Si stima che la Terra abbia circa 4,5 miliardi di anni e per gran parte della sua storia abbia ospitato la vita in varie forme. In effetti, alcuni scienziati ritengono che la vita sia apparsa nel momento in cui l’ambiente del nostro pianeta è stato sufficientemente stabile da sostenerla.
Le prime prove di vita sulla Terra provengono da strati fossilizzati di cianobatteri chiamati stromatoliti provenienti dall’Australia occidentale, che contengono elevate quantità di una forma di carbonio tipicamente utilizzato nei processi biologici. Per quanto antiche siano le loro origini, questi batteri (che esistono ancora oggi) sono già biologicamente complessi: hanno pareti cellulari che proteggono il loro DNA che produce proteine, quindi gli scienziati pensano che la vita debba essere iniziata molto prima. In effetti, ci sono tracce di vita anche in rocce più primordiali.
Ma nonostante sappiano approssimativamente quando la vita sia apparsa per la prima volta sulla Terra, gli scienziati sono ancora lontani dal rispondere alla domanda su come sia apparsa.
“Sono state proposte molte teorie sull’origine della vita, ma poiché è difficile provarle o confutarle, non esiste alcuna teoria pienamente accettata”, ha dichiarato Diana Northup, biologa delle caverne dell’Università del New Mexico.
La risposta a questa domanda non solo colmerebbe una delle più grandi lacune nella ricerca scientifica, ma avrebbe anche importanti implicazioni sulla probabilità di trovare la vita altrove nell’universo.
Molte idee
Esistono diverse teorie contrastanti su come sia nata la vita sulla Terra. Alcuni si chiedono se abbia davvero avuto inizio sulla Terra, affermando invece che provenga da un mondo lontano o dal cuore di una cometa caduta o di un asteroide. Alcuni addirittura dicono che la vita potrebbe essere sorta qui più di una volta.
“Potrebbero esserci state diverse origini”, ha affermato David Deamer, biochimico dell’Università della California, Santa Cruz.
La maggior parte degli scienziati concorda sul fatto che la vita abbia attraversato un periodo in cui l’RNA era la molecola principale, che guidava la vita attraverso le sue fasi nascenti. Secondo questa ipotesi, l’RNA era la molecola cruciale per la vita primitiva e passò in secondo piano solo quando si svilupparono il DNA e le proteine, che svolgono il loro lavoro in modo molto più efficiente dell’RNA.
L’RNA è molto simile al DNA e svolge numerose funzioni importanti in ciascuna delle nostre cellule tra cui agire come molecola di transizione tra il DNA e la sintesi proteica, e funziona anche come interruttore di accensione e spegnimento per alcune geni.
Ma l’ipotesi del mondo dell’RNA non spiega come sia nato l’RNA stesso.
Come il DNA, l’RNA è una molecola complessa composta da unità ripetitive di migliaia di molecole più piccole chiamate nucleotidi che si collegano insieme in modi molto specifici e strutturati. Mentre ci sono scienziati che pensano che l’RNA possa essersi formato spontaneamente sulla Terra primordiale, altri sostengono che le probabilità che una cosa del genere accada sono astronomiche.
“La comparsa di una tale molecola, considerato il modo in cui funziona la chimica, è incredibilmente improbabile. Sarebbe un azzardo irripetibile,” ha detto Robert Shapiro, un chimico della New York University.
Il principio antropico
Nel suo libro The God Delusion, il biologo Richard Dawkins prende in considerazione un’altra possibilità, ispirato al lavoro in astronomia e fisica.
Supponiamo, dice Dawkins, che l’universo contenga un miliardo di miliardi di pianeti (una stima conservativa), allora le possibilità che si sviluppi la vita su uno di essi non sono poi così notevoli.
Inoltre, se, come dicono alcuni fisici, il nostro universo è solo uno dei tanti, e ogni universo contiene un miliardo di miliardi di pianeti, allora è quasi certo che la vita spunterà su almeno uno di essi.
Shapiro tuttavia continua a sostenere che la vita sia iniziata con molecole più piccole e meno complesse dell’RNA, che hanno eseguito semplici reazioni chimiche che alla fine hanno portato a un sistema autosufficiente che comporta la formazione di molecole più complesse.