domenica, Novembre 24, 2024
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La crionica

Sono diverse le persone che si sono fatte congelare dopo la morte sperando un giorno di poter risorgere. Ma stiamo parlando di medicina o cosa? I crionauti sono destinati davvero a rinascere nel futuro o rischiano di fare la fine delle mummie egizie?

È facile capire chi ha il desiderio di vivere più a lungo, anche oltre la durata naturale della vita umana: chi non lo desidera? La morte è varcare il confine verso l’ignoto, la vera ultima frontiera, ed è naturale che spaventi la maggior parte di noi. La medicina ha lo scopo di migliorare ed estendere una vita sana, quindi perché porci problemi nei confronti della crionica, che vuole la stessa identica cosa?

La crionica è una tecnologia tesa a congelare pazienti terminali, o solo le loro teste mozzate, nella speranza di una futura capacità della medicina di resuscitarli e curarli.

Il primo caso registrato di un corpo umano ad essere conservato criogenicamente per questa ragione  avvenne nel 1967, l’uomo fu congelato (e grottescamente mal gestito) da un ex riparatore televisivo senza alcun background scientifico o medico. Da allora, il campo la crionica, da decenni un caposaldo della fantascienza, è stata classificata come ciarlataneria dai media mainstream.

Cryo-pod futuristico. Photocredit: Getty

Cryo-pod futuristico. Photocredit: Getty

Ma allora era allora, e adesso è adesso. La scienza della crionica si è evoluta molto nell’ultimo mezzo secolo e, insieme alle prospettive della nanomedicina, la ricerca sull’immortalità, il caricamento mentale, le scoperte di intelligenza artificiale e altri progressi tecnologici, la crionica non sembra così poco plausibile come una volta.

Proviamo, quindi, a ragionare su alcuni dei problemi etici che ne derivano.

Argomenti a favore della crionica

Gli argomenti più familiari, sia a favore che contro la crionica, sono poetici e teorici. Per esempio, alcuni considerano la crionica come la punta di diamante nella lotta contro la tirannia della morte. Per loro, imbrogliare la morte è una questione di giustizia. Se l’autodeterminazione è l’alta priorità che crediamo sia, e i pazienti terminali (comprensibilmente) desiderano vivere più a lungo, allora sembra sbagliato negare a chiunque l’ultima richiesta di salvare la propria vita, o almeno di provarci.

Un argomento correlato è che, secondo alcuni, la morte sarebbe una malattia inutile che dovrebbe essere curata. In effetti, si studiano continuamente nuove cure per moltissime malattie, riportiamo pazienti dalla morte con alcuni interventi medici quali defibrillazione e CPR nei casi di infarto. Quindi, secondo questo ragionamento, la crionica non sarebbe altro che un’estensione logica della medicina: non è una cosa così inquietante come potrebbe sembrare. E quanto più sappiamo sulla biologia umana e animale, tanto meno è chiaro quando qualcosa è veramente e irreversibilmente morto.

Un’altra argomentazione viene dalla teoria morale. Se massimizzare la felicità è un imperativo etico, come afferma l’utilitarismo, allora più persone viventi potrebbero tradursi in più felicità nel mondo. Non solo ci sarebbe più tempo per il paziente di sperimentare o creare più felicità, ma la famiglia e gli amici di quel paziente forse soffrirebbero meno, credendo che il loro caro non sia perso per sempre.

Argomenti contro la crionica

Bene, ma che argomenti adduce chi si esprime contro la crionica? Alcuni sostengono che la morte è una parte naturale e necessaria del circolo della vita. Dal punto di vista ecologico, tenere le persone in giro per molto tempo dopo la loro “vita naturale” potrebbe sconvolgere un equilibrio già fragile, potenzialmente esacerbando la sovrappopolazione, il consumo di risorse, i rifiuti e così via.

Questo suggerisce che la crionica non sia solo una differenza di grado, ad esempio, salvando le vittime di attacchi cardiaci, ma diventa una differenza di genere. Non è un miglioramento incrementale, come il lento aumento della durata media della vita che realizza la medicina, ma è potenzialmente una rottura radicale con importanti effetti sistemici.

Culturalmente, Joseph Weizenbaum – che era un professore di informatica del MIT e creatore di ELIZA – scrisse: “La nostra morte è l’ultimo servizio che possiamo fornire al mondo: se non morissimo, le generazioni seguenti non avrebbero bisogno di ricreare la cultura umana. La cultura diventerebbe fissa, immutabile e si estinguerebbe. E con la morte della cultura, anche l’umanità perirebbe“.

Al di là degli effetti esterni, il desiderio di vivere più a lungo può essere l’espressione di problemi caratteriali. Desiderare di vivere più del dovuto, o desiderare di avere di più di qualsiasi altra cosa, sembra un’azione egoista ed esprime ingratitudine per ciò che abbiamo avuto. Se non fosse per la morte, potremmo non apprezzare il nostro tempo sulla terra. Apprezziamo molte cose, come la bellezza e i fiori, non malgrado la loro impermanenza, ma a causa di ciò .

Alcuni considerano disperato e futile “infierire contro il morire della luce“, e che la morte si incontra meglio con la grazia e l’accettazione. Inevitabilmente, non c’è nient’altro che possiamo fare. Non possiamo controllare come entriamo in questo mondo, ma possiamo (a volte) controllare come lo lasciamo, se l’autonomia e la dignità sono ancora importanti.

Certo, non possiamo aspettarci che tutte le persone affrontino la morte con grazia, dal momento che tutta la storia suggerisce il contrario. La paura della morte è irrazionale; rende le persone suscettibili a un pio desiderio o addirittura a truffe? La fede nella crionica è irrazionale? Se fosse così, c’è la preoccupazione che la crionica, che può costare  dai $ 30.000 ai $ 200.000, possa essere il richiamo di una sirena che sfrutta “clienti”  psicologicamente ed emotivamente vulnerabili, terrorizzati dalla morte e pieni di sete di più vita, e dannazione alle conseguenze.

Anche se quelle persone decidessero liberamente e con mente libera di farsi ibernare, considerando il costo dell’operazione c’è la preoccupazione che solo le persone più abbienti potranno avere accesso alla tecnologia crionica. Inoltre se queste persone potessero portare le proprie ricchezze con loro nel futuro, in previsione di un risveglio, potrebbero creare una serie di problemi non da poco ai propri ex eredi ma anche, in funzione della propria ricchezza, in altre situazioni.

I critici metterebbero in discussione anche la logica del consequenzialismo, se una maggiore felicità può essere l’obiettivo giusto. A volte, più è solo di più, non necessariamente migliore. Ci sono anche altri argomenti contro la crionica, compresi quelli basati sul “fattore yuck” e motivi religiosi.

Problemi pratici nel risveglio dei morti

Il dibattito tende a rimanere bloccato nella battaglia teorica di cui sopra, poiché è difficile scuotere le persone dalle rispettive visioni del mondo. Ma supponiamo che la crionica sia scientificamente possibile e che prima o poi sarà una realtà (se ne parla pure a proposito dell’esplorazione spaziale). Quali sono le sfide pratiche?

Intanto, il tempo è un fattore cruciale. Un paziente congelato solo per pochi anni prima della sua risurrezione, rappresenta uno scenario molto diverso rispetto alla visione popolare in cui i pazienti “si svegliano” cento o anche mille anni nel futuro.

Immagina di avere un corpo conservato criogenicamente dall’anno 1919, solo cento anni fa. Se potessimo riportare in vita questa persona in questo momento, dovremmo? Forse qualcuno, da qualche parte nel mondo, tenterebbe di farlo, con grande orrore di quasi ogni bioeticista.

Ma bisogna considerare, ad esempio, che questo corpo secolare potrebbe portare malattie per cui il mondo moderno potrebbe non essere preparato, come il virus dell’influenza spagnola che decimò il mondo nel 1918 – sembra improbabile che lo rianimeremmo lasciandolo poi circolare liberamente con il rischio di trasmettere un’infezione che oggi non esiste. Ancora meno probabile sarebbe che rianimeremmo un corpo congelato centinaia di anni fa, magari all’epoca della peste nera.

Il rischio che queste persone correrebbero è che, nel migliore dei casi, potrebbero essere risvegliate solo per essere considerate stranezze mediche e storiche che devono essere messe in quarantena in un laboratorio, se non esposte in un museo con le mummie egizie. si sa, i morti non hanno diritti e pare difficile che in futuro possa essergli riconosciuta la possibilità di riguadagnarli; il nostro sistema legale avrebbe difficoltà a adattarsi a tale possibilità.

C’è un altro problema: il linguaggio. Oggi, le generazioni più anziane hanno difficoltà a comunicare con i giovani, anche se nominalmente parlano la stessa lingua. Anche se il linguaggio non si evolvesse storicamente tanto velocemente quanto ora sui social media, ci sarebbe comunque una barriera di comunicazione molto reale con persone congelate molto tempo fa.

noi oggi possiamo ancora capire il significato di un articolo scritto 100 anni fa, e probabilmente, ci sarebbe ancora comprensibile anche Dichiarazione di Indipendenza scritta circa 250 anni fa in America. Ma Chater’s Canterbury Tales scritto in inglese centrale 600 anni fa, o Beowulf scritto in inglese antico di 1.000 anni fa? Se nons ei une sperto di letteratura antica probabilmente non li capiresti. Anche la maggior parte degli studiosi di linguistica e letteratura oggi non sono in grado di tradurli.

Rilasciare una persona vecchia di secoli nella caotica vita moderna sembrerebbe crudele, anche se volessimo concedere loro la libertà. Oltre alla comunicazione di base, dovremmo chiederci se potrebbe mai essere integrata con la società, dalla circolazione del traffico stradale agli attacchi di phishing, al mercato del lavoro. Proviamo ad immaginare un antico romano dei tempi di Giulio Cesare come reagirebbe davanti alle automobili, agli smartphone, ai televisori, agli aerei e le mille cose della vita moderna per noi scontate.

Caveat emptor

Di nuovo, se il cliente crionico fosse risvegliato entro un decennio o due, allora forse molte delle obiezioni di cui sopra si applicherebbero in misura minore. Ma sarebbero comunque alla mercé di persone future che potrebbero o meno voler aprire quella capsula temporale (o bomba) biologica, per queste ragioni e per altre. Anche se un’azienda crionica onorasse un accordo vecchio di decenni o secoli, la società politica del futuro potrebbe proibire la risurrezione.

Nulla qui è garantito, compresa la scienza della crionica o il suo fallimento. Tuttavia, la crionica potrebbe avere utili applicazioni nel presente. Preservare criogenicamente un paziente gravemente ferito per uno o più giorni potrebbe significare la differenza tra la vita e la morte, proprio come fa oggi l’esecuzione della RCP; il tempo conta nella corsa per salvare una vita. Le missioni spaziali a lunga distanza potrebbero compiere un gigantesco passo in avanti verso la realtà, se la crionica potesse implementare la tecnica dell’ipersonno.

Se i potenziali clienti per la crionica  (ovviamente parliamo di persone malate allo stato terminale e sane di mente) non si preoccupano di pagare cifre enormi per essere congelati, non sembra esserci alcun danno immediato nel provare. In ogni caso, il desiderio avere una vita più lunga sembra essere inestinguibile, poiché è vecchio quanto la morte stessa.

Ma se la crionica un giorno funzionerà, allora la società – compresa la legge e l’etica – dovrà cambiare radicalmente, e non c’è nulla di male nel pensarci in anticipo, incluso il più ampio dibattito sulle tecnologie di miglioramento umano. Come si sa,, le scoperte scientifiche spesso sono improvvise e dovremo essere immediatamente pronti a gestire questa situazione.

Non siamo pronti ora.

Fonte: Forbes 

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