venerdì, Settembre 20, 2024
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Il magnetismo umano

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di Oliver Melis per Aenigma

Ci sono diverse leggende che attribuiscono ad alcuni uomini particolari capacità definite paranormali, tra queste, una delle tante è la capacità di attrarre oggetti metallici come se il corpo fosse una specie di calamita.

Ma il corpo umano può comportarsi come un magnete? La scienza dice che questo non è possibile, il fenomeno può essere spiegato in altri modi e non è dovuto certamente a un effetto calamita prodotto in qualche modo dal corpo umano di alcuni individui. Per avvalorare la tesi della “calamita” ci sono stati dei tentativi di spiegare il fenomeno inserendolo in quelli che appartengono alla magnetoterapia:

La causa di questo magnetismo è molto naturale, rispetto a quello che si crede. Infatti, ogni essere umano è retto da impulsi elettrici che si generano continuamente al suo interno e questo processo genera magnetismo. Inoltre alcune scoperte dimostrano che il cervello di un adulto in media genera 30 watts di energia elettrica attraverso le sue cellule nervose, che sono esse stesse piccole dinamo. Il corpo umano si può paragonare ad una batteria elettrica ed è capace di emanare onde elettromagnetiche a 80 milioni di cicli al secondo.

La realtà è diversa come hanno spiegato associazioni come il Cicap, infatti, secondo diverse ricerche condotte su dei “campioni umani” alla base dello strano fenomeno sembra esserci principalmente l’attrito, il sudore e la forma del corpo. Nonostante diversi personaggi che hanno dichiarato di possedere questo particolare potere, a oggi non si conosce nessuno che abbia dimostrato di possedere proprietà magnifiche dopo qualche esperimento con borotalco o altri materiali che eliminassero l’attrito.

È possibile che qualche millantatore abbia usato questi “effetti speciali” per farsi passare per uomo magnetico.

Oliver Melis è owner su facebook delle pagine NWO ItaliaPerle complottare e le scie chimiche sono una cazzata

Migranti: Italia cornuta e mazziata

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Mentre continua il botta e risposta con l’Austria che, ormai da mesi, almeno una volta alla settimana minaccia di chiudere le frontiere con l’Italia per evitare che i migranti sbarcati nel nostro paese possano trasferirsi da loro, è di ieri la novità, anticipata dal premier ungherese Orbàn, di un documento congiunto dei governi di Ungheria, repubblica Ceca, Polonia e Slovacchia che, più o meno, intima all’Italia di fermare i migranti a Lampedusa o sulle altre isole e di chiudere i porti per non permettere loro di poter accedere al continente.

Nella lettera in questione, i quattro paesi sostengono, non senza qualche ragione, la necessità di fare filtro in Libia attraverso HUB gestiti da ONU ed, eventualmente, le ONG, la cui costituzione e sicurezza potrebbe essere garantita militarmente dall’UE perchè la Libia, che pure è uno stato sovrano e sarebbe quindi necessaria una vera e propria occupazione, non è in grado di garantire né la costituzione né la sicurezza di questi HUB.

In aggiunta i quattro governi danno la disponibilità ad inviare propri mezzi militari nel Mediterraneo per garantire il blocco navale che avrebbe il compito di impedire l’arrivo di nuovi migranti nei porti italiani.

Risibile la ferma risposta del nostro premier Gentiloni che ha affermato di aspettarsi “solidarietà” dagli altri paesi dell’UE e non “improbabili proposte“.

La risposta del nostro premier, pur corretta sul piano formale, è risibile in quanto è ormai evidente che l’Europa non intende condividere i problemi italiani con i migranti, limitandosi ad una solidarietà di facciata espressa in denaro, poche decine di milioni di euro. L’Austria è ormai sul chi vive e da mesi minaccia di chiudere e militarizzare la frontiera con l’Italia, la Francia ha chiuso l’accesso di Ventimiglia ai migranti e lo protegge con un enorme spiegamento di forze di polizia coadiuvate da unità cinofile, mentre il premier francese Macròn ha detto chiaro e tondo che i migranti economici non saranno accettati in Francia. Secondo Orbàn, anche la Germania si appresterebbe a chiudere le sue frontiere ai migranti e non è un’ipotesi poi campata in aria, visto che tra due mesi in Germania si terranno le elezioni politiche. Solo la Spagna negli ultimi giorni si è fatta carico di una ventina di migranti dall’Italia, un numero ridicolo a fronte delle molte decine di migliaia di migranti che vivono nei nostri centri di accoglienza.

Insomma, l’Europa della solidarietà a parole si fa sempre più compatta nell’evitare la solidarietà dei fatti e va, anzi, sempre più isolando l’Italia quale frontiera esterna e pericolosa dell’Unione Europea. Di fronte all’uscita dei quattro paesi del centro Europa, dell’Austria e il comportamento della Francia ci si sarebbe aspettati un intervento immediato e deciso di censura da parte del parlamento e della commissione europea, invece, ad ora, non si è levata foglia.

Da un lato abbiamo, quindi, un’Europa sempre più esplicitamente insofferente alle problematiche sollevate dalla massa dei migranti, e non è neanche da biasimare del tutto visto che tutti, chi più chi meno, hanno al proprio interno problemi sociali e disoccupazione, dall’altro c’è un’Italia sul punto di venire travolta, sempre più in difficoltà a reggere botta se è vero, ed è vero, che perfino il leader del PD Renzi si è spostato sulle posizioni tradizionali del centro destra che puntano ad un piano di aiuti nei luoghi d’origine delle migrazioni per arginare il fenomeno alla fonte. La reazione dell’opinione pubblica all’annuncio di Renzi ha però costretto il nostro tremebondo governo a suggerire una pronta marcia indietro perchè l’idea renziana, ovviamente non ha ottenuto favori presso l’elettorato di destra e grillino, visto che loro da tempo auspicano questa soluzione, provocando, in compenso, la rabbia della sinistra da sempre favorevole all’accoglienza più spinta e perfino il biasimo dell’ala moderata degli elettori del suo partito.

Già, perché il problema dei migranti si va facendo insostenibile non solo per il governo e la popolazione stessa comincia ad incattivirsi anche nelle sue componenti più moderate ed aperte alla questione se è vero che cominciano a ribellarsi all’insediamento dei migranti nei propri territori anche molti sindaci del PD. Anche da noi si voterà a breve, entro al prossima primavera, e il PD ha il suo tallone d’Achille principale proprio sulla questione migranti.

Ha un bel dire Boeri che servono più migranti possibili per risanare l’INPS visto che quelli che lavorano versano contributi per 8 miliardi di euro ricevendone in cambio solo 3. Boeri dimentica, o fa finta di dimenticare, che sulla voce migranti vanno caricati anche notevoli costi sociali oltre alle spese dell’accoglienza. Sono moltissimi i posti di lavoro persi dai lavoratori nella sola agricoltura dove gli italiani sono stati soppiantati da lavoratori stranieri, spesso clandestini, che accettano di lavorare anche per meno di 15 euro al giorno e non si tratta del solo settore in cui la manovalanza immigrata ha, di fatto, soppiantato gli italiani.

In tutto questo, il nostro governo, preso letteralmente a calci in bocca dai partners europei, invoca flebilmente solidarietà e propone inapplicabili regole per limitare l’operato delle ONG invece di alzare la voce sbattere i pugni sui tavoli europei, facendo del popolo italiano il capro espiatorio delle paure e dell’egoismo dei paesi europei.

Insomma, per dirla con Peppino de Filippo: “Italia, cornuta e mazziata“.

Ross 128, spiegati i peculiari segnali ricevuti da Arecibo

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Gli astronomi del radiotelescopio di Arecibo hanno risolto il mistero degli insoliti segnali da Ross 128, una stella nana rossa a soli 11 anni luce di distanza.

Su questo segnale, denominato in codice “Weird” (strano), si sono scatenati in questa settimana accesi dibattiti in rete, soprattutto sui socials ed alcuni forum, circa la possibilità che fosse, alla fine, il primo segno di vita intelligente extraterrestre, nonostante che sul blog del team di astronomi che lavorano al radiotelescopio fosse stato da subito specificato che l’ipotesi extraterrestre dell’origine del segnale, pur non essendo del tutto scartabile a priori, era davvero l’ultima da prendere in considerazione, essendoci altre possibilità più probabili da considerare.

E infatti Weird era un’interferenza generata da un nostro satellite in orbita alta.

Per gli esperti, il vero mistero era che non riuscivano a capire se i bursts erano causati da attività stellari insolite, emissioni di fondo di altri oggetti o interferenze da comunicazioni via satellite.

Molte persone erano interessate ai segnali come potenziali prove di trasmissioni da una civiltà intelligente extraterrestre“, ha scritto Abel Mendez, direttore del Laboratorio di Abitabilità Planetaria presso l’Università di Puerto Rico a Arecibo in un post di blog venerdì, rivelando la vera natura dei segnali.

Dopo aver alimentato ulteriormente la speculazione convocando gli esperti mondiali nella caccia alla vita nell’universo, il SETI Berkeley Research Center dell’Università della California ha comunicato la sua conclusione.

La spiegazione migliore è che i segnali sono trasmissioni da uno o più satelliti geostazionari“. Ha scritto Abel.

I segnali appaiono solo intorno a Ross 128 perché si trova “vicino all’equatore celeste dove orbitano molti satelliti geostazionari “.

Il Laboratorio di Abitabilità Planetaria dell’Università di Puerto Rico a Arecibo si è fatto molti nuovi amici da questa esperienza“, ha commentato Mendez, aggiungendo che è stata una “grande esperienza di scienza aperta“.

La lezione qui è che tutti dobbiamo continuare a esplorare e condividere i risultati apertamente. Alcune persone preferiscono solo conoscere i successi, ma tutti gli altri preferiscono la scienza in tempo reale, indipendentemente dal risultato finale“.

Fonte: Phys.org

Breaking news: forte scossa di terremoto ad Amatrice

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05.00: Forte scossa di terremoto stanotte alle 4.13 nella zona tra Amatrice Campotosto con epicentro a 14 chilometri di profondità. L’Istituto Nazionale di Geofisica ha valutato la magnitudo a 4.2.

La scossa è stata avvertita distintamente anche a L’Aquila e Rieti. Al momento non si hanno notizie di danni a persone e cose.

05.20:  il sisma ha avuto ipocentro a 14 km di profondità; l’epicentro è stato a 3 km da Campotosto (L’Aquila), 8 da Amatrice (Rieti) e 12 da Crognaleto.

Dopo la scossa è partito un nuovo sciame sismico con scosse di intensità minore.

05.40: Sui social cominciano ad apparire le testimonianze dei cittadini delle aree interessate al sisma di stanotte che descrivono l’evento come un forte boato. Continua intanto lo sciame sismico, come si evince dal sito dell’ING.

Questa news sarà aggiornata.

Alieni: Il caso Rosa Lotti Dainelli

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di Oliver Melis per Aenigma

Rosa Lotti è una contadina poco istruita e molto religiosa, infatti la mattina di lunedì primo novembre 1954, alle 6.30 del mattino, si sta recando in chiesa, con sé ha un mazzo di fiori, un paio di scarpe buone e un paio di calze che tiene in mano per evitare che si rovinino durante il tragitto nelle stradine di campagna.

Sta per entrare in una radura quando nota qualcosa di insolito fermo tra i cespugli. Incuriosita si avvicina e vede un oggetto metallico poggiato al terreno. Rosa Lotti descrive l’oggetto come formato da due coni rovesciati e contrapposti dall’altezza di circa 2 metri e largo al centro circa un metro, nota al centro due oblò e nel cono sottostante una specie di sportello di vetro chiuso.

Ancora stupita vede sbucare ai lati del sentiero due esseri di bassa statura che si fermarono davanti a lei. La donna descrive minuziosamente ai figli e al marito i due strani esseri, piccoli di statura, alti circa un metro con sembianze umane, li descrisse con dei bei volti anche se un pò anziani, indossavano tute grigie con una mantellina e un casco e parlavano una strana lingua.

Rosa è impietrita e il più anziano dei due le dice qualcosa che lei non capisce, sembra cinese. Il piccolo essere le sfila dalle mani i fiori e le calze e si avvicina allo strano marchingegno. La donna contrariata lo rincorre e a quel punto il piccolo essere le restituisce i fiori ma getta le calze all’interno dell’oggetto, Rosa fa in tempo a notare all’interno la presenza di due sedili.

Il piccolo essere estrae da quello strano oggetto un piccolo cilindro di color marrone, lo tiene all’altezza dello stomaco puntato verso Rosa che a questo punto spaventata decide di darsi alla fuga. Rosa dopo essere arrivata in chiesa racconta la vicenda ad alcuni conoscenti e dopo circa mezz’ora, alcune persone dopo aver sentito la storia si recano sul luogo dell’incontro dove trovano un buco di forma conica di circa 10 cm di diametro e profondo 15.

Questa vicenda, raccontata e illustrata ne Il Corriere dell Sera, divenne molto famosa sia nel nostro paese che in America, l’incontro con gli esseri fu arricchito in seguito di un particolare, qualcuno raccontò di aver visto atterrare e decollare un oggetto luminoso più o meno nello stesso orario in cui la donna disse di aver avuto lo strano incontro.

Nel 1972 fu condotta la prima inchiesta ufficiale. La sera prima a casa della Lotti si era parlato di dischi volanti, che ai tempi erano abbastanza di moda infatti già da alcuni anni si rincorrevano le storie di avvistamenti di strani oggetti e l’incontro con i loro occupanti, circolavano già anche diversi film di fantascienza che avevano gli alieni come protagonisti.

Il maritò raccontò che in quelle ore era nei boschi ma non senti o vide nulla di particolare, anche alcuni bambini scrissero in un tema di aver visto la donna con i piccoli esseri ma alla loro storia non fu dato peso, la stessa Rosa Lotti fu sottoposta a visite mediche e risultò sana di mente.

Rosa Lotti è morta all’età di 92 anni lasciandoci questa storia misteriosa che forse non riusciremo mai a spiegarci. Personalmente non so con precisione cosa sia accaduto e se il racconto della donna è stato inventato o si sia trattato realmente di una storia vissuta travisata. O, magari, all’epoca qualcuno le fece un incredibile scherzo.

Oliver Melis è owner su facebook delle pagine NWO ItaliaPerle complottare e le scie chimiche sono una cazzata

Ritorno alla Luna: perchè, come e quando

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Sono trascorsi 48 anni dallo sbarco del primo uomo sulla Luna e, dalla fine del programma Apollo, il nostro satellite è stato quasi ignorato, a parte poche missioni di studio promosse da alcuni paesi.

Dopo un lungo periodo di abbandono, improvvisamente sembra registrarsi un ritorno di interesse per la Luna. Come è noto, alcune nazioni e almeno un paio di aziende private prevedono in tempi relativamente brevi di riportare l’uomo sulla Luna e di installarvi basi permanenti dotate di personale umano. Queste basi dovrebbero avere finalità esplorative, scientifiche e commerciali e precedere, di fatto, lo sfruttamento commerciale della Luna.

A questo scopo, già l’anno prossimo la Cina lancerà la missione Chang’e 4 che avrà, tra gli altri obiettivi, lo scopo di dimostrare che è possibile coltivare ortaggi ed allevare insetti in un ambiente controllato sulla Luna perché è evidente che una base permanente dovrà essere in grado di essere il più possibile autonoma per il proprio sostentamento. A questa missione seguirà, a breve, una missione lunare con equipaggio a bordo.

la superficie della luna fotografata dal rover yutu e dal lander change 3 dellagenzia spaziale
La superficie della luna-fotografata dal rover dell’agenzia spaziale cinese durante la missione Chang’e 3

Dal canto suo la NASA sta progettando di mettere in orbita cislunare una stazione spaziale, il Deep Space Gateway, che, oltre che da laboratorio scientifico dovrà fungere da hangar di assemblaggio e base di lancio per le future missioni verso Marte e sarà in grado di modificare la sua orbita per dare supporto a missioni sulla superficie lunare.

Anche Russia, Giappone ed India hanno manifestato l’intenzione di raggiungere il nostro satellite nel più breve tempo possibile mentre ci sono una decine di aziende private in gara per aggiudicarsi i 30 milioni di dollari messi in palio da Google per i primi che riusciranno ad inviare una missione automatica sulla Luna in grado di trasmettere fotografie e filmati e di depositare sulla superficie lunare un rover in grado di muoversi per almeno 500 metri e di trasmettere informazioni. Tra queste la Moon Express non nasconde l’ambizione di andare molto oltre la semplice partecipazione a questa gara.

Considerati i costi necessari per inviare materiale dalla Terra alla Luna qualsiasi base permanente con equipaggio umano dovrebbe essere in grado di essere indipendente almeno dal punto di vista degli approvvigionamenti alimentari. Acqua e cibo dovranno essere ottenuti localmente, sulla Luna.

Per quanto riguarda l’acqua, sappiamo che sulla Luna l’acqua è presente in forma di ghiaccio e nelle rocce. Gran parte del ghiaccio della luna, che si nasconde sotto la superficie, si trova in una zona di 5.5 ° dal polo nord e in una regione corrispondente 5.5 ° dal polo sud. La maggior parte dell’acqua presente sulla Luna proverrebbe dagli asteroidi che nel corso della sua storia più antica, fra 4,5 e 4,3 miliardi di anni fa, ne hanno bombardato la superficie. È la conclusione di uno studio effettuato da ricercatori del Natural History Museum di Londra, del Lunar and Planetary Institute a Houston e della Open University a Milton Keynes, in Regno Unito, che firmano un articolo su “Nature Communications”. Oltre che in prossimità dei poli l’acqua sarebbe presente in tracce e dispersa nelle rocce lunari in concentrazioni concentrazioni bassissime, in media di circa 100 parti per milione.

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Localizzazione dell’acqua sulla Luna

 

Come che sia, la certezza della presenza dell’acqua sulla Luna rende molto più probabile e fattibile l’installazione di basi permanenti sia per il fabbisogno umano che per le coltivazioni necessarie a produrre almeno una parte delle vettovaglia necessarie per l’alimentazione degli equipaggi.

Le ragioni

Ma perché darsi tanta pena per tornare sulla Luna, un mondo sterile e privo di atmosfera dove l’uomo non potrà mai sentirsi a casa?

La ragione è sempre la solita: la convenienza economica

La Luna, soprattutto sulla faccia nascosta, più esposta al vento solare, sono presenti enormi quantità di Elio3, sostanza utile all’industria nucleare che rappresenterebbe un ottimo combustibile per le centrali nucleari.  Altre risorse che potrebbero essere estratte dal suolo lunare sono alcuni silicati rari sulla Terra come la tranquillitite e la piroxferroite, ossidi come gli spinelli, l’ilmenite, l’armalcolite, il rutilo, la baddeleite e la zirconolite.

Importantissime potrebbero essere le miniere di Ferro Nativo. Il ferro nativo, anche detto tellurico, e’ presente in pochissimi giacimenti sulla terra, il più grande dei quali si trova in Groenlandia, mentre sulla Luna e’ praticamente ubiquitario (e’ stato trovato in tutti i campioni delle missioni Apollo) anche se in limitate quantità (<1% in volume); questo può avere avuto origine dalla cristallizzazione del magma, in soluzioni sub solide assieme al nichel (con tracce di cobalto), o per contaminazione da meteoriti. Nel primo caso, si avranno due fasi mineralogiche chiamate kamacite (0-6%  Ni) e taenite (6-50% Ni), nel secondo caso si ha la fase tetrataenite (50/50 FeNi). Comunque, a volte e’ difficile distinguere se il ferro contenuto in kamacite e taenite abbia avuto origini extralunari o autoctone.

Particolarmente interessanti è anche la possibilità di estrarre terre rare che sul nostro pianeta sono a rischio esaurimento nel giro di pochi decenni.

Tabella riassuntiva delle differenze mineralogiche fra terra e luna

MINERALI TERRA LUNA Note
Ferro Nativo Rarissimo Ubiquitario Sulla terra in rari basalti carboniosi
Fe3+ in pirosseni Si No Dovuto a mancanza d’ossigeno
Anfiboli Si No Dovuto a mancanza d’acqua
Sodio e Potassio Abbondanti Rari Deficienza nel mantello lunare
Argille Si No Dovuto a mancanza d’acqua
Acqua Abbondante Rarissima Concentrata come ghiaccio ai poli
Na- Plagioclasi Abbondanti Scarsi Scarsa presenza di Na
K-Feldspati Abbondanti Scarsi Scarsa presenza di Na e K
Cromo in Olivine 0.1%, solo Cr3+ 0.6%, solo Cr2+ No ossigeno, Cr2+ dissolve meglio in olivine
Miche in graniti Si No Dovuto a mancanza d’acqua
Stishovite /Coesite Si No Scarsita’ di quarzo nelle zone d’impatto
SiO2  in basalti No Si Costituisce fino al 5% dei basalti lunari
Terre rare in whitlockite Scarsi Abbondanti 100 ppm sulla Luna, tracce sulla terra
OH in apatite Abbondante Scarsa Dovuto a mancanza d’acqua

Alcune aziende private sembrano anche interessate ad uno sfruttamento di tipo turistico del nostro satellite, contando sull’importante calo dei costi necessari per portare massa al di fuori dell’atmosfera grazie alle nuove tecnologie che permetteranno di riutilizzare  vettori e navicelle. L’idea è quella di attirare potenziali turisti non solo con il “chiaro di terra” ma anche realizzando strutture dove sarà possibile fare attività di ogni genere a bassa gravità.

Per una sostenibilità a lungo termine, una colonia spaziale dovrebbe essere prossima all’autosufficienza. L’estrazione mineraria e la raffinazione di materiali lunari da usare sulla Terra o in altri luoghi del sistema solare potrebbe essere una buona fonte di sostentamento, dato anche il minor costo energetico necessario rispetto alla Terra per lanciare i prodotti nello spazio.

Tra le altre opportunità economiche rientrano il turismo, la possibilità di produrre materiali in ambienti sterili, nel vuoto e a bassa gravità, la ricerca e la manipolazione di materiali potenzialmente pericolosi sulla Terra e lo stoccaggio a lungo termine delle scorie nucleari.

La bassa gravità potrebbe far nascere specialità sportive quali il volo umano, da praticarsi sotto grandi cupole pressurizzate.

Anche dal punto di vista scientifico l’installazione di laboratori di ricerca e sperimentazione costituirebbe un grande vantaggio.

In prospettiva, la Luna potrebbe diventare la base di lancio per le future missioni verso i pianeti ed i satelliti del sistema solare.

Basi permanenti piazzate sulla faccia visibile sarebbero abbastanza protette dal vento solare (più problematico sarebbe questo aspetto per basi poste sulla faccia nascosta) e l’energia potrebbe essere prodotta quasi interamente attraverso pannelli a celle fotovoltaiche, magari combinate con celle a combustibile rinnovabili da utilizzare durante la “notte” lunare. Le celle a combustibile sulla Luna sarebbero necessarie per periodi di 14,75 giorni, la durata di una notte lunare. Durante il giorno lunare i pannelli solari (sia fotovoltaici che termici) potrebbero essere usati per produrre l’elettricità necessaria per scindere nuovamente l’acqua (che è lo “scarto” delle celle a combustibile) in idrogeno e ossigeno da usare durante la notte lunare successiva.

L’attuale tecnologia delle celle a combustibile utilizza le celle a membrana a scambio protonico (Proton Exchange Membrane, PEM) che sviluppano poco calore e richiedono pertanto radiatori poco ingombranti; inoltre, sono leggere e, quindi, relativamente economiche da lanciare dalla Terra.

Una base lunare avrà bisogno di mezzi efficienti per trasportare persone e merci tra la Terra e la Luna e successivamente tra la Luna e le altre destinazioni nello spazio interplanetario. Un vantaggio della Luna è il suo campo gravitazionale relativamente debole, che rende facile lanciare oggetti verso la Terra. L’assenza di un’atmosfera è un vantaggio e uno svantaggio – non esiste resistenza al lancio, ma è impossibile usare dei paracadute per rallentare la discesa sulla Luna, rendendo necessario impiegare del carburante per frenare. Un’alternativa possibile per le merci è circondare il carico con sistemi di ammortizzamento dell’urto – palloni o materiali leggeri – qualcosa di analogo è stato provato con il programma Ranger, dove è stato usato del legno di balsa.

Altre possibilità per lanciare materiale dalla Luna verso lo spazio esterno sono la catapulta elettromagnetica (mass driver), ovvero un binario su cui un veicolo viene accelerato elettromagneticamente, e l’ascensore spaziale, per trasportare uomini e merci ad una stazione spaziale posta in un punto lagrangiano tra Luna e Terra. È stato anche proposto un “cannone” spaziale, in cui l’accelerazione ai carichi verrebbe impressa da gas riscaldato.

Per concludere, è prevedibile che l’uomo tornerà fisicamente sulla Luna entro il 2030 e, avendo ormai stabilito la convenienza economica, soprattutto in vista dell’esaurimento di alcuni minerali sulla terra, l’installazione di basi permanenti avverrà entro il 2050. L’aspetto più negativo di questa nuova corsa alla Luna sarà, probabilmente, un rallentamento dei progetti di esplorazione del sistema solare, Marte compreso. Economicamente e logisticamente la Luna comincia a rappresentare un obbiettivo appetibile e questo potrebbe deviare tutte le risorse disponibili allo scopo di conquistarsi una posizione predominante nello sfruttamento delle risorse del satellite.

Nel frattempo, tra due anni ricorreranno i cinquant’anni dall’atterraggio del primo uomo sulla Luna, aspettiamoci qualche cosa di rilevante da parte della NASA, gli americani, Trump o non Trump, sono sempre americani, sbruffoni e amanti della grandiosità.

 

Astromare a Castel Volturno, un evento per astrofili e romantici

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Tra sabato 5 e domenica 6 agosto al Lido Stella Maris di Castel Volturno, nella Baia Verde della Costa Domizia, una giornata tra cultura, divertimento, passeggiate e astronomia sotto il cielo stellato grazie all’appuntamento con Astromare.

Dopo l’enorme successo di Astrobosco 2.0, l’Associazione Il Sentiero dei Re-Percorsi Naturalistici S.Angelo in Formis di Capua va, quindi, in trasferta al mare.

L’Associazione, che da anni lavora per la tutela e la valorizzazione del territorio domizio, propone un evento estivo di divertimento, numerosi i giochi in spiaggia, di cultura come la passeggiata all’Oasi Variconi e una notte tra le stelle e il falò, con una lezione di divulgazione astronomica.

Equipaggiamento consigliato

Sarà possibile, per chi volesse godersi una domenica al mare al Lido Stella Maris, usufruire dei servizi del Lido, ad un prezzo speciale. È consigliato dotarsi di tenda di campeggio e sacco al pelotorcia, abbigliamento comodo a strati, costume, bastoncini per il nordic walking (per chi fosse interessato all’attività). Inoltre, sarà possibile portare una cena a sacco oppure acquistare al Lido o usufruire di una brace controllata dall’organizzazione. Il ricavato sarà in parte impiegato per sostenere il progetto de Il Sentiero dei Re e il progetto di riqualificazione del litorale.

Programma di Astromare

Sabato 5 agosto 2017 

  • Ore 15.30/16.00: arrivo e accreditamento
  • Ore 16.30/17.00: installazione delle postazioni per la notte (tende da campeggio)
    • Iscrizione gratuita alle attività:
    • Giochi antichi
    • Nordic Walking (portare bastoncini da nordic walking)
    • Passeggiata all’ Oasi Varicon
  • Ore 17.30: apertura mostra fotografica
  • Dalle 17.30 alle 20.30: nordic walking, passeggiata all’Oasi Variconi
  • Ore 21.00: falò e cena
  • Dalle 21.30 alle 00.00: divulgazione astronomica intorno al falò

Domenica 6 agosto 2017 

Ore 9.00: colazione e saluti

Informazioni su Astromare

Dove: Lido Stella Maris, Viale Giorgio Vasari – Castel Volturno (Caserta)

Quando: tra sabato 5 e domenica 6 agosto 2017

Orario: da sabato 5 dalle 15.00 a domenica 6 agosto 2017 alle 9.00

Prezzo: 10,00 euro, prenotazione obbligatoria

Contatti: Evento Facebook

Prenotazioni: 328 3768971/327 5898955

 

La psicocinesi

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Quante volte in televisione o su internet avrete sentito parlare di psicocinesi? Sicuramente molte volte, magari in alcuni programmi di intrattenimento dove persone dotate di presunti poteri riescono a muovere oggetti senza interagire direttamente con loro o magari in qualche sito internet che promette, a poco prezzo e con poco sforzo di impararne le tecniche.

Ma cos’è la psicocinesi? la parola deriva dal greco psyché “anima” e kìnesis “movimento”, quindi letteralmente significa “muovere con la mente”. Il presunto fenomeno è noto anche come telecinesi che significa “muovere da lontano. La psicocinesi, insomma,  è quel fenomeno paranormale per cui un essere vivente sarebbe capace di agire sull’ambiente che lo circonda, manipolandolo con forze sconosciute e che la scienza non è in grado di misurare. 

Il termine telecinesi venne coniato nel 1890 dal ricercatore britannico Frederic William Henry Myers (1843-1901), uno dei fondatori della Society for Psychical Research, in Inghilterra. Fu lo stesso Myers a coniare il termine telepatia. Il termine venne usato per la prima volta nel 1914 dall’autore Henry Holt e adottato dal parapsicologo J.B.Rhine.

I parapsicologi sostengono l’esistenza di diverse forme di psicocinesi, quali la levitazione, l’apporto, l’asporto, i fenomeni detti ectoplasma, la materializzazione e la smaterializzazione, poltergeist, psicofonia, psicografia, teleplastia, mentre i fenomeni di chiaroveggenza e telepatia avrebbero una diversa medianità.

Intorno agli anni ’50 – ’60 perfino alcuni servizi segreti provarono a sfruttare queste capacità superumane attraverso l’azione di persone che sostenevano di averne la capacità ma non sono riportati in letteratura casi risolti positivamente.

Chi crede in questi fenomeni li interpreta in due modi differenti.

Secondo quella spiritica quando un’entità disincarnata si impossessa di un medium.

Secondo quella parapsicologica i fenomeni avvengono attraverso la manifestazione delle energie mentali di un medium.

La scienza ha provato a dimostrare questi fenomeni ma, senza ottenere fin’ora nessun risultato. Ammesso che esista qualcuno con una qualche capacità extrasensoriale, non è mai stato capace di dimostrare le sue capacità di fronte a scienziati pronti a misurare il fenomeno.

Insomma, la psicocinesi, o telecinesi, è una di quelle leggende metropolitane, come la telepatia e le sedute spiritiche, di cui tanti parlano ma dietro cui nella maggior parte dei casi emergono mistificazioni e truffe e nei pochi casi di buona fede si tratta di episodi riportati e mai più replicati.

Deep Space Gateway, la NASA va avanti con il progetto coinvolgendo i possibili fornitori

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La NASA va avanti nel progetto Deep Space Gateway richiedendo informazioni su costi e fattibilità di uno dei moduli principali.

Lo scorso 17 luglio è stata deliberata dalla NASA una richiesta di informazioni (RFI) rivolta alle aziende del settore la loro capacità di costruire un elemento di potenza e propulsione (PPE), un modulo che produrrà energia elettrica e fornirà propulsione chimica ed elettrica per il gateway.

Come attualmente previsto dalla NASA, il PPE dovrebbe essere il primo elemento del gateway, lanciato come “payload” con il primo lancio dello Space Launcher, approfittando della capacità di carico aggiuntiva fornita dalla versione Block 1B della SLS. Il PPE entrerebbe in quella che è conosciuta come un’orbitale aureolare rettilinea prossima alla luna entro 100 giorni dal lancio.

L’RFI descrive le funzionalità di base e le esigenze del PPE secondo le specifiche previste dalla NASA. Il modulo dovrebbe garantire una vita di 15 anni ed essere dotato di un sistema di propulsione elettrica ad energia solare con propellente allo xeno, con razzi di spinta chimici a base di idrazina. Il modulo dovrebbe avere un peso non superiore ai 7.500 chilogrammi, compreso un serbatoio contenente 2.000 chilogrammi di xeno.

Il PPE produrrà energia elettrica e dovrà essere in grado di trasferire fino a 24 chilowatt agli altri moduli del gateway che saranno aggiunti successivamente. Dovrà anche essere in grado di supportare comunicazioni in diverse bande, nonché un payload dimostrativo di comunicazione ottica.

Nella RFI, la NASA chiede ai potenziali fornitori notizie circa la loro capacità di produrre il PPE, inclusa una stima dei costi. La NASA chiede che il PPE venga consegnato al Kennedy Space Center per l’integrazione sul SLS entro dicembre 2021, per un lancio previsto nell’ambito della missione Exploration 2, attualmente previsto entro il 2022.

La NASA, inoltre, nell’RFI chiede alle aziende di affrontare numerose altre questioni che vanno dall’utilizzo potenziale delle alternative di propulsione verde per i getti all’idrazina sul veicolo spaziale e lo studio di una navetta shuttle commerciale per il modulo per discutere i potenziali approcci di condivisione dei costi per il suo sviluppo.

Le aziende interessate dovranno risponde al questionario entro il 28 luglio. Per il 24 luglio è prevista una sessione di domande e risposte online.

Relativamente allo sviluppo del ppe, la NASA, dopo questo RFI, prevede di rilasciare ulteriori bandi entro agosto, nell’ambito del Next Space Technologies for Exploration Partnership (NextSTEP). Questi bandi richiederanno proposte per studi a breve termine che affrontino le questioni tecniche che coinvolgono il PPE, compresi i sistemi di potenza e propulsione e altri sottosistemi chiave.

La NASA descrive Deep Space Gateway. La NASA descrive il gateway come “una stazione spaziale in orbita lunare che verrà, man mano, assemblata dall’equipaggio“. Il gateway includerà un modulo abitabile e porti d’attracco per l’ormeggio della navicella Orino e carghi spaziali indpendenti. I moduli aggiuntivi del gateway saranno inviati nello spazio cislunare attraverso i futuri lanci SLS.

Gli astronauti che formeranno l’equipaggio del gateway raggiungeranno la stazione attraverso il modulo Orin e vi stazioneranno in turni di diverse settimane. Il PPE dovrebbe permettere al gateway di spostare la sua orbita, avvicinandosi alla Luna per supportare future missioni sulla superficie lunare.

La NASA prevede anche l’utilizzo del gateway per supportare l’assemblaggio del Deep Space Transport, una navicella spaziale  in grado di portare uomini nello spazio profondo, in vista delle missioni verso Marte. L’obbiettivo della NASA sarebbe quello di portare uomini su Marte tra il 2030 ed il 2040.

C’è da sottolineare che Il gateway e l’Orion, però, sono attualmente solo progetti e non programmi formali della NASA. Siamo ancora nelle fasi di studio e la NASA non ha chiesto finanziamenti appositi nella sua richiesta di bilancio per l’anno fiscale 2018.

Fonte: Spacenews

Scoperta sulle Ardenne: emergono le terme di una villa gallo-romana

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Durante i lavori per la realizzazione di un raccordo stradale fra la A3 e la A304, nei pressi della cittadina di Warcq,gli operai impegnati nell’opera hanno rinvenuto un immobile di epoca romana straordinariamente ben conservato, valutato dagli specialisti dell’Unità Archeologica Dipartimentale risalente al III secolo a.C..

 LE TERME

Il complesso termale si sviluppa su una superficie di oltre 300 metri quadrati e consta delle terme vere e proprie, un vasto cortile aperto e una cantina di circa venti metri quadrati, molto ben conservata. Le pareti, alte due metri, presentano alcune nicchie dove sono stati rinvenuti oggetti sui quali sono in corso studi da parte degli archeologi. L’area termale presenta, nei tre ambienti principali calidarium, del tepidarium e del frigidarium, numerosi resti di pavimento in marmo bianco e di mosaici parietali. È stato anche ritrovato l’impianto di riscaldamento e di circolazione delle acque, realizzato con tubi in piombo straordinariamente conservati nonostante i secoli trascorsi.

UNA REGIONE RICCA DI TESORI

Nell’area delle Ardenne sono stati numerosi i ritrovamenti di antichi edifici in buon stato di conservazione. Nel giugno 2014, sempre intorno alla cittadina di Warcq, venne scoperta una sepoltura gallica dedicata un personaggio dell’aristocrazia. Il ritrovamento avvenne durante una campagna di scavi per riportare alla luce un’altra villa romana. Nello specifico, quella sepoltura aveva carattere eccezionale, poiché si trattava di una di quelle chiamate dagli specialisti “tombe con carro”, riservate a quei personaggi di altissimo ceto sociale, inumati con il loro carro e preziose suppellettili. La sepoltura – la cui sommità fu rinvenuta ad appena 75 centimetri sotto il livello del suolo -, conservava fra le altre cose, due cerchi di ruote in ferro, oggetti in bronzo e oro e due scheletri di cavalli. Elementi che rafforzano il carattere di questa straordinaria scoperta.

Fonte: Art tribune