giovedì, Gennaio 16, 2025
Home Blog Pagina 1375

Il blob di Oakville

0

di Oliver Melis

La notte del 17 agosto del 1994 a Oakville pioveva, aveva cominciato alle 3 del mattino.

La pioggia, però, non era quella di sempre ma una strana sostanza gelatinosa.

1 6

Quando la pioggia iniziò a cadere, L’ufficiale di polizia David Lacey era di pattuglia con un civile suo amico. Entrambi si resero subito conto che la pioggia era diversa dal solito e si fermarono ad osservarla dall’abitacolo della macchina; presto il parabrezza fu coperto del tutto. Decisero di fermarsi presso una stazione di servizio per ripulire l’auto e si accorsero che la sostanza era simile a gelatina.

Nella casa di campagna di un certo Sunny Barclift a Oakville, anche la signora Dotty Heam vide cadere la stessa sostanza che cadeva in piccole goce grandi come chicchi di riso che, una volta a terra, andavano a formare ammassi gelatinosi. La donna venne portata in ospedale dopo aver accusato nausea e vertigini.

Lo stesso Barclift accusò stanchezza e nausea dopo aver toccato la misteriosa sostanza. Questo almeno viene raccontato da fonti ufficiali anche se dal web arrivano notizie di tante altre persone che accusarono gli stessi sintomi. In seguito l’intero paese fu colpito da una violenta influenza.

La donna venne assistita dal dottor David Little che espresse dubbi sul fatto che i suoi sintomi potessero essere collegati ai blob gelatinoso: Il problema invece era dovuto all’apparato uditivo, problema già esistente nella donna.

Anche alcuni animali ebbero però dei problemi, un gatto morì dopo aver ingerito la sostanza.

Vennero compiuti diversi tentativi di identificare la sostanza: Barclift chiese che il misterioso blog venisse analizzato con l’attrezzatura dell’ospedale. Circolò voce che i risultati ottenuti furono a dir poco scioccanti, il blob avrebbe contenuto niente meno che globuli bianchi.

Furono espresse diverse ipotesi per tentare di spiegare la natura del misterioso blob, una delle quali chiama in causa la teoria delle meduse piovute dal cielo a causa di un’esercitazione militare dell’esercito americano che avrebbe causato delle esplosioni in mare, provocando, appunto, la pioggia di blob composto dai corpi delle meduse.

Per Barclift e Osweiler ila cosa era assurda, ma la teoria prese talmente tanto da convincere la popolazione locale a organizzare un Festival delle Meduse per commemorare lo strano evento. Una locanda del posto inventò anche una nuova bevanda, “The Jellyfish”, composta da vodka, gelatina, e succo di frutta!

Secondo David Little, che gestì l’analisi originale dei blob, si trattava di blocchi solidificati dal freddo di rifiuti liquidi provenienti dalla toilette di un aeroplano. Ma la FAA respinse la teoria poiché i fluidi provenienti dagli aerei di linea sono colorati di blu mentre i blob erano trasparenti.

Insomma, un episodio misterioso, con una causa non individuata con sicurezza.

Non fu il primo episodio di strana pioggia dal cielo né l’ultimo, presto vedremo, in altri articoli, come si siano verificate, nel tempo, un po’ ovunque nel mondo piogge di strane sostanze, di piccoli animali, di sostanze non ben identificate…

Come sempre in questi casi, vennero formulate le più strampalate teorie, compresi gli UFO, esperimenti militari di armi chimiche e moltissime altre. L’unica cosa che sappiamo è che, a quanto pare, la sostanza non fu mai identificata con certezza. 

La NASA sta per presentare i piani per il ritorno sulla Luna

0

 

Ci siamo, entro pochi giorni conosceremo il piano della NASA per tornare sulla Luna, e lo conosceremo nei dettagli, almeno quelli principali come costi e tempi.

All’inizio di febbraio verranno rese note le richieste della NASA per il budget 2019, richieste che saranno incentrate sulla Direttiva sulla politica spaziale 1 dello scorso novembre, con la quale il presidente Trump ha affidato alla NASA il compito di riportare gli umani sulla Luna piuttosto che perseguire il progetto Journey to Mars della precedente amministrazione.

Nessun piano ufficiale è stato reso noto finora anche se è noto che la NASA sta realizzando un nuovo lanciatore, lo Space Launch System e una capsula con equipaggio chiamata Orion e che sono in fase di sviluppo i piani per realizzare una stazione spaziale in orbita cislunare, la Deep Space gateway.

Entrambi i progetti sono stati concepiti nell’ambito del progetto Journey to Mars della precedente amministrazione ma potranno essere utilizzati anche per il ritorno alla Luna.

Nessun piano è stato ancora rilasciato per alcun tipo di lander lunare, né alcuna linea temporale per l’esplorazione della Luna. In effetti, è stato rivelato pochissimo su ciò che il programma Moon implicherà, a parte che L’obbiettivo a breve termine della NASA viene spostato da Marte alla Luna.

La settimana scorsa, parlando al forum spaziale civile del Centro per gli studi strategici e internazionali (CSIS), Robert Lightfoot, amministratore della NASA, ha detto che: “Abbiamo lavorato al piano. Abbiamo lavorato con l’amministrazione, quando sarà rivelato saprete cosa ci è stato chiesto di fare e come pensiamo che lo faremo“.

La presentazione della richiesta di budget FY2019, prevista intorno al 5 febbraio, rivelerà alcuni dettagli del progetto.

Naturalmente, quando questo bilancio entrerà in vigore, mancherà solo un anno alle elezioni presidenziali. Se Trump non fosse rieletto, una nuova amministrazione potrebbe cambiare nuovamente progetti ed obbiettivi, è già accaduto molte volte in passato.

Il vecchio progetto stabilito dall’amministrazione Obama, il già citato Journey to Mars, prevedeva l’esecuzione di alcuni voli di prova delal capsula Orione entro o vicino all’orbita terrestre prima di andare su Marte. A ciò sarebbe seguita una sorta di stazione orbitante su Marte nei primi anni ’30, per poi procedere ad atterraggi con equipaggio alla fine degli anni ’30. Tuttavia il progetto era piuttosto vago sugli step ed i costi effettivi.

Ora la NASA ha la possibilità di puntare nuovamente alla Luna, un obbiettivo probabilmente più abbordabile e realizzabile in tempi più brevi, sia dal punto di vista tecnologico che economico, rispetto al portare equipaggi umani su Marte.

Insomma, tra una settimana sapremo come e quando torneremo sulla Luna, stavolta, forse, per restarci.

Prevista tempesta di sabbia globale su Marte, a rischio opportunity e la nuova missione InSight

0

Tempesta di Marte

Le tempeste di sabbia globali di Marte possono ricoprire l’intera superficie del pianeta: cattive notizie per un lander

È molto probabile che quest’anno Marte subirà una delle sue periodiche tempeste di polvere planetarie e la NASA è preoccupata che l’evento possa danneggiare le sue operazioni sul Pianeta Rosso.

Quando la navicella Mariner 9 dell’agenzia americana divenne la prima sonda a orbitare intorno un altro mondo, Marte, nel novembre del 1971, gli scienziati furono sorpresi nel constatare che l’intero Pianeta Rosso era in preda a massicce tempeste di polvere. Da allora abbiamo appreso che tali fenomeni non sono inusuali, e si sono verificati nel 1977, 1982, 1994, 2001 e 2007 e potrebbero riprendere la prossima estate.

Gli esperti della NASA hanno avvertito che il rover Opportunity alimentato ad energia solare, che inizierà giovedì il 14 ° anno su Marte, dovrà “accovacciarsi per risparmiare energia“. L’evento potrebbe essere ancora più rilevante per la missione Sismic Investigations, Geodesy and Heat Transport ( InSight ) che sarà lanciata a maggio e raggiungere il pianeta rosso entro la fine dell’anno.

Queste enormi tempeste durano mesi e rilasciano enormi quantità di polvere nell’atmosfera. Le velocità del vento salgono a circa 26 metri al secondo, la superficie si raffredda e l’atmosfera superiore si riscalda, e ciò potrebbe significare per la NASA la necessità di rivedere i piani di InSight.

Il lander InSight dovrebbe raggiungere Marte a novembre, e rilascerà un paio di cubi prima di scendere in superficie. Il sito di atterraggio si trova vicino all’equatore sulla planizia occidentale dell’Elysium, a circa 600 chilometri da dove la sonda della Curiosity ha toccato terra.

Dopo essere entrata nell’atmosfera a circa 6,3 chilometri al secondo, la sonda rallenterà protetta dal suo scudo termico, che poi si staccherà. A quel punto si dispiegherà il paracadute supersonico della NASA, progettato per le missioni su Marte. Nella fase finale dell’atterraggio anche il paracadute verrà sganciato e saranno 12 retrorazzi ad accendersi per permettere al lander un atterraggio morbido.

Una tempesta di sabbia globale in quel periodo potrebbe complicare le cose immensamente. La maggiore quantità di polvere nell’atmosfera potrebbe rovinare lo scudo termico e lacerare il paracadute. I forti venti, inoltre, potrebbero inficiare i calcoli della sequenza di atterraggio automatica, introducendo molti più rischi per l’atterraggio.

L’incubo non finisce qui. Il rover è alimentato da due pannelli solari di 2,15 m di diametro che sono programmati per dispiegarsi 16 minuti dopo l’atterraggio, dopo, cioè, che la polvere dei retrorazzi si sarà depositata ma la NASA potrebbe dover ritardare il dispiegamento nel caso fosse in corso una tempesta di sabbia perché, a parte la scarsa luce solare disponibile durante una tempesta di sabbia, l’accumulo di polvere sui pannelli ridurrebbe la loro prestazione a lungo termine.

Il team di InSight sta elaborando piani di emergenza e stimando gli effetti probabili. Se verrà determinato che i rischi sono troppo alti, la missione, che è già in ritardo di anni dopo che uno degli strumenti è stato danneggiato durante i test, potrebbe essere ulteriormente ritardata.

È morta la scrittrice Ursula K. Le Guin, regina del fantasy e della fantascienza

0

Ursula K. Le Guin, l’immensamente popolare scrittrice che ha portato la profondità letteraria e una tenace sensibilità femminista nella fantascienza e nel fantasy con libri come “La mano sinistra dell’oscurità” e la serie di Earthsea, è morta nella sua casa di Portland, Oregon. Aveva 88 anni.

Suo figlio, Theo Downes-Le Guin, ha confermato la morte. Non ha specificato la causa, ma ha detto che erano diversi mesi che la madre versava in cattive condizioni di salute.

La Le Guin abbracciò i temi standard dei suoi generi preferiti: stregoneria e draghi, astronavi e conflitti planetari e i suoi protagonisti, anche quando erano uomini, differivano notevolmente dall’immagine standard dell’eroe standard di tanti romanzi sci-fi e fantasy. I conflitti che affrontano sono in genere radicati in uno scontro tra culture e risolti più dalla conciliazione e dal sacrificio di sé che dalle battaglie con la spada o nello spazio.

I suoi libri sono stati tradotti in oltre 40 lingue e hanno venduto milioni di copie in tutto il mondo. Diversi, tra cui “La mano sinistra delle tenebre” – ambientato su un pianeta in cui le distinzioni di genere sessuale non si applicano – sono stati ristampati per quasi 50 anni. Il critico Harold Bloom ha lodato la Le Guin come “una creatrice superbamente fantasiosa dallo stile personale ed importante” che “ha innalzato il fantasy a livello della migliore letteratura moderna“.

leguin cover popup
La mano sinistra delle tenebre“, pubblicato nel 1969, si svolge su un pianeta chiamato Gethen, dove le persone non sono né maschi né femmine.

Le tematiche della Le Guin spaziano da avventure di giovani adulti a favole filosofiche ironiche. Combinano storie avvincenti, una logica narrativa rigorosa e uno stile snello ma lirico per attirare i lettori in ciò che lei chiama le “terre interne” dell’immaginazione. Tale scrittura, lei credeva, poteva essere una forza morale.

Se non puoi o non vuoi immaginare i risultati delle tue azioni, non c’è modo di agire moralmente o responsabilmente“, ha detto al Guardian in un’intervista nel 2005. “I bambini non possono farlo; i bambini sono moralmente mostri – completamente avidi. La loro immaginazione deve essere addestrata alla preveggenza e all’empatia“.

Il “dovere piacevole” dello scrittore, ha detto, è di impadronirsi dell’immaginazione del lettore con “il nutrimento migliore e più puro che possa assorbire”.

Nacque Ursula Kroeber a Berkeley, in California, il 21 ottobre 1929, la più giovane di quattro figli e l’unica figlia di due antropologi, Alfred L. Kroeber e Theodora Quinn Kroeber. Suo padre era un esperto dei nativi americani della California, e sua madre scrisse un libro acclamato, “Ishi in Two Worlds” (1960), sulla vita e la morte dell’ultimo indiano selvaggio della California.

In giovane età, la signora Le Guin si è immersa in libri sulla mitologia, tra cui “The Golden Bough” di James Frazer, fantasie classiche come “A Dreamer’s Tales” di Lord Dunsany e le riviste di fantascienza del momento. in età adolescenziale perse interesse per la fantascienza, perché, come ha ricordato, le storie “sembrava tutto hardware e soldati: i bianchi vanno avanti e conquistano l’universo“.

Si è laureata al Radcliffe College nel 1951, ha conseguito un master in letteratura romanzesca del Medioevo e del Rinascimento dalla Columbia University nel 1952 e ha vinto una borsa di studio Fulbright per studiare a Parigi. Lì incontrò e sposò un altro studioso di Fulbright, Charles Le Guin.

14leguin alpha popup v2
Ursula K. Le Guin nel luglio 1996. Credit Jill Krementz, Tutti i diritti riservati

Il suo primo romanzo di fantascienza, “Rocannon’s World“, uscì nel 1966. Due anni dopo pubblicò “A Wizard of Earthsea“, il primo di una serie su un mondo inventato in cui la pratica della magia è precisa come qualsiasi scienza e, come la scienza, moralmente ambigua.

La magia di Earthsea è guidata dal linguaggio: i maghi acquisiscono potere sulle persone e sulle cose conoscendo i loro “veri nomi“. La Le Guin prese seriamente questa disciplina nel nominare i propri personaggi. “Devo trovare il nome giusto o non riesco ad andare avanti con la storia“, diceva. “Non posso scrivere la storia se il nome è sbagliato.

La serie di Earthsea era chiaramente influenzata dalla trilogia de “Il Signore degli Anelli” di JRR Tolkien. Ma invece di una guerra santa tra il bene e il male, le storie della signora Le Guin sono organizzate intorno alla ricerca di un “equilibrio” tra le forze in competizione – un concetto che ha adattato dal suo studio di lunga data sui testi taoisti.

Tornò a Earthsea più tardi nella sua carriera, estendendo e approfondendo la trilogia con libri come “Tehanu” (1990) e “The Other Wind” (2001).

La mano sinistra delle tenebre“, pubblicato nel 1969, si svolge su un pianeta chiamato Gethen, dove le persone non sono né maschi né femmine, ma assumono gli attributi di entrambi i sessi durante brevi periodi di fervore riproduttivo. Antropologicamente parlando, la Le Guin definì il suo romanzo un “esperimento mentale” progettato per esplorare la natura delle società umane.

Ma non c’è nulla di spassionato nella relazione al centro del libro, tra un androgino nativo di Gethen e un maschio umano dalla Terra. Il libro ha vinto i due premi principali nella fantascienza, i premi Hugo e Nebula, ed è ampiamente insegnato nelle scuole secondarie e nei college.

Gran parte della fantascienza della signora Le Guin ha un background comune: una confederazione a maglie larghe di mondi conosciuti come Ekumen. Questo è stato fondato da un antico popolo che ha seminato gli umani su pianeti abitabili in tutta la galassia – tra cui Gethen, Terra e i mondi gemelli del suo romanzo più ambizioso, “The Dispossessed“, sottotitolato “An Ambiguous Utopia” (1974).

Come suggerisce il sottotitolo, The Dispossessed” contrappone due forme di organizzazione sociale: una società capitalista disordinata ma vibrante, che opprime la sua sottoclasse, e un’utopia “senza classi” (in parte basata sulle idee dell’anarchico russo Peter Kropotkin), che diventa oppressivo nel suo conformismo. In questo romanzo la scrittrice lascia al lettore il compito di trovare un equilibrio tra le due visioni di società.

The Lathe of Heaven” (1971) offre una visione molto diversa delle ambizioni utopistiche. Un uomo i cui sogni possono alterare la realtà cade sotto l’influenza di uno psichiatra, che usurpa questo potere per evocare la propria visione di un mondo perfetto, con risultati sfortunati.

“The Lathe of Heaven” è stato uno dei pochi libri della signora Le Guin adattato per il cinema o la televisione. Vi sono due versioni fatte per la televisione, una su PBS nel 1980 e l’altra sul canale via cavo A & E nel 2002.

Tra gli altri adattamenti del suo lavoro ci sono il film d’animazione giapponese del 2006 “Tales From Earthsea” e una miniserie del 2004 sul canale Sci Fi, “Legend of Earthsea“.

Ursula K. Le Guin si considerava sempre una femminista, anche quando le convenzioni di genere la portavano a centrare i suoi libri sugli eroi maschili. I suoi lavori successivi, come le aggiunte alla serie di Earthsea e i racconti ambientati nell’Ekumen come “Four Ways to Forgiveness” (1995) e “The Telling” (2000), sono per lo più raccontati da un punto di vista femminile.

In alcuni dei suoi libri successivi, cedette a una tendenza alla didattica, come se stesse perdendo la pazienza con l’umanità per non aver imparato le dure lezioni – sul bisogno di equilibrio e compassione – che la sua opera migliore incarna in modo così intelligente.

Ha anche invitato editori e scrittori a non mettere troppa enfasi sui profitti.

Ho avuto una lunga e buona carriera“, ha detto, accettando il premio.

Premi

  • Premio Hugo:
    • La mano sinistra delle tenebre (1970) – Sezione Miglior Romanzo
    • Il mondo della foresta (1973) – Sezione Miglior Romanzo Breve
    • The ones who walk away form Omelas (1974) – Sezione Miglior Racconto Breve
    • I reietti dell’altro pianeta (1974) – Sezione Miglior Romanzo
    • Buffalo Gals, and Other Animal Presences (1988) – Sezione Miglior Racconto
  • Premio Nebula:
    • La mano sinistra delle tenebre (1969) – Sezione Miglior Romanzo
    • I reietti dell’altro pianeta (1974) – Sezione Miglior Romanzo
    • The day before the revolution (1974) – Sezione Miglior Racconto Breve
    • L’isola del drago (1990) – Sezione Miglior Romanzo
    • Solitude (1994) – Sezione Miglior Racconto
    • Powers (2008) – Sezione Miglior Romanzo
  • National Book Award per la letteratura infantile con La spiaggia più lontana (1973)
  • Gandalf Grand Master (1979)
  • Science Fiction and Fantasy Writers of America Grand Master Award (2003)
  • Locus Award (19 volte)
  • Premio Living Legends della Library of Congress statunitense nella sezione “Scrittori e Artisti” (2000)
  • Honor Book al Premio Phoenix per Le tombe di Atuan (1991)

Opere

Ciclo di Earthsea (fantasy)

I romanzi di Earthsea, parte dei racconti del Ciclo di Earthsea, hanno per protagonista il giovane Ged. Ged compare la prima volta nel romanzo Il mago di Earthsea, con il nome di Duny, nome che all’ingresso nell’età adulta verrà cambiato in Ged dal suo futuro maestro di magia. Nel corso del romanzo Ged si presenterà con lo pseudonimo di Sparviero poiché, nelle terre dell’arcipelago, conoscere il vero nome di qualcuno significa poterne disporre, avere potere su di lui.

Ged studia nella scuola di magia di Roke. Roke è apparentemente l’unica scuola di magia nell’arcipelago in cui sono ambientate le vicende del romanzo, è un edificio dove i giovani promettenti, conducendo una vita simile a quella che avrebbero potuto condurre dei novizi in un monastero, imparano la magia fino a guadagnare la qualifica di Mago, ottenendo il bastone e la possibilità di fregiarsi del titolo di mago di Roke.

È qui che il giovane Ged, lasciato il suo primo maestro, compie i primi passi verso il suo futuro di mago, tra l’amicizia e l’invidia dei compagni, la benevolenza dell’arcimago a capo della scuola e il fatale errore da lui compiuto che scatenerà nella sua esistenza un male sconosciuto.

Romanzi

  • Il mago di Earthsea o Il mago (A Wizard of Earthsea) (1968)
  • Le tombe di Atuan (The Tombs of Atuan) (1971)
  • La spiaggia più lontana o Il signore dei draghi (The Farthest Shore) (1972)
  • L’isola del drago (Tehanu) (1990)
  • I venti di Earthsea o I venti di Terramare (The Other Wind) (2001)

L’editrice Nord raccoglie i primi tre libri sotto il titolo La saga di Earthsea e gli ultimi due nel volume I draghi di Earthsea. Nel maggio 2007 l’editrice Nord ha pubblicato tutti i romanzi raccolti in un unico volume, La Leggenda di Earthsea. Il 22 gennaio 2013 la casa editrice Mondadori pubblica i cinque romanzi e i racconti Leggende di Earthsea in un unico volume, sotto il titolo La saga di Terramare.

Racconti

  • La parola dello scioglimento (The Word of Unbinding, 1975) (nella raccolta I dodici punti cardinali)
  • La legge dei nomi (The Rule of Names, 1975) (nella raccolta I dodici punti cardinali)
  • Dragonfly (pubblicato in Italia nella raccolta Legends – Primo Volume, ed. Sperling & Kupfer 2001)
  • Leggende di Earthsea o Leggende di Terramare (Tales from Earthsea) (2001) – raccolta ISBN 0-15-100561-3

Ciclo dell’Ecumene o Ciclo hainita (fantascienza)

Romanzi

  • Il mondo di Rocannon (Rocannon’s World) (1966)
  • Il pianeta dell’esilio (Planet of Exile) (1966)
  • Città delle illusioni (City of Illusions) (1967)
  • La mano sinistra delle tenebre (The Left Hand of Darkness) (1969)
  • I reietti dell’altro pianeta o Quelli di Anarres (The Disposessed: an Ambiguous Utopia) (1974)
  • Il mondo della foresta (The Word for World is Forest) (1976)
  • La salvezza di Aka (The Telling) (2000)

Racconti

  • Contenuti nella raccolta I dodici punti cardinali (1975):
    • La collana di Semley (Dowry of the Angyar o Semley’s Necklace, 1964)
    • Il re d’Inverno (Winter’s King, 1969)
    • Più vasto degli imperi e più lento (Vaster Than Empires and More Slow, 1971)
    • La vigilia della rivoluzione (The Day Before the Revolution, 1974)
  • Contenuti nella raccolta A Fisherman of the Inland Sea (1994):
    • The Shobies’ Story (1990)
    • Una danza per Ganam (Dancing to Ganam) (1993)
    • Another Story or A Fisherman of the Inland Sea (1994)
  • Contenuti nella raccolta Il giorno del perdono (1995) e tutti riconducibili al Ciclo dell’Ecumene:
    • Betrayals (1994)
    • Forgiveness Day (1995)
    • A Man of the People (1995)
    • A Woman’s Liberation (1995)
  • Contenuti nella raccolta The Birthday of the World (2003):
    • The Matter of Seggri (1994)
    • Unchosen Love (1994)
    • Solitude (1994)
    • Come si diventa adulti a Karhide (Coming of Age in Karhide) (1995)
    • Mountain Ways (1996)
    • Old Music and the Slave Women (1999)

Altri romanzi e cicli di storie

  • La falce dei cieli (The Lathe of Heaven) (1971) film TV, 1980 e 2002
  • Malafrena (1979)
  • La soglia (Beginning Place) (1980)
  • L’occhio dell’airone (The Eye of the Heron) (1982) – Milano: Elèuthera Editrice, 1987
  • Sempre la valle (Always Coming Home) (1985)
  • Ciclo Annals of the Western Shore:
    • I doni (Gifts) 2004)
    • Voices (2006)
    • Powers (2007)
  • Lavinia (Lavinia) (2011)

Raccolte di racconti

  • I dodici punti cardinali (1975)
  • Orsinian Tales (1976)
  • La rosa dei venti (The Compass Rose) (1982)
  • Buffalo Gals, and Other Animal Presences (1987)
  • La via del mare: cronache di Klatsand (Searoad) (1991)
  • A Fisherman of the Inland Sea (1994)
  • Unlocking the Air and Other Stories (1996)
  • The Birthday of the World (2002)
  • Su altri piani (Changing Planes) (2003)

Libri per ragazzi

Gattivolanti

  • Gattivolanti (Catwings) (1988)
  • Il ritorno dei gattivolanti (Catwings Return) (1989)
  • Wonderful Alexander and the Catwings (1994)
  • Jane on Her Own (1999)

Altri

  • Agata e pietra nera (Very Far Away from Anywhere Else) (1976) ISBN 88-7782-182-5
  • Leese Webster (1979) ISBN 0-689-30715-2
  • Il 931º giro del mondo (Solomon Leviathan’s Nine Hundred and Thirty-First Trip Around the World) (1984) ISBN 88-04-37234-6
  • A Visit from Dr. Katz (1988) ISBN 0-689-31332-2
  • Fire and Stone (1989) ISBN 0-689-31408-6
  • Fish Soup (1992) ISBN 0-689-31733-6
  • A Ride on the Red Mare’s Back (1992) ISBN 0-531-07079-4
  • Tom Mouse (2002) ISBN 0-7613-1599-3

Non fiction

  • Il linguaggio della notte (The Language of the Night) (1979, edizione rivista nel 1992)
  • Dancing at the Edge of the World (1989)
  • Steering the Craft (1998) (sulla scrittura)
  • The Wave in the Mind (2004)

Poesia

  • Wild Oats and Fireweed (1988)
  • Going Out with Peacocks and Other Poems (1994)

Fonti: New York Times, Wikipedia

Emergenza nelle Filippine: cinquantamila evacuati per l’eruzione del monte Manyon

0

Il vulcano più attivo nelle Filippine ha vomitato fontane di lava e enormi pennacchi di cenere in una nuova eruzione oggi che ha costretto oltre 50.000 abitanti dei villaggi vicini ad evacuare.

Fontane di lava si sono prodotte a 700 m, sopra il cratere del monte Mayon, e pennacchi di cenere si innalzano fino a 3 km di quota, secondo l’Istituto filippino di vulcanologia e sismologia.

Un’eruzione esplosiva a mezzogiorno ora locale è stata la più potente da quando il vulcano ha iniziato ad eruttare più di una settimana fa.

 Le autorità hanno avvertito che un’eruzione violenta può verificarsi in ore o giorni e che potrebbe e. – gas surriscaldati e detriti vulcanici che corrono lungo le piste ad alta velocità.

In allerta

Dopo l’esplosione di lunedì, i funzionari hanno alzato il livello di allerta di Mayon a quattro su una scala di cinque, e la zona di pericolo è stata espansa a 8 km dal cratere, richiedendo l’evacuazione di altre migliaia di residenti, incluse almeno 12.000 persone che erano tornati alle proprie case la scorsa settimana, quando i brontolii del monte Mayon si erano temporaneamente placati.

Almeno 56.000 persone sono state raccolte in 46 punti di evacuazione ed esercito e della polizia stavano aiutando a spostare gli abitanti dei villaggi dalle loro case, hanno detto i funzionari.

Gli spettatori guardano da una distanza di sicurezza mentre il vulcano erutta i pennacchi di cenere nell'aria

Alcuni curiosi guardano da distanza di sicurezza mentre il vulcano erutta i pennacchi di cenere nell’aria AP Photo / Bullit Marquez

Non ci sono state segnalazioni di morti o feriti. Ai velivoli è stato ordinato di stare lontano dal cratere e dai venti carichi di cenere, e diversi voli interni sono stati cancellati.

Più di 30.000 maschere antigas e circa 5.000 sacchi di riso, insieme a medicine, acqua e altre forniture, sono stati inviati ai centri di evacuazione, ha detto il direttore regionale dell’Ufficio della protezione civile, Claudio Yucot.

le scorte di cibo, acqua, medicine e altri aiuti potrebbero esaurirsi entro la metà di febbraio se l’eruzione continua e le nuove forniture non arriveranno in tempo, hanno detto i funzionari.

Mons Mayon è esploso circa 50 volte negli ultimi 500 anni, a volte violentemente. nelle Filippine si contano circa 22 vulcani attivi posizionati sul cosiddetto “Ring of Fire”, una linea di faglie sismiche che circondano l’Oceano Pacifico, dove terremoti e attività vulcanica sono comuni.

Le bufale sulla Iss

0

di Oliver Melis

Una teoria cospirazionista molto in voga attinge a presunte gole profonde che affermano che i viaggi nello spazio non sono possibili e che la NASA inganna il mondo intero anche sulle attività che quotidianamente si svolgono in orbita terrestre sulla Iss.

Un teorico della cospirazione Nasa – Iss è un certo Scott C. Warring, egli sostiene che la Iss non esiste, non si trova in orbita e le immagini NASA sono ottenute in uno studio cinematografico creato appositamente.

Warring ha sposato la teoria della cospirazione NASA – Iss quando ha scovato un video girato davanti a un boccaporto della Iss facendo notare che il portellone circolare della stazione sarebbe fatto, secondo lui, di plastica o di altro materiale simile a quello utilizzato per realizzare le tende. Warring aggiunge:

La porta non è a tenuta d’aria, né è un vero boccaporto“.

1 5
Cerchiato in rosso il boccaporto incriminato

Finendo per affermare che la Iss non sarebbe nello spazio ma le immagini verrebbero realizzate sulla Terra.

Waring ha anche sostenuto che, dopo aver pubblicato la sua scoperta, Google avrebbe addirittura rimosso il suo sito concludendo che Google lavori per conto della NASA e del Governo.

In un articolo sulla “beffa della Iss“, apparso sul sito web cospirazionista Timetounite.com, si afferma che: “La Stazione Spaziale Internazionale, proprio come qualsiasi altra cosa che ci ha portato la NASA, è una beffa dei massoni, una fabbricazione completa fatta di effetti speciali, modelli, piscine, zero G aerei e vari trucchetti.

Ma torniamo per un attimo a Warrnig: come mai, se sostiene che la Iss sia un falso, ha usato molte riprese effettuate con le telecamere esterne della stazione spaziale internazionale per andare a caccia di presunti UFO che si avvicinano al nostro pianeta?

2 3

Senza scomodarci in ardite questioni tecniche sul funzionamento dei boccaporti della Iss abbiamo comunque molte prove che la Iss sia in orbita attorno alla Terra, i live streaming hanno prodotto straordinarie immagini del nostro pianeta, comprese tempeste e aurore boreali di rara bellezza. Inoltre, la Terra, alla faccia dei terrapiattisti, ha una inconfondibile forma sferica.

La Iss è anche visibile dalla Terra come una stella molto luminosa che attraversa il cielo da un orizzonte all’altro in pochi minuti. È possibile vedere lo streaming, ad esempio, sul sito http://www.denebofficial.com/DENEB/?page_id=4856 che fornisce, tra l’altro, un’utile app per sapere esattamente dove si trova la ISS in qualsiasi momento per chi volesse osservarla direttamente. La Iss viene periodicamente rifornita grazie ad aziende private come SpaceX e viene utilizzata da molte agenzie spaziali di diverse nazioni.

Fonte: Sunday Espress

Un asteroide impatterà la Terra a febbraio? No, ma la fake news sta prendendo piede sui social…

0

Un asteroide più grande di qualsiasi grattacielo costruito sta precipitando verso la Terra, informa il Daily Mail. Se, come riportano parecchi siti specializzati in titoli ad effetto, il 4 febbraio del 2018 questo asteroide dovesse impattare il nostro pianeta, gli scienziati prevedono un decennio di freddo e oscurità, con cieli soffocati di fuliggine e miseria in tutto il pianeta.

Nell’articolo, il Mail inserisce promemoria occasionali con i quali informa che l’asteroide 2002 AJ129 non colpirà la Terra, secondo quanto riporta la NASA. In realtà, secondo l’agenzia spaziale americana, l’asteroide passerà a circa 2 milioni di chilometri dalla Terra, nonostante sia classificato dalla stessa agenzia come una “roccia potenzialmente pericolosa”. Ed è proprio grazie a questa classificazione che il Mail ha potuto confezionare una notizia ad effetto con orribile illustrazioni che mostrano un asteroide che impatta il nostro pianeta.

Domenica scorsa, sulla pagina online Daily Star campeggiava un’immagine dell’asteroide AJ129 caduto in un’oceano ribollente con il titolo: “Doomsday?”

 Con tutte queste notizie che si sono accavallate grazie a, più o meno, prestigiose testate online, non c’è da meravigliarsi se venerdì un preoccupato lettore ha inviato alla NASA un link a un rapporto secondo cui l’asteroide era in rotta di collisione con la Terra, rischiando lo sterminio della vita sul nostro pianeta, chiedendo come mai l’agenzia non ne parlava.

Perché è una bugia“, ha scritto su Twitter la NASA.

AJ129 è una delle centinaia di asteroidi di una certa dimensione la cui orbita passa entro il raggio di 4,6 milioni di miglia dalla Terra, e sono quindi classificati dalla NASA come “potenzialmente pericolosi“.

Al momento, nessuna previsione sugli asteroidi noti conferma un impatto qualsiasi con la terra a breve e medio termine.

Quando il 4 febbraio l’AJ129 passerà vicino alla Terra, la NASA ha spiegato che sarà ancora 10 volte più lontano da noi rispetto alla luna. E mentre i titoli lo confrontano con l’edificio più alto del mondo, dovrebbe essere di circa 500 metri di diametro

In ogni caso, non ci interesserà molto perché non ci colpirà.

Stiamo monitorando questo asteroide da oltre 14 anni e abbiamo tracciato la sua orbita con molta accuratezza“, ha scritto il direttore della NASA Paul Chodas. “L’asteroide 2002 AJ129 non ha alcuna possibilità – nessuna – di entrare in collisione con la Terra il 4 febbraio o in qualsiasi momento nei prossimi 100 anni“.

Allora perché i tabloid stanno andando fuori di testa per l’asteroide? Perché lo fanno sempre.

Alcune settimane prima che l’AJ129 facesse notizia, il Daily Mail avvisava di un asteroide di dimensioni simili a un camion “che avrebbe sfiorato la terra entro poche ore“. La notizia non annunciava una catastrofe e passò senza far rumore.

A dicembre, lo stesso giornale era preoccupato per il DA14 2012. L’estate scorsa è stato l’asteroide NY65, che, come il Mail ha scritto “potrebbe potenzialmente spazzare la vita così come la conosciamo dalla faccia della terra“.

Non è così.

Una ricerca su Google sugli asteroidi “potenzialmente pericolosi” restituisce 30.000 risultati dal solo Daily Mail. Forse perché più di 2.000 oggetti che si adattano alla classificazione si prevede che passeranno vicino alla Terra in futuro, secondo il database degli asteroidi della NASA.

Non pensate all’asteroide del 4 febbraio 2018, nei prossimi giorni ne passerà qualcun altro ma sempre a distanze di sicurezza dal nostro pianeta. Quelli davvero pericolosi sono quelli piccoli che il programma NEO non ha ancora potuto identificare e tracciare.

Il che non vuol dire che gli asteroidi non siano una preoccupazione. Come ha scritto tempo fa Aenigma, un asteroide relativamente piccolo si schiantò a Tunguska, in Siberia, nel 1908 con la forza di 1.000 bombe atomiche. Ci sono state dei veri passaggi ravvicinati negli ultimi dieci anni. Una minuscola meteora che bruciava nella nostra atmosfera ha attraversato il cielo del Michigan pochi giorni fa. E se un grande asteroide colpisse il pianeta, probabilmente moriremmo tutti.

Questa possibilità molto piccola ma molto spaventosa è il motivo per cui la NASA tiene traccia di così tante rocce spaziali, e attribuisce a quelle all’interno di un certo raggio dalla Terra l’attributo di “potenzialmente pericolosa” che fa nascere così tanti titoli.

L’agenzia ha condotto una simulazione con FEMA nel 2016 per capire cosa si potrebbe fare se fosse individuato un grande asteroide in rotta di collisione con la Terra. Una simulazione complicata che, mentre prevedeva come evacuare le grandi città costiere “si è anche rivolto a come smentire le voci e le informazioni false che potrebbero emergere prima dell’ipotetico impatto“.

Intanto è stata messa dalla NASA in programma la missione DART, che sarà seguita dalla missione Hera dell’ESA, destinata a verificare  gli effetti della missione DART, un vero e proprio test per verificare le possibilità che una sonda spaziale possa deviare la traiettoria di un asteroide impattandovi contro.

Fortunatamente, al momento, non è previsto nessun impatto da parte di asteroidi di questo tipo.

Sfortunatamente, la NASA è ancora impantanata nel gestire le voci.

L’uomo che ha inventato i dischi volanti: Ray Palmer ed Amazing stories

0

di Oliver Melis

Ray Palmer è noto come l’uomo che ha inventato quelli che negli anni 50 venivano definiti “dischi volanti” oggi noti al grande pubblico con l’acronimo U.F.O., Ovni in italiano, ossia “oggetti volanti non identificati”, soprannome datogli dall’ufologo Jhon Keel.

Ray Palmer era l’editore di una popolare rivista di fantascienza Amazing Stories descritto dallo scettico Martin Gardner come “un timido, bonario, gentile, energico ometto con la personalità di un professionista della truffa”, il cui “motivo principale era semplicemente per creare storie che vendessero riviste “.

1 4

Palmer a partire dal 1945 fino al 1947 ha diretto una serie edita su Amazing che dava voce a quanto raccontato da Richard Shaver. La serie, chiamata Shaver Mistery, raccontava di creature demoniache che abitavano il sottosuolo e viaggiavano su dischi volanti.

2 2

Ray Palmer modificò e riscrisse i racconti presentandoli come assolutamente reali. Preparò anche della corrispondenza di suoi presunti lettori che sostenevano di essere entrati in contatto con queste creature e di aver visto volare i loro dischi volanti. Grazie a questi racconti fantasiosi la rivista divenne molto famosa fino a quando lo stesso Palmer, forse spaventato da tanto successo annullò la serie.

Alcuni anni dopo il caporedattore di Raymond Palmer raccontò come ebbe origine la storia: “All’inizio degli anni ’40,ricevemmo una lettera da Dick Shaver per rivelare la ‘verità’ su una razza di mostri, chiamata ‘Deros’, che viveva sotto la superficie della Terra. Ray Palmer la lesse e me la ha consegnò per un commento. Lessi un terzo della lettera e la cestinai. Ray, che amava mostrare ai suoi redattori un paio di trucchi per il business, la recuperò e decise di pubblicare la storia su Amazing – con un sacco di posta mandata dai lettori che insistevano sul fatto che ogni parola era vera perché erano stati perseguitati dai Deros per anni. “(Citato in Cheap Cheap: Una storia informale delle riviste Pulp di Ron Goulart.)

Palmer non smise con i Deros di raccontare storie su misteriosi alieni e dischi volanti, proponendo che i dischi volanti stessi provenissero dallo spazio esterno. Il secondo numero della rivista Amazing stories conteneva un articolo di Kenneth ArnoldAre Space Visitors Here?” e sicuramente non dobbiamo spiegare a nessuno chi è Arnold, che dopo il suo famoso avvistamento di nove dischi volanti divenne un punto di riferimento per la nascente ufologia.

La collaborazione tra Arnold e Palmer per molti fu ciò che trasformò le fantastiche storie di astronavi aliene della fantascienza nel moderno fenomeno dei dischi volanti e secondo alcuni lo fecero consapevoli di quanto questi argomenti potessero fruttare.

Palmer aveva una gobba causata da un incidente accadutogli durante l’infanzia e venne definito “Un nano gobbo” con un malvagio senso dell’umorismo.

Ray Palmer è stato accusato da Daniel Cohen in Myths of the Space Age di aver “programmato l’immaginazione” di “un’intera generazione di appassionati di dischi volanti”.

E’ interessante notare che i numeri di Amazing Stories editi da Ray Palmer presentano delle illustrazioni che raffigurano astronavi a forma di disco e alieni dai grandi occhi 10 anni prima dei primi avvistamenti di dischi volanti.

Fonte: Professorsolomon

L’Europa costruirà una base permanente sulla Luna entro il 2030

0

Mentre viviamo l’alba di una nuova era dell’esplorazione spaziale, stavolta aperta a tutte le nazioni più evolute della Terra ma anche a molte compagnie private, e stiamo pianificando l’esplorazione di Marte e delle lune dei giganti gassosi, il ritorno alla Luna sembra essere sempre più vicino, anche per sfruttare il nostro satellite come trampolino di lancio verso lo spazio interplanetario.

Un’enorme sforzo verso Selene sta per essere fatto dai principali protagonisti della corsa allo spazio. Singole nazioni come la Cina, il Giappone, L’India e l’Australia, perfino alcuni paesi arabi e gli USA, aziende private come SpaceX, Blue Origin, Moon express e molte altre oppure collaborazioni tra agenzie spaziali come nel caso di ESA e Roscosmos.

La vera notizia è che l’Europa con la sua ESA non vuole restare indietro e, in collaborazione con la russa Roscosmos, ha presentato un piano per realizzare un “Villaggio della Luna“. L’habitat sarebbe stampato in 3D direttamente sulla Luna usando il suolo lunare e sarà assemblato da robot.

L‘idea della colonia dell’ESA è stata confermata il mese scorso in una conferenza di due giorni nei Paesi Bassi. La conferenza, intitolata “Moon 2020-2030 – A New Era of Coordinated Human and Robotic Exploration“, ha riunito 200 scienziati ed esperti di moltissimi paesi per discutere e pianificare progetti, tecnologie e missioni per il prossimo decennio.

La struttura lunare prevista è stata progettata da Foster + Partners, che fa parte del consorzio istituito dall’ESA per studiare la possibilità di una base lunare. Il piano è quello di inviare una struttura cilindrica alla Luna e, una volta sulla superficie, una cupola portante si gonfierà da questo cilindro. La cupola sarà la struttura centrale del sistema.

Il terreno della Luna verrà quindi utilizzato per costruire, grazie a stampanti 3D progettate appositamente, un guscio protettivo attorno alla cupola, che proteggerà gli astronauti dalla pericolosa radiazione di fondo. Nel 2013, il consorzio ha dimostrato che è possibile utilizzare la regolite lunare per stampare in 3D una struttura: usando il suolo lunare simulato (prodotto dalla roccia basaltica di un vulcano italiano) hanno costruito un blocco di 1,5 tonnellate.

Uno dei partecipanti alla conferenza, Kathy Laurini della NASA, sembrava ottimista riguardo ai piani europei: “La strategia di esplorazione spaziale dell’ESA definisce la luna una destinazione prioritaria per gli umani sulla via per Marte, e il recente discorso di un “Villaggio sulla Luna” ha sicuramente generato molta energia positiva in Europa

Ha aggiunto: “È il momento giusto per iniziare a sfruttare le capacità che consentono all’Europa di raggiungere i suoi obiettivi di esplorazione e garantire che l’Europa rimanga un partner forte mentre gli umani iniziano a esplorare il Sistema Solare“.

Il Moon Village sarebbe costruito attorno al polo sud lunare, dove c’è una luce del sole quasi perenne all’orizzonte. I possibili siti di costruzione della base saranno esplorati da una missione con un lander automatico nel 2020 in corso di realizzazione in collaborazione tra ESA e agenzia spaziale russa Roscosmos.

Secondo Clive Neal, professore dell’Università di Notre Dame nell’Indiana, organizzatore di una riunione operativa negli Stati Uniti, è ora di passare ad un livello successivo: “Continuiamo a parlare di risorse lunari, ma dobbiamo ancora dimostrare che possono essere utilizzate… Ad oggi si tratta, in effetti, di riserve dallo sfruttamento dubbio. Occorre, quindi, verificare le dimensioni dei depositi, la loro composizione, forma e omogeneità, il che  richiede un programma di prospezione coordinato. Il successo di un programma di questo genere dimostrerebbe chiaramente che le risorse lunari possono consentire l’esplorazione del sistema solare

Quantificare i benefici degli investimenti pubblici nell’esplorazione spaziale è fondamentale per convincere sia i governi che il settore privato a investire in tali sforzi” ha concluso Neal.

Fonte: Space.com

L’avvistamento di Maury island

0

di Oliver Melis

Sono passate solo alcune settimane dallo storico “incontro ravvicinato” del 24 giugno effettuato da Kenneth Arnold quando il commerciante dell’Idaho viene contattato da Ray Palmer, editore di una rivista di fantascienza, Amazing Stories.

Come ricorderete, il 24 giugno del 1947 Kenneth Arnold, in volo con il suo aereo privato su Mount Rainier nello stato di Washington, avvista nove oggetti che sfrecciano nel cielo, compiendo evoluzioni che lo stesso Arnold defini come se dei sassi venissero lanciati e fatti rimbalzare sul pelo dell’acqua.

Palmer, dopo aver ricevuto dall’amico e collaboratore Fred Crisman la segnalazione di un avvistamento avvenuto presso Tacoma Harbor (Washington), vorrebbe che Arnold investigasse sui fatti accaduti, offrendogli 200 dollari per le spese e l’eventuale copertura giornalistica.

Arnold accetta e appena giunto sul posto incontra Fred Crisman e Harold Dahl che si qualificano come membri della locale guardia costiera. Sull’accaduto sono pronti a fornire prove fisiche raccontando che l’avvistamento risale al 21 giugno, solo 3 giorni prima dell’avvistamento riportato dallo stesso Arnold.

Quella mattina Dahl, in compagnia del figlio e di due uomini dell’equipaggio, si è avvicinato con l’imbarcazione all’isola di Maury Island nello stretto di Puget a circa tre chilometri dal porto di Tacoma. Il cielo è coperto, con banchi di nubi a circa mille metri d’altezza. All’improvviso, dalle nuvole sbucano sei oggetti volanti che si abbassano a circa 150 metri. Gli oggetti hanno la forma di ciambella (doughnut) larga circa 30 metri. Sono color argento, dotati di oblò tutt’attorno all’orlo e assolutamente silenziosi. Uno però sembra avere qualche difficoltà e i restanti cinque iniziano a ruotargli attorno, uno degli oggetti per circa 5 minuti aggancia il disco in difficoltà che poco dopo, dalla parte sottostante rilascia delle lastre di metallo e una sostanza nerastra. Alla fine i sei oggetti volanti spariscono a tutta velocità.

maury island

I residui cadono sulla spiaggia, in mare e, sfortunatamente, anche sull’imbarcazione uccidendo il cane che era con loro. Il figlio invece rimane ustionato al braccio da un frammento di metallo incandescente. Dahl riesce a recuperare dei frammenti dalla spiaggia e scatta anche una serie di fotografie.

Le foto una volta sviluppate mostrano i sei oggetti volanti ma l’immagine risulta velata. Dahl viene contattato da un uomo in abiti scuri che pare informato sui fatti accaduti e chiede che la storia non trapeli cosi da evitare spiacevoli conseguenze a lui e alla sua famiglia. L’amico che era con lui, Crisman invece di spaventarsi decide di raccontare tutto a Ray Palmer che avvia l’inchiesta giornalistica

Arnold vista l’occasione unica di analizzare delle prove fisiche chiede aiuto a un amico, E. J. Smith – pilota delle United Airlines, anche lui n protagonista di un avvistamento di disco volante , si precipita a Tacoma. L’incontro di Arnold e Smith con la coppia Crsiman/Dahl avviene in una stanza d’albergo.

I materiali esaminati a detta dei due, Dahl e Crisman, una volta analizzati risultano essere di origine ignota. Le foto invece vengono misteriosamente perse da Crisman.

La storia assume contorni inquietanti, anche Arnold riceve delle misteriose telefonate che gli fanno capire di sapere ogni particolare della storia. Arnold però non desiste e decide di informare il tenente Frank Brown dell’USAF intelligence nella base di Hamilton (Cal) con cui aveva aveva avuto contatti al tempo del suo precedente avvistamento su Mount Rainier.

Il 31 luglio 1947 il tenente Brown, in compagnia del capitano William L. Davidson, atterra con un B-25 della USAF nella base di McChord e si precipita a incontrare Arnold e gli altri.

I due ufficiali esaminano i detriti ma non aggiungono nemmeno una sillaba, prelevano dei campioni e ripartono, il B-25 non arriverà mai a destinazione, perchè un motore s’incendia e l’aeroplano si schianta al suolo, uccidendo sul colpo i due ufficiali. Sull’episodio l’USAF intelligence e altre agenzie (fra cui probabilmente l’FBI) avviano un’inchiesta che si conclude senza che ne vengano rese pubbliche le risultanze.

Il caso Maury Island viene archiviato nel 1949 dalla commissione Project Sign convocata dalla USAF per indagare appunto sull’ondata di avvistamenti del 1947.

Il caso entra a far parte della storia degli UFO come primo caso dove compaiono uomini in abito scuro, i famigerati Men in black. La vicenda si chiude con molte ombre, almeno cosi sembra, fino a quando nel 1956 compare il volume del capitano Edward J. Ruppelt, The Report on Unidentified Flying Objects. ( Ruppelt è stato a capo del USAF Project Investigating Flying Saucers dal 1951 al 1953 ). Ruppelt utilizza degli pseudonimi per i vari protagonisti oggi identificabili arrivando a un risultato che per molti versi è scontato. Il caso Maury Island è un falso, un hoax, anzi the dirtiest hoax in UFO history (“la più sporca beffa nella storia degli UFO”).

Crisman e Dahl non appartenevano alla guardia costiera, ammetteranno poi che la faccenda era inventata di sana pianta. Niente dischi volanti, niente detriti o parti metalliche, nessuna foto è stata mai scattata e poi andata misteriosamente persa. Anche le misteriose telefonate, erano loro a farle ad Arnold.

Gli ufficiali che hanno visto i detriti “alieni” si sono subito accorti della frottola e non esiste nessun cover up tanto citato da alcuni ufologi, l’incidente aereo è stato del tutto casuale, nessuna accusa fu mossa contro i due.

Anche Palmer, il direttore di Amazing Stories forse era complice della beffa ma anche per lui non fu preso alcun provvedimento penale.

A differenza di Arnold e Smith, il direttore di Amazing Stories, Ray Palmer era stato invece probabilmente complice nella mistificazione, ma neanche per lui erano emersi elementi a carico sufficenti per una qualsiasi azione penale.

La torta però ha bisogno della cigliegina e se il caso Maury Island è una torta, Crisman è la sua degna cigliegina, infatti Crisman era anche un noto “cacciaballe”, autore di un articolo per Amazing Stories dove si presentava come protagonista di uno scontro a fuoco in una caverna abitata da una malvagia razza sotterranea; e soprattutto che aveva “ammesso” (leggi confessato) di aver confezionato l’intero dirty hoax di Maury Island.

Fonte: Cicap, Wikipedia.