Il Solar Dynamics Observatory della NASA ha rilevato un significativo brillamento solare X1.1 che ha raggiunto il picco alle 13:44 ET. Questo osservatorio è dedicato al monitoraggio continuo del Sole e ha catturato con successo un’immagine di questo evento.
Cos’è un brillamento solare X1.1?
La classe X denota i brillamenti più intensi, mentre il numero fornisce maggiori informazioni sulla sua forza.
I brillamenti solari sono intense esplosioni di radiazioni emanate dal rilascio di energia magnetica associata alle macchie solari. Essi sono una delle forme più potenti di attività solare e sono composti principalmente da fotoni, che vanno dalle onde radio ai raggi gamma e si verificano nell’atmosfera del Sole, illuminandosi come aree luminose che possono durare da minuti a ore.
La classificazione dei brillamenti solari si basa sulla loro luminosità nelle lunghezze d’onda dei raggi X. Le classi sono etichettate come A, B, C, M e X, dove A è la più debole e X la più forte. Ogni classe ha una produzione energetica dieci volte maggiore rispetto alla precedente. All’interno di ciascuna classe esiste una scala più fine da 1 a 9 che quantifica in modo più preciso la forza del brillamento.
Ad esempio, un bagliore X1 è dieci volte più potente di un bagliore M1 ma è considerevolmente più debole di un bagliore X9. Questo sistema aiuta gli scienziati e le autorità competenti a valutare i potenziali impatti sulla Terra, come le interruzioni nei sistemi di comunicazione e navigazione, e a preparare risposte adeguate.
Il Solar Dynamics Observatory
Il Solar Dynamics Observatory (SDO) della NASA è una missione lanciata nel febbraio 2010 come parte del programma Living With a Star (LWS). L’obiettivo principale dell’SDO è comprendere l’influenza del Sole sulla Terra e sullo spazio vicino alla Terra studiando l’atmosfera solare su piccole scale di spazio e tempo e in molte lunghezze d’onda simultaneamente.
L’SDO è stato determinante nel fornire dati dettagliati sull’attività del Sole e sui suoi componenti come i brillamenti solari, le espulsioni di massa coronale (CME) e i campi magnetici.
Dotato di una suite di strumenti, SDO cattura immagini ad alta risoluzione del Sole in 13 diverse lunghezze d’onda ogni pochi secondi. Questo include l’acquisizione di immagini negli spettri di luce ultravioletta, ultravioletta estrema e visibile, che aiutano a osservare l’atmosfera solare con dettagli interessanti.
I dati di SDO sono cruciali per comprendere le variazioni solari che influenzano la vita sulla Terra e i sistemi tecnologici nello Spazio. L’osservatorio aiuta gli scienziati ad acquisire conoscenze sulle complesse dinamiche solari e sostiene gli studi per prevedere il tempo solare con maggiore precisione.
Conclusioni
Come già accennato precedentemente, nonostante un brillamento solare X1.1 sia potente, ci sono brillamenti più di 10 volte la potenza di un X1, quindi i brillamenti di classe X possono superare i 9. Il brillamento più potente mai registrato è stato nel 2003, durante l’ultimo massimo solare.
Era così potente che sovraccaricava i sensori che lo misuravano. Si sono interrotti a X17 e in seguito si è stimato che il brillamento solare fosse di circa X45. Un potente bagliore di classe X come quello può creare tempeste di radiazioni di lunga durata, che possono danneggiare i satelliti e persino dare ai passeggeri delle compagnie aeree, che volano vicino ai poli, piccole dosi di radiazioni. Un brillamento solare X1.1 ha anche il potenziale di creare problemi di trasmissione globale e blackout a livello mondiale.