Momenti di tensione oggi All’udienza dell’Alta Corte inglese che deve decidere sulla vita del piccolo Charlie, affetto da sindrome da deplezione mitocondriale e attualmente vivo solo grazie al supporto delle macchine. Mentre l’avvocato del Great Ormond Street hospital ribadiva che Charlie viene tenuto in vita contro il suo stesso interesse i genitori del piccolo non riuscivano a trattenersi e lo interrompevano accusandolo di mentire e di non voler riconoscere che in USA ed in Italia si potrebbe tentare il miracolo applicando un protocollo sperimentale le cui specifiche sono state fornite dalla direzione sanitaria del Bambino Gesù, ospedale pediatrico vaticano con sede a Roma.
Un altro momento difficile si è avuto quando l’avvocato della famiglia Gards ha espresso dubbi sull’opportunità che sia lo stesso giudice che sentenziò di staccare le macchine al bambino, a dover decidere se ritrattare la sua precedente decisione. Il giudice Francis, questo il suo nome, si è inalberato affermando che “non c’è un solo essere al mondo che non vorrebbe dare una speranza a Charlie.
Alla fine dell’udienza, il giudice ha deciso di dare tempo alla famiglia di Charlie per presentare nuove informazioni che potrebbero giustificare una revisione della decisione precedente.
Gli avvocati dei Gard hanno affermato che il caso di Charlie ha coinvolto la scienza genetica più all’avanguardia e che vi è una piccola probabilità di recupero del cervello, che esistono prove attendibili di questo e che se c’è una possibilità vale la pena di prenderla in considerazione..
Secondo quanto riportato dal “Sun”, l’udienza di oggi è stata una seduta preliminare e la discussione, con la presentazione delle nuove prove e del protocollo sperimentale fornito dal Bambin Gesù avverrà giovedì, con una decisione prevista per la metà della prossima settimana.
Per strada, fuori dell’alta corte inglese, si era radunata una piccola folla di sostenitori di Charlie, membri del cosiddetto “Charlie’s Army”, l’esercito di Charlie, una piccola rappresentanza di migliaia di sostenitori che hanno permesso alla famiglia di raccogliere l’ingente cifra di un milione e mezzo di sterline per portare Charlie all’estero per provare una nuova cura sperimentale.