Molti giornali hanno riportato, commentando un recente studio, che un gruppo di ricercatori sarebbero riusciti a far scorrere il tempo all’indietro attraverso l’uso di un computer quantistico.
Lasciamo perdere l’esperimento e la dubbia interpretazione che ne hanno dato i media (le cose stanno diversamente ma ne parleremo in un altro articolo) e concentriamoci su questo misterioso computer quantistico, un vero e proprio oggetto mitologico di cui sentiamo ormai parlare da molto tempo senza che si sia visto altro che alcuni prototipi.
Sono anni che sentiamo parlare dell’incredibile potenziale dei computer quantistici. Questi dispositivi, che, come abbiamo detto, attualmente esistono solo come prototipi, hanno il potenziale per essere molto più veloci di qualsiasi altro computer. Ma che cosa è un computer quantistico?
Piuttosto che su microchip e circuiti, l’informatica quantistica si basa sui principi della meccanica quantistica. In particolare si basa sul cosiddetto entanglement quantistico, ovvero sulla capacità di una particella subatomica di influenzare una diversa particella subatomica a una certa distanza. Questa influenza è praticamente istantanea, e così la capacità potenziale per la velocità di calcolo di un computer quantistico.
In effetti, un computer quantistico calcola tutti i possibili risultati di un’operazione contemporaneamente. Robert F. Service scrive su Science che i computer quantistici, proprio come i normali computer, memorizzano le informazioni utilizzando sequenze di 0 ed 1, ovvero i bit. Un principio della meccanica quantistica, tuttavia, è che le particelle subatomiche esistono in tutte le condizioni possibili, o stati, simultaneamente. La particella si assesta su uno stato solo una volta che è stata osservata.