Brent Franson ha sviluppato un’applicazione che sta suscitando grande interesse e dibattito: Death Clock. Si tratta di un’app che, se utilizzata, sulla base di un vasto database di oltre 1.200 studi sull’aspettativa di vita e dati di 53 milioni di persone, è in grado di fornire una stima personalizzata della data del proprio decesso.
Il Death Clock: l’IA ci svelerà il giorno del nostro addio
L’idea di conoscere in anticipo la data della propria morte è affascinante quanto inquietante. Da sempre l’uomo ha cercato di svelare i misteri della vita e della morte, e l’intelligenza artificiale sembra pronta a offrirci una risposta, seppur controversa.
Questi algoritmi si basano su complessi modelli statistici e di apprendimento automatico. Analizzando enormi database medici, genetici e demografici, riescono a individuare correlazioni tra determinati fattori e l’aspettativa di vita. Ad esempio, possono correlare mutazioni genetiche specifiche con l’insorgenza di malattie, o stili di vita sedentari con un aumentato rischio di malattie cardiovascolari.
La prospettiva di conoscere la propria data di scadenza potrebbe sembrare allettante. Potremmo così organizzare meglio la nostra vita, dedicarci a ciò che conta davvero e affrontare la morte con maggiore serenità. Questa possibilità tuttavia solleva numerose questioni etiche.
Un algoritmo per la mortalità
La consapevolezza della propria mortalità potrebbe generare ansia, depressione e stress, compromettendo la qualità della vita. Le informazioni fornite dal Death Clock potrebbero essere utilizzate per discriminare le persone in ambito assicurativo, lavorativo o sociale. La conoscenza della propria aspettativa di vita potrebbe influenzare decisioni importanti, come quelle relative al lavoro, alla famiglia o alle cure mediche.
Un altro aspetto cruciale riguarda la privacy. Per funzionare, questi algoritmi richiedono l’accesso a una quantità enorme di dati personali, spesso sensibili. Death Clock non è un semplice indovino del futuro. L’app, infatti, analizza una serie di fattori che influenzano la longevità umana.
L’app di Franson ha suscitato numerose critiche. Alcuni esperti sottolineano che la previsione della morte è un fenomeno estremamente complesso e influenzato da una moltitudine di fattori imprevedibili, come gli incidenti. Inoltre, l’accuratezza delle stime potrebbe variare notevolmente a seconda della qualità dei dati inseriti dall’utente.
Le implicazioni di questa tecnologia vanno ben oltre la curiosità personale. L’aspettativa di vita è un fattore cruciale nei calcoli finanziari ed economici, dalle esigenze di reddito pensionistico alla copertura assicurativa presso assicurazioni sulla vita e fondi pensione. La tabella dei tassi di mortalità della Social Security Administration, presente nel suo rapporto finanziario annuale, prevede attualmente che un uomo di 85 anni negli Stati Uniti abbia una probabilità del 10% di morire entro un anno e una media di 5,6 anni di vita.
Recenti documenti di ricerca pubblicati dal National Bureau of Economic Research hanno evidenziato l’importanza dell’aspettativa di vita nei calcoli economici. Uno studio, “On the Limits of Chronological Age”, ha scoperto che molti aspetti del comportamento economico non sono ben catturati dall’età solare delle persone. Un altro studio, “The value of Statistical Life for Seniors”, ha esaminato il “valore per vita statistica” (VSL) e ha trovato variazioni significative nel VSL in base all’età e allo stato di salute.
Franson, lo sviluppatore dell’app, ritiene che la previsione della data della propria morte sia probabilmente la data più importante e impattante nella vita di una persona. Mentre il Death Clock può sembrare morboso, il suo potenziale di influenzare i comportamenti sanitari e la pianificazione finanziaria è un segno di come l’intelligenza artificiale possa rimodellare la nostra comprensione della longevità e le sue profonde implicazioni per l
Conclusioni
Death Clock rappresenta un tentativo affascinante di sfruttare la potenza dell’intelligenza artificiale per comprendere meglio la nostra mortalità. È tuttavia fondamentale affrontare questa tecnologia con cautela e consapevolezza dei suoi limiti. La previsione della morte è un argomento complesso che solleva questioni etiche e sociali profonde.