La centrale di Chernobyl in questo momento è in blackout. E questo potrebbe portare al rilascio di sostanze radioattive. L’allarme lanciato nelle scorse ore dalla società ucraina Energoatom sta destando non poche preoccupazioni.
Chernobyl ferma, possibile rilascio sostanze radioattive
Da alcune ore all’interno della centrale non sarebbe più possibile avviare gli impianti di raffreddamento per mantenere sotto controllo il materiale radioattivo stoccato nelle vasche. Dunque l’ipotesi di una diffusione di sostanze dannose nell’aria non è così remota. Da Mosca si minimizza e il ministero degli Esteri russo ha dichiarato che tutto è sotto controllo. Ma l’Aiea, l’agenzia Onu per la sicurezza nucleare, da martedì sera ha perso la connessione con le centraline di monitoraggio. Impossibile quindi valutare l’attuale situazione.
Gli occhi del mondo sono andati in questi giorni verso la centrale di Zaporizhzhia, teatro di una battaglia la scorsa settimana terminata ufficialmente solo nelle ultime ore. I russi sarebbero all’interno dell’impianto e da Mosca il ministero della Difesa ha dichiarato che la situazione è sotto controllo. Nel frattempo però dalla serata di martedì sono arrivati nuovi allarmi per il sito di Chernobyl.
In particolare, l’Aiea ha dichiarato di aver perso i contatti con le centraline di controllo dell’impianto. Improvvisamente dall’area del disastro del 1986 non sono arrivati più dati e comunicazioni.
Un campanello di allarme non indifferente. Anche se sono passati 36 anni dalla sciagura nucleare più importante di sempre, la centrale deve essere costantemente monitorata. Il sarcofago che avvolge il reattore n.4, quello più implicato nel disastro, nasconde ancora oggi tonnellate di materiale radioattivo. E nell’area ci sono anche numerose vasche di contenimento. Non avere più notizie quindi della situazione a Chernobyl non permette di dormire sonni tranquilli ai responsabili dell’Aiea.
Nelle ore successive si è iniziato a capire un po’ di più di quanto stava accadendo. L’Ukrenergo, la società elettrica ucraina, in un comunicato ha fatto sapere che l’intera area attorno alla centrale non sta ricevendo energia elettrica: “A causa delle azioni militari degli occupanti russi – si legge in una nota emanata la scorsa notte dalla società – la centrale nucleare di Chernobyl è stata completamente disconnessa dalla rete elettrica. La centrale nucleare non ha alimentazione. Le azioni militari sono in corso, quindi non c’è possibilità di ripristinare le linee”.
Da premettere che Chernobyl si trova sotto controllo russo già dallo scorso 24 febbraio, dal primo giorno di guerra. La sua vicinanza al confine bielorusso e la sua distanza di appena 140 km da Kiev, hanno fatto della centrale un obiettivo strategico per l’avanzata russa. I combattimenti nelle regioni circostanti sono però continuati nei giorni successivi e avrebbero prodotto un danno alla rete di distribuzione elettrica.
Update on Chornobyl Nuclear Power Plant:
— SSSCIP Ukraine (@dsszzi) March 9, 2022
750 kV ChNPP – Kyiv high-voltage line is currently disconnected due to the damage caused by the occupiers.
As a result, the Chernobyl station and all nuclear facilities in the Exclusion Zone are without electricity.
Da qui il blackout che ha di fatto spento la centrale di Chernobyl e le centraline di monitoraggio dell’Aiea: “Il blackout di tutti gli impianti nella zona di esclusione è associato a danni alla linea di trasmissione e alla sottostazione di Kyivska – si legge in una nota diffusa su Telegram dalla società Energoatom – è lo stesso problema che ha anche portato a un blackout nella città di Slavutych”.
Quali sono i rischi
Il vero problema però è che senza elettricità non sono soltanto le centraline di monitoraggio a non funzionare. Così come specificato sempre da Energoatom, sono spenti per adesso tutti gli impianti di raffreddamento della centrale di Chernobyl.
Anche se chiusa nel 2000, la centrale ospita ancora tonnellate di combustibile radioattivo prodotto sia durante gli anni di attività e sia dall’esplosione del 21 aprile 1986.
“Le vasche che contengono il combustibile – si legge nella nota di Energoatom – hanno bisogno di un raffreddamento costante, possibile solo se c’è elettricità. Se non è disponibile, gli impianti non produrranno raffreddamento. Di conseguenza, la temperatura del combustibile salirà e le sostanze radioattive potrebbero essere disperse nell’ambiente”. Senza il funzionamento delle centraline di monitoraggio è impossibile stabilire l’attuale situazione.
Le rassicurazioni di Mosca
“Attualmente, il controllo della situazione nella centrale nucleare di Chernobyl è svolto congiuntamente da personale militare russo, specialisti ucraini, personale civile della centrale e la guardia nazionale di questo paese”. Con queste parole Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, ha fornito le rassicurazioni da parte del governo di Mosca circa la situazione a Chernobyl. Sono state smentite voci relative a problemi all’interno dell’impianto, controllato dai russi dal 24 febbraio.
“Le azioni dell’esercito russo in questa pericolosa situazione sono state dettate dalla necessità di prevenire una provocazione nucleare da parte dei nazionalisti ucraini, che, a quanto pare, non hanno nulla da perdere – ha proseguito Zakharova – in effetti, sono stati addestrati per questo. Ecco perché l’esercito russo sta prendendo il controllo degli impianti nucleari dell’Ucraina”. La situazione viene ritenuta da Mosca tranquilla anche a Zaporizhzhia, altra centrale in mano all’esercito russo.