaggi verso la stazione spaziale dai russi) non prende mai una posizione netta a favore dell’uno o dell’altro proprio perché dovrà fare affari con chiunque abiterà alla casa bianca, se Musk l’ha fatto (e noi non siamo tra coloro che approvano il tenore di certe sue dichiarazioni di questi ultimi mesi) è perché si è sentito stretto all’angolo.
vedremo se con la fine della campagna elettorale Musk ritroverà un certo equilibrio.
