Il 21° secolo potrebbe essere il più decisivo della storia umana. Può sembrare un po’ drammatico, ma probabilmente non è un’esagerazione. Dopo un primo ventennio, e qualcosa in più, caratterizzato dalla minaccia del cambiamento climatico, della pandemia, la sovrapopolazione e le sfide poste dall’accelerazione della tecnologia, i prossimi decenni di questo secolo determineranno il destino dell’umanità.
In sostanza, ciò che faremo tra oggi e la fine di questo secolo determinerà probabilmente il futuro dell’umanità sulla Terra (e forse oltre!). Per questo motivo, capire cosa ci riserva il futuro non è mai stato così importante.
Abbiamo bisogno di proiezioni demografiche e dati climatici che tengano conto di vari scenari e cambiamenti nel tempo. In questo modo, potremo pianificare come nutrire, ospitare, vestire e impiegare i miliardi di persone che popoleranno il pianeta nel 2100.
Allo stesso tempo, potremo formulare strategie per proteggere e ripristinare l’ambiente naturale, con lo scopo di ridurre lo stress cui lo sottoponiamo.
Questo è il motivo per cui la previsione del cambiamento è diventata parte integrante dell’economia, dell’analisi politica, della pianificazione dei disastri e della preparazione militare. Sfortunatamente, il rapido progresso della tecnologia e gli impatti sociali, economici e politici che ciò avrà ci stanno portando verso un futuro sempre più difficile da prevedere.
Sebbene sapere cosa c’è oltre l’orizzonte non sia mai stato facile, ci sono timori legittimi che l’emergere di varie tecnologie – informatica quantistica, intelligenza artificiale, biotecnologie avanzate, ecc. – renderà effettivamente impossibile prevedere con precisione gli sviluppi futuri.
La crescita della popolazione si stabilizzerà
Il cambiamento più notevole potrebbe riguardare il numero di persone che vivono sulla Terra e quante ne nasceranno. Secondo un rapporto del 2022 della Divisione per la popolazione del Dipartimento degli affari economici e sociali delle Nazioni Unite (DESA), la popolazione mondiale raggiungerà i 10,4 miliardi entro il 2100.
Entro il 2100, Asia e Africa rappresenteranno 4,78 e 3,92 miliardi (rispettivamente) e circa l’83,5% della popolazione mondiale.
Allo stesso tempo, si prevede un calo significativo dei tassi di crescita della popolazione. In altre parole, sebbene ci saranno più persone sulla Terra entro il 2100, la popolazione crescerà a un ritmo più lento.
Sulla base delle proiezioni demografiche delle Nazioni Unite, si stima che mentre ben 11,2 miliardi di persone vivranno entro il 2100, il tasso medio di crescita a livello globale sarà sceso allo 0,1% e quindi inizierà a diminuire per la prima volta.
In sostanza, il 2100 sarà un punto di svolta per la crescita della popolazione.
Equilibrio economico
La crescita della popolazione coinciderà con i cambiamenti nei livelli di povertà. Secondo la Banca Mondiale, il numero di persone che vivono in condizioni di estrema povertà è sceso precipitosamente negli ultimi decenni, dal 44% nel 1981 al 37% nel 1990, a meno del 10% nel 2022. Oggi, la maggior parte delle persone che vivono in condizioni di estrema povertà (all’incirca 696 milioni) risiedono in Asia meridionale e Africa subsahariana.
Tuttavia, le previsioni economiche portano a pensare che queste regioni saranno anche i luoghi in cui si verificherà la crescita economica più impressionante di questo secolo.
Secondo un’analisi del 2022 condotta dalla Universal Business School (UBS), l’economia globale avrà un valore stimato di $ 2.169.665 miliardi (~ $ 2,170 quadrilioni), e l’Asia e l’Africa rappresenteranno le quote maggiori: $ 952.093 miliardi (44%) e $ 842.150 (39%) rispettivamente.
Gli analisti prevedono che tra crescita economica e demografica, ogni continente popolato sulla Terra avrà raggiunto una relativa parità economica entro la fine del 21° secolo.
Ironia della sorte, la riduzione della disparità tra nazioni e continenti può coincidere con una crescente disuguaglianza all’interno delle nazioni. Mentre la povertà estrema raggiungerà quasi lo zero e il tenore di vita medio aumenterà in tutto il mondo, si prevede che i multimiliardari diventeranno più comuni entro la seconda metà del 21° secolo. Ciò può significare che la povertà relativa effettivamente aumenterà.
Al momento, alcuni analisti e futuristi prevedono che l’estrazione di materie prime dagli asteroidi e il turismo spaziale potrebbero essere i percorsi più brevi per ottenere lo status di multimiliardario. Questo potrebbe essere uno dei motivi per cui due delle persone più ricche del mondo oggi (Elon Musk e Jeff Bezos) sono così interessate alle iniziative spaziali (SpaceX, Blue Origin).
Considerato insieme alle previsioni economiche per il prossimo secolo, abbiamo un’idea generale di come potrebbe essere il portafoglio di un futuro trilionario.
Dove vivranno tutti nel 2100?
Naturalmente, gli esseri umani dovranno vivere da qualche parte. Una tendenza molto visibile oggi è il modo in cui le popolazioni continuano a passare dagli ambienti rurali a quelli urbani. Secondo un rapporto del 2020 dell’Istituto internazionale per l’ambiente e lo sviluppo, le popolazioni urbane rappresentano attualmente il 56,2% della popolazione mondiale.
Nel frattempo, un rapporto pubblicato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) nel 2020 stima che 9 miliardi di persone vivranno nelle principali città entro il 2100, ovvero circa l’85% della popolazione mondiale. Il Global Economic Forum prevede inoltre che delle prime 20 città più popolate del mondo, nessuna si troverà in Cina, Nord America o Europa. Infatti, tutte le 10 città più popolate si troveranno in Africa e nell’Asia meridionale.
Le sfide di rifornire tra 10 e 11 miliardi di persone, poiché le risorse sono sottoposte a un crescente stress, guideranno l’innovazione e lo sviluppo di alternative più pulite e più sostenibili. Questo processo sarà ben avviato entro la metà del secolo.
La necessità di una vita sostenibile accelererà lo sviluppo di “arcologie” – edifici di dimensioni urbane in cui coesistono spazi verdi e abitazioni urbane. Lo sviluppo nello spazio di strutture a circuito chiuso e zero rifiuti con sistemi di supporto vitale biorigenerativo avrà applicazioni anche qui sulla Terra (ne parleremo più avanti nella Parte II).
Questi sforzi saranno facilitati dallo sviluppo della nanotecnologia e dal suo uso diffuso nella seconda metà del secolo. Inoltre, “case intelligenti” e “città intelligenti” si uniranno per creare “paesi intelligenti” e persino un “pianeta intelligente” (ne parleremo più avanti nella Parte II).
Adattamento e resilienza
Queste previsioni devono essere tutte considerate insieme al quadro in evoluzione del cambiamento climatico e se potremo contenerlo. A seconda dell’aumento complessivo delle temperature globali medie e degli impatti ambientali associati, è probabile che si verifichi uno spostamento significativo tra il 2050 e il 2100.
L’aumento delle temperature creerà ulteriore stress all’agricoltura, all’approvvigionamento idrico e ai centri urbani. Ci sarà anche un aumento del bilancio di vittime e danni significativi alla proprietà causati da ondate di caldo estremo, siccità e inondazioni. Si prevede che ciò porterà a crisi di rifugiati che sfolleranno centinaia di milioni di persone, in gran parte dalle zone costiere e dalle principali città intorno all’equatore.
Secondo gli scenari più terribili, molte città densamente popolate potrebbero già essere sommerse entro il 2100. Tra queste Jakarta, Dhaka, Lagos, Bangkok, New York, Miami e Vancouver.
Nel 2017, circa 356.000 morti in tutto il mondo sono state attribuite a ondate di caldo, la maggior parte delle quali si è verificata nei centri urbani. Tuttavia, gli scienziati prevedono che entro il 2100 potrebbe esserci un aumento di 50 volte delle morti legate al caldo. Ciò significa che entro la fine del secolo, 17,8 milioni di persone potrebbero morire ogni anno a causa delle ondate di calore.
Lo stress che ciò porrà sui servizi sanitari, sugli operatori di emergenza e sui servizi pubblici aggraverà ulteriormente la situazione, portando a crisi umanitarie conclamate. Insieme alle perdite economiche dovute ai danni alle infrastrutture, la situazione potrebbe portare a più stati falliti, guerre civili e ancora più crisi umanitarie e di rifugiati.
Fortunatamente, l’escalation della situazione favorirà anche gli sforzi per l’adattamento e la resilienza.
Energia pulita
Man mano che ci avviciniamo alla metà del secolo, ulteriori miglioramenti in termini di efficienza, costi inferiori e la crescente necessità di alternative più pulite accelereranno probabilmente l’adozione di energia pulita.
Il DESA delle Nazioni Unite stima che, con un’adozione più rapida, le rinnovabili potrebbero rappresentare il 65% del settore energetico entro il 2030 e ben il 90% entro il 2050. Entro il 2060, la produzione di petrolio e gas potrebbe finire del tutto, dando un nuovo significato al termine “carburanti fossili”. Naturalmente, questo pone la domanda: cosa faremo per l’energia e il carburante?
Prima della metà del secolo, la produzione di energia solare avverrà in gran parte nello spazio grazie ai satelliti solari. Entro la seconda metà del 21° secolo, gli sforzi in corso per sviluppare un ascensore spaziale potrebbero persino essere stati realizzati (hai indovinato, ne parleremo più nei particolari nella parte II).
La drastica riduzione del costo di invio di carichi utili nello spazio significherà mega-costellazioni di satelliti che raccolgono energia 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni l’anno e la trasmettono direttamente alle stazioni riceventi sulla Terra.
Entro il 2100, l’umanità potrebbe aver superato il “picco solare” e adottato metodi ancora più promettenti, come l’energia da fusione. I progressi compiuti durante l’inizio del 21° secolo stanno già suggerendo che l’era della fusione potrebbe essere all’orizzonte. Ciò include scoperte nei reattori a confinamento magnetico (noti anche come tokamak), ma anche reazioni di fusione alimentate da laser e pellet di deuterio e trizio e Lattice Confinement Fusion (LCF) che si basa su combustibile di uranio impoverito o torio.
Con attuale ritmo di progresso, è probabile che ogni nazione sviluppata nel mondo sarà totalmente carbon neutral entro il 2060.
Entro il 2100, una combinazione di tokamak su larga scala e reattori a fusione laser soddisferà probabilmente il fabbisogno energetico della maggior parte delle nazioni, mentre i tokamak in miniatura e i reattori LCF saranno utilizzati per alimentare i principali centri abitati, le grandi comunità e persino i grandi edifici (come le arcologie).
Come lavoreremo
L’accelerazione del cambiamento tecnologico avrà un impatto significativo sul modo in cui le persone lavorano. Sebbene sia difficile prevedere in che modo la natura mutevole della produzione, delle comunicazioni e della finanza influenzerà le persone professionalmente, alcuni sviluppi sono considerati altamente probabili.
In particolare, c’è la tendenza delle nuove tecnologie a portare alla nascita di nuovi posti di lavoro mentre altri diventano obsoleti. E dato il potenziale impatto del cambiamento climatico, la necessità di ospitare e nutrire più persone con meno risorse, la crescita dell’intelligenza artificiale e dell’informatica quantistica e altre tecnologie emergenti, si prevedono alcune tendenze interessanti. Ad esempio, entro il 2100:
- La maggior parte delle persone sarà un lavoratore autonomo o freelance
- Le economie saranno decentralizzate e distribuite
- Tutte le transazioni saranno digitali
- Il denaro potrebbe non esistere affatto nella sua forma materiale
- Tutto il lavoro e i servizi saranno automatizzati
- L’intelligenza artificiale sarà integrata a tutti i livelli della produzione
- Sarà possibile un’efficienza del 100%.
Per quanto riguarda i nuovi tipi di professioni che saranno disponibili, le possibilità sono affascinanti. Rea questi, ingegneria ecologica, spazio commerciale, intelligenza artificiale, biotecnologia, biomacchine, realtà simulata e robotica.
Sulla base di queste tendenze emergenti, i lavori più popolari entro il 2100 potrebbero essere i seguenti:
Ingegnere ecologico: man mano che gli effetti del cambiamento climatico diventano più pronunciati, la necessità di professionisti in grado di sviluppare e attuare strategie innovative per ripristinare le biosfere e ridurre l’impatto umano sull’ambiente naturale.
Specialista del clima: poiché il clima globale continua a cambiare, ci sarà bisogno di persone in grado di monitorare questi cambiamenti e consigliare le comunità e le regioni sulla linea d’azione necessaria.
Specialista dell’energia: man mano che le tecnologie di potenziamento diventano sempre più comuni (e convenienti), saranno necessari specialisti in grado di consigliare i consumatori e aiutarli a trovare i giusti potenziamenti.
Neuropraticante: lo sviluppo di impianti cerebrali in grado di affrontare qualsiasi cosa, dalle lesioni cerebrali alle menomazioni fisiologiche, porterà a un nuovo tipo di medico noto come “Neuropraticante”. Questi specialisti saranno responsabili dell’installazione degli impianti, della regolazione delle neuroprotesi dei pazienti e dell’installazione degli aggiornamenti e delle “toppe” secondo necessità.
Medici spaziali, avvocati e guide: entro il 2100, il turismo spaziale sarà di gran moda, e non solo per i milionari e i miliardari della società. Grazie agli aerei spaziali, ai veicoli aerospaziali ipersonici e alla creazione di un ascensore spaziale, l’accesso allo spazio aumenterà notevolmente.
Aumenterà drasticamente anche la necessità di persone che abbiano familiarità con i viaggi nello spazio e che comprendano la tensione fisica e psicologica. Allo stesso modo, saranno necessari anche esperti formati e certificati nell’affrontare procedure mediche e questioni legali nello spazio!
Controllore del traffico spaziale: voli spaziali regolari da e verso l’orbita minacciano già di creare seri problemi per le autorità di controllo del traffico aereo (AFC). Sebbene gran parte di questo sarà gestito dall’intelligenza artificiale, saranno necessari analisti umani per garantire la supervisione e prevenire eventuali “bug” nel sistema.
Inoltre, si prevede che il traffico in Low Earth Orbit (LEO) crescerà in modo esponenziale a causa della commercializzazione e mantenere le corsie funzionanti e fare attenzione ai detriti spaziali richiederà l’aiuto dei controllori del traffico spaziale (SFC).
Personalizzatore AI/Robot: mentre l’intelligenza artificiale e i robot domestici saranno onnipresenti entro la fine del secolo, ci sarà bisogno di persone in grado di perfezionare le loro applicazioni e renderle più user-friendly.
AI Manager: anche se l’IA diventerà “più umana”, ci saranno sempre persone incaricate di supervisionarne lo sviluppo, l’implementazione e l’uso dell’IA per garantire che sia conforme agli standard etici e alle linee guida legali.
Virtual Space Designer: i progressi nell’intelligenza artificiale, nell’informatica quantistica e negli ambienti virtuali entro il 2100 creeranno il lavoro di Virtual Space Designer. Questi professionisti avranno il compito di sviluppare realtà simulate che sono praticamente indistinguibili dalla vita reale. Questi saranno necessari non solo per l’intrattenimento ed il lavoro, ma anche per l’istruzione, i viaggi e la vita nello spazio.
Programmatore genetico: grazie ai progressi della biotecnologia e della biomedicina, le malattie genetiche saranno debellate quasi in tutto il mondo. Ma questa medicina avanzata può espandersi oltre le procedure correttive e preventive nei cosmetici.
Entro il 2100, è probabile che i professionisti medici saranno necessari per condurre procedure genetiche che consentano “bambini progettati” e terapia genica che prolunghi la vita (Parte II), migliori o diminuisca le caratteristiche fisiche e consenta nuove abilità come la visione notturna, sensi intensificati, pelle fotosintetica, ecc.
Conclusione
Predire il futuro è sempre difficile. Ciò è particolarmente vero quando si guarda al futuro lontano. Con ogni decisione che prendiamo oggi, il nostro futuro prende forma e differisce dalle previsioni precedenti.
Tuttavia, data la situazione attuale, si possono ragionevolmente fare alcune proiezioni e generalizzazioni. Ci dicono che lotteremo con il cambiamento climatico e il cambiamento tecnologico, anche se non necessariamente in egual misura.
Mentre le crescenti crisi ecologiche e umanitarie pretenderanno il loro tributo, la gravità della situazione favorirà soluzioni innovative, in gran parte guidate dall’accelerazione del progresso tecnologico. Nel 2050, è probabile che il futuro dell’umanità e del pianeta sarà in bilico.
Tuttavia, se arriveremo al 2100 le cose potrebbero finalmente cambiare direzione anche se capire esattamente in quale forma è difficile.
(Torna a trovarci se hai trovato interessante questo articolo per leggere la Parte II di questo esame della vita, del pianeta e del mondo entro il 2100, dove affronteremo ulteriori previsioni sul futuro della medicina, del miglioramento umano e robotico, dei trasporti e della guerra.