lunedì, Aprile 28, 2025
Migliori casinò non AAMS in Italia
Home Blog Pagina 1349

Un gruppo di ricercatori afferma di aver scoperto una forma di calcolo completamente nuova

0
Migliori casinò non AAMS in Italia

Il nuovo metodo di calcolo viene descritto in un articolo pubblicato sulla rivista Nature e sarebbe stato sviluppato da un gruppo di ricercatori guidati dal professore associato di chimica e biologia chimica Kalaichelvi Saravanamuttu. Il metodo utilizza un materiale polimerico morbido che si trasforma da liquido a gel in reazione alla luce. Gli scienziati si riferiscono a questo polimero come ad un “materiale stimolante di prossima generazione che può calcolare” da solo.

Per farlo funzionare, i ricercatori fanno attraversare da una stringa binaria di luce bianca attraverso il cubo contenente l’operazione che vogliono risolvere. Le proprietà interne dei materiali trasformano quindi l’ingresso del fascio in uno, due o tre gruppi di filamenti a luce bianca che si auto-organizzano in geometrie tridimensionali periodiche che sono il risultato dell’operazione, che vengono lette da un sensore della fotocamera.

In che modo questi materiali si auto-organizzano? Immagino che la risposta debba essere magica o, come spiegano nel loro articolo, la natura intrinseca di questi nuovi polimeri. Secondo gli scienziati, questi film sottili di polimero tenero, colloidi, fluidi, gel e solidi aprono un percorso a incredibili applicazioni che vanno dal rilevamento autonomo, a bassa potenza di rilevamento autonomo – compresi tattili e visivi – ai sistemi di intelligenza artificiale.

calcolo cubo

Quando stimolati da segnali elettromagnetici, elettrici, chimici o meccanici, queste architetture di polimeri plastici si spostano tra stati mostrando evidenti cambiamenti nelle proprietà fisiche o chimiche che possono essere sfruttate per il biosensing, il rilascio controllato del farmaco, gli intervalli di banda fotonica sintonizzanti, la bagnabilità e il gonfiore superficiale,” hanno scritto i ricercatori.

Allora, qual è il punto di tutto questo?

L’obiettivo ultimo di questo campo è la biomimetica della reattività intelligente come la tattilità, la visione, il camuffamento, la contrattilità e il volo in cui i complessi sensori naturali come pelle, occhi e muscoli si adattano senza soluzione di continuità agli stimoli ambientali attraverso sequenze di risposta squisitamente programmate“.

Gli scienziati sottolineano che non stanno cercando di competere con le attuali soluzioni di calcolo basate sul silicio, ma stanno cercando di aumentare la complessità delle operazioni che possono eseguire. Parlando con Eurekalert, la coautrice dell’articolo Fariha Mahmood ha detto che stanno “cercando di costruire materiali in grado di dare risposte più intelligenti e sofisticate“.

Secondo Saravanamuttu, “siamo molto entusiasti di poter svolgere addizioni e sottrazioni in questo modo, e stiamo pensando a modi per svolgere altre funzioni computazionali.

La NASA avvia la costruzione del primo modulo del Lunar Gateway

0
Migliori casinò non AAMS in Italia

La NASA ha assegnato alla compagnia di tecnologia spaziale Maxar un contratto da 375 milioni di dollari per sviluppare il primo segmento del Lunar Gateway. Maxar è quindi la prima azienda a potersi vantare di essere diventata partner commerciale del progetto di ritorno alla Luna della NASA. Il modulo assegnato alla Maxar è quello di potenza e propulsione, in pratica il cuore pulsante dell’avamposto lunare ed anche il primo che sarà inviato in orbita cislunareQuesto modulo dovrà fornire energia, l’area di attracco e capacità di manovra, oltre alla possibilità di controllare la quota e ai sistemi di comunicazione alla Stazione Spaziale che orbiterà tra la Terra e la Luna.

Blue Origin e Draper, entrambe aziende del proprietario di Amazon Jeff Bezos, contribuiranno alla realizzazione dei moduli di test, Maxar dovrà dimostrare l’efficiente operatività del modulo nel corso di un vero e proprio volo spaziale, la cui data di lancio è, per ora, prevista nel 2022. La fase di test dovrebbe durare un anno e quando sarà terminata l’elemento verrà posizionato nell’orbita definitiva diventando di fatto il primo elemento attivo del Lunar Gateway.

Nel suo annuncio, la Maxar ha comunicato  che l’elemento sarà basato sulla sua piattaforma per veicoli spaziali della serie 1300. Inoltre, nel comunicato viene detto che che un elemento chiave del design del segmento sarà il Roll Out Solar Array (ROSA) della NASA. La compagnia ha annunciato in teleconferenza che sceglierà un razzo commerciale per lanciare il modulo di potenza e propulsione entro i prossimi 12-18 mesi. Secondo alcune fonti, il New Glenn di Blue Origin dovrebbe essere il favorito in questa selezione, stante il coinvolgimento dell’azienda nel progetto.

Materia topologica e nuova fisica

0
Migliori casinò non AAMS in Italia

La topologia è una branca della matematica che riguarda lo studio delle proprietà delle figure e delle forme che non cambiano quando viene effettuata una deformazione senza “strappi“, “sovrapposizioni” o “incollature“. Questo può essere studiato considerando una collezione di sottoinsiemi, chiamati insiemi aperti, che soddisfano certe proprietà, commutando il set d’informazioni date in quello che è noto come spazio topologico.  Concetti fondamentali come convergenza, limite, continuità, connessione o compattezza trovano nella topologia la loro migliore formalizzazione.

A metà del XX secolo, George Gamow osservò che la teoria dei numeri e la topologia non avevano applicazione in fisica [1], oggi invece, la topologia non solo è ‘invischiata’ un po’ ovunque in fisica, ma sta anche fornendo nuovi ed interessanti spunti aprendo la porta a nuove fasi topologiche della materia.

topological matter 3Col termine topologia si indica anche la collezione di ‘aperti’ che definisce uno  spazio topologico. Per esempio un cubo e una sfera sono oggetti topologicamente equivalenti (cioè omeomorfi), perché possono essere deformati l’uno nell’altro senza ricorrere ad alcuna incollatura, strappo o sovrapposizione; una sfera e un toroide invece non lo sono, perché il toro contiene un “buco” che non può essere eliminato da una deformazione.

Nonostante l’osservazione di Gamow del 1960, la topologia era già stata applicata: alla teoria quantistica e alla relatività.  Furono considerazioni topologiche che permisero a Paul Dirac di dimostrare che i monopoli magnetici erano la soluzione alle equazioni di Maxwell. Ed è stato il metodo topologico che Sir Roger Penrose ha usato per dimostrare che le singolarità sono una caratteristica generica del collasso gravitazionale [2].

Tuttavia, dal 1970 la topologia è venuta veramente alla ribalta nel campo della fisica, anche grazie alla sua introduzione nelle teorie di gauge. I successi della topologia nelle teorie quantistiche dei campi descrivono molte aree dalla fisica, dalla materia condensata alla fisica delle particelle. Nel 1980, gli argomenti topologici hanno fornito un collegamento tra l’effetto Aharonov-Bohm (fenomeno in meccanica quantistica in cui una particella carica è influenzata da campi magnetici in regioni in cui tali campi sono nulli) e fasi geometriche, ed è stato subito capito che c’era anche un collegamento con l’interpretazione topologica della (al momento) recente scoperta dell’effetto Hall quantistico.

In cosmologia, la topologia può essere usata per descrivere la forma complessiva dell’universo [3]. La classificazione topologica dei collettori di Calabi-Yau ha importanti implicazioni nella teoria delle stringhe, come diversi collettori in grado di sostenere diversi tipi di stringhe [4]. Ma, mentre la topologia è stata utilizzata dai fisici per diversi decenni, è nuovamente tornata alla ribalta grazie alla scoperta di una classe di materiali conosciuti come isolanti topologici [5].

topological matter 2
La superficie metallica di un isolante topologico è diversa da una superficie normale perché la sua natura metallica è protetta da alcune simmetrie invarianti. In questo senso, non può essere semplicemente trasformata nella superficie di un isolatore normale. I bozzetti (in basso) mostrano la struttura elettronica (energia rispetto a quantità di moto) per un isolante “banale” (a sinistra) e un forte isolante topologico (a destra). In entrambi i casi, vi sono stati elettronici (linee nere) introdotte dalla superficie che giacciono nella band gap bulk (bande di valenza e di conduzione di massa sono indicati dalle linee verdi e blu, rispettivamente). Nel caso banale, anche una piccola perturbazione (per esempio, cambiando la chimica di superficie) è in grado di aprire un varco negli stati di superficie, ma nel caso dell’isolante topologico, gli stati conduttori superficiali sono protetti.

La scoperta degli isolanti topologici ha segnato l’inizio di una ricerca più ampia per le fasi topologiche della materia, e questo continua ad essere terreno fertile [6] perché, a differenza  dei numeri quantici basati sulla simmetria, i numeri quantici topologici sono abbastanza insensibili alle imperfezioni. Questa protezione topologica offre affascinanti possibilità per le applicazioni.

Questi principi non sono limitati alla materia condensata [7]; queste idee possono essere applicate a sistemi fotonici, che sono tradizionalmente molto sensibili al disturbo. Essere in grado di creare dispositivi fotonici che sfruttano gli stati topologici renderebbe non solo più facile  fare e migliorare i dispositivi, ma potrebbe anche consentire nuovi disegni.

Principi simili possono essere applicati anche a sistemi meccanici classici. A prima vista, questo può sembrare un po’ strano, ma i modi meccanici (fononi), come i fotoni, sono le modalità bosoniche e topologiche che possono allo stesso modo sorgere [8]; sfruttare queste idee per guidare e controllare le onde sonore potrebbero trovare applicazioni reali in un futuro non troppo lontano. 

Nei sistemi elettronici, la topologia ha permesso di realizzare lo sfuggente fermione di Weyl [9]. Se venissero sviluppati superconduttori topologici [10], essi dovrebbero ospitare fermioni di Majorana – l’ultimo del trio di fermioni fondamentali – fornendo una solida piattaforma per calcoli quantistici.

Molti di questi sistemi topologici sono stati creati facendo uso di alcune simmetrie del cristallo. Ma gli stati topologici possono anche essere trovati nei quasicristalli, la cui simmetria non è molto diversa da cristalli convenzionali. Essi hanno origine topologica in una più alta dimensione superspaziale e hanno caratteristiche non periodiche piuttosto inusuali [11].

topologyMentre i nuovi materiali topologici vengono scoperti e sviluppati ad una velocità impressionante, le prospettive per creare e sondare  fasi topologiche esotiche sarebbero notevolmente rafforzate se potessero essere realizzati in sistemi che sono stati facilmente sintonizzati. La flessibilità offerta da atomi ultrafreddi potrebbe fornire un tale piattaforma [12]; si spera che ciò porterà a forti correlazioni esotiche di fasi topologiche della materia a portata di mano sperimentale.

Il ruolo della topologia in fisica e lo sviluppo per la realizzazione, sfruttando nuove fasi topologiche della materia, sono ancora nelle loro fasi iniziali. Ma una cosa è chiara: solo mezzo secolo dopo che George Gamow affermava che la topologia non aveva avuto applicazione alla fisica, è difficile pensare alla fisica senza la topologia!

 

[1] Gamow, G. Biography of Physics (Dover, 1961)

[2] Topology and physics-a historical essay – [Nash, 1997]

[3] The Shape of Space: How to Visualize Surfaces and Three-dimensional Manifolds 2nd (Marcel Dekker, 1985)

[4] The Shape of Inner Space (Yau & Nadi, 2010)

[5] Perspective Article The birth of topological insulators – [Moore, 2010]

[6] Space, matter and topology – Nature Physics 12, 616–618 (2016) doi:10.1038/nphys3800

[7] Topological states in photonic systems – Nature Physics 12, 626–629 (2016) doi:10.1038/nphys3796

[8] Topological mechanics – Nature Physics 12, 621–623 (2016) doi:10.1038/nphys3801

[9]It’s been a Weyl coming – Nature Physics 11, 698–699 (2015) doi:10.1038/nphys3454

[10] A road to reality with topological superconductors – Nature Physics 12, 618–621 (2016) doi:10.1038/nphys3778

[11] Quasiperiodicity and topology transcend dimensions – Nature Physics 12, 624–626 (2016) doi:10.1038/nphys3784

[12]Topological quantum matter with ultracold gases in optical lattices – Nature Physics 12, 639–645 (2016) doi:10.1038/nphys3803

 

Stefania de Luca è owner del gruppo facebook Astrofisica, cosmologia e fisica particellare

Roba da ricchi, anzi ricchissimi: cinque location da sogno per la vacanza della vita

0
Migliori casinò non AAMS in Italia

Desideri una vacanza al mare, lontano dalla folla e dal caos dei turisti?

Immagino di si e quindi oggi ti presento alcune meravigliose location private dove, a parte pochi membri del personale e qualche altro ospite selezionato, potrai trascorrere la tua vacanza in una natura splendida e incontaminata lontano da tutto e tutti. I costi per una vacanza in questi posti, non sono sostenibili da chiunque ma non si può mai sapere cosa ci riserva il futuro!

Necker Island, Isole Vergini Britanniche

necker aboveH BVI Necker Island 38necker island temple house 620x413
Quest’isola caraibica di proprietà di Sir Richard Branson, proprietario della casa discografica Virgin, fondatore di Virgin Galactic, la società che si propone di portare turisti nello spazio entro i prossimi cinque anni e di molte altre cose.
È una delle location private più famose del mondo ed è considerata il top dei top. Necker Island è il ritiro dove gli Obama sono andati in vacanza dopo aver lasciato la Casa Bianca.
Puoi affittare tutta l’isola e il numero massimo di ospiti che puoi invitare è di 33.
Per 80 mila dollari a notte disporrai di 17 camere e del dormitorio che può ospitare fino a sei bambini; inoltre, avrai a disposizione piscina, campi da tennis, la spa, uno staff completo, comprendente chef Michelin addestrati, tutti i tipi di giochi ricreativi, sport acquatici e molto altro ancora.
Se l’intera isola è un po’ eccessiva, è possibile mettersi in lista per una delle settimane cosiddette Celebration, in cui è possibile affittare una camera per due a 4280 dollari a notte per un periodo che va da un minimo di 3 fino ad un massimo di 10 notti.

Il Meridian Club, Turks e Caicos

maxresdefault 1meridianUno dei componenti più interessanti di un’isola privata è, naturalmente, la spiaggia, e la sognante Meridian Club sul proprio terreno di 800 acri chiamato Pine Cay, vanta alcune delle più belle distese di sabbia dei Caraibi, per non parlare delle acque calme e limpide, ideali per lo snorkeling e le immersioni.
Tutte le camere si affacciano sull’acqua e dispongono di una veranda dove è possibile sedersi e godere della vista.
Un altro importante vantaggio di un soggiorno qui è che al Meridian Club è tutto compreso, quindi tutto, dai pasti al noleggio attrezzature è incluso. Perfino le cartoline sono comprese nel prezzo.
Le tariffe partono da 895 dollari per notte.

Petit St. Vincent, St. Vincent e Grenadine

Canouan Resort at Carenage Bay usn 2psv1Niente scarpe, niente telefono, niente TV, niente internet, nessun problema. Così si vive a Petit St. Vincent, un’isola paradisiaca e incontaminata nel sud dei Caraibi, dove sono disponibili ventidue lussuose sistemazioni tra cottage e ville.

Se si ha qualche necessità, si può richiamare l’attenzione del personale issando delle bandiere. Bandiera gialla significa che serve qualcosa, bandiera rossa per invocare privacy e stare tranquilli.
Qui, tra chilometri di spiaggia di sabbia bianca e boschi tropicali, è possibile rilassarsi completamente e prendere una vera pausa da tutto ciò che ci bombarda quotidianamente.
Gli unici pensieri che hai, in questo posto fuori dal mondo, riguardano quale pesce appena pescato mettere sul barbecue in spiaggia, quando decidere di godere di un massaggio presso il centro termale posto all’aperto, sulla collina, davanti ad un panorama mozzafiato. L’altra preoccupazione è relativa alla difficile scelta tra il farsi una passeggiata a piedi nudi sotto le stelle oppure godersi la tranquillità ed i rumori della natura steso su un’amaca.
Le tariffe partono da 1.100 dollari  a notte.

Renaissance Aruba Resort & Casino, Aruba

aruba

Renaissance Aruba Resort CasinoSe il pensiero di staccare completamente da tutto o l’idea di isolarsi in un’isola privata ti fa venire in mente l’immagine spaventosa di Tom Hanks nello scenario di “Castaway“, si può sempre optare per un soggiorno in un resort come il Renaissance Aruba, che non è in un’isola privata, ma dispone di un’isola privata raggiungibile in traghetto ogni volta che ne hai voglia, per godere dell’emozione dell’isolamento solo per il tempo che sei disposto a sopportare.
Basta recarsi sul molo al piano inferiore, subito sotto la lobby del resort, per essere, nel giro di otto minuti, sull’enclave privata del resort, un’isola di 40 acri dove si può passare il tempo dando da mangiare ai fenicotteri rosa, fare snorkeling, pranzare o prendere un cocktail o, semplicemente, rilassarsi in un amaca con un buon libro.
L’isola è divisa in due parti distinte – una per le famiglie e una per soli adulti.
Le tariffe delle camere partono da 168 dollari a notte.

Spruce Island, Stonington, Maine

maine1maine2Naturalmente, non tutte le isole hanno palme e spiagge di sabbia. Prendete questo rifugio di 80 acri nel cuore del New England. Il suo paesaggio è in gran parte fatto di foreste di abete rosso, circondato da una costa di granito e tante piccole isole vicine, quasi a perdita d’occhio.

Una vacanza qui vi ricorda un po’ un campeggio estivo, con la vela e la pesca, ferri di cavallo, badminton e una torrefazione di marshmallows tostati a fuoco vivo.
Il titolare è Colie O’Donnell, che ha acquistato l’isola nel 1986, e racconta che i bambini spesso, soggiornano qui solo per il piacere di piantare la tenda e dormire fuori, nei pressi dell’acqua, nonostante che la struttura disponga di un totale di 18 posti letto nelle due ali della grande casa principale e di un dormitorio.
Inoltre, proprio come un campeggio, questa suggestiva location è aperta solo da fine maggio a metà ottobre .
Tariffe a partire da 8.500 dollari a settimana in alta stagione che parte da metà e arriva all’inizio di settembre.

I media statali cinesi confermano il fallimento del lancio di un razzo Long March 4C

0
Migliori casinò non AAMS in Italia

Nei giorni scorsi un razzo cinese Long March 4C non è riuscito a portare in orbita il suo payload, un satellite militare, dopo il lancio eseguito dalla base spaziale di Taiyuan, a sudovest di Pechino, è quanto riferisce l’agenzia di stampa statale Xinhua. Il razzo a tre stadi è decollato nella serata di mercoledì, in base a quanto riferito sui sui social media cinesi da parte di numerosi testimoni. Il Long March 4C aveva l’obiettivo di collocare il suo satellite in un’orbita polare a poche centinaia di chilometri quota.

La conferma del lancio, però, non è arrivata immediatamente attraverso i canali dei media cinesi ufficiali, che in genere annunciano una missione di successo subito dopo il completamento. E il catalogo militare degli Stati Uniti di oggetti spaziali in orbita non ha registrato nessun nuovo veicolo spaziale entrato in orbita all’inizio di giovedì che avrebbe potuto essere attribuito al lancio del Long March 4C.

Numerosi post sui social media cinesi hanno mostrato immagini della scia di scarico di Long March 4C che si contorceva nell’alta atmosfera poco dopo il lancio. L’agenzia di stampa ufficiale cinese Xinhua ha confermato i sospetti sul fallimento del lancio in una breve dichiarazione rilasciata giovedì. La Xinhua ha riferito che il terzo stadio del Long March 4C ha fallito, dopo una buona performance del primo e del secondo stadio del razzo durante la salita nello spazio da Taiyuan.

Il fallimento del Long March 4C costituisce il secondo da parte della Cina dall’inizio dell’anno, dopo il fallimento del lancio di debutto del nuovo lanciatore commerciale di OneSpace lo scorso marzo.  La famiglia di razzi di Long March è sviluppata e prodotta da imprese di proprietà statale. L’ultimo fallimento di un razzo di Long March prima di Mercoledì di cui si ha notizia è avvenuto a luglio 2017.

Le autorità cinesi non avevano ufficialmente preannunciato il lancio di mercoledì, ma il governo aveva rilasciato avvertimenti relativi allo spazio aereo ai piloti che indicavano che un lancio nello spazio era pianificato dal centro di Taiyuan, nella provincia settentrionale dello Shanxi.

Le informazioni fornite dagli avvertimenti relativi allo spazio aereo, che includevano le posizioni delle zone di lancio per gli stadi di richiamo del Long March 4C, suggerivano che il razzo si sarebbe diretto verso un’orbita polare. Il carico utile a bordo del razzo era lo Yaogan 33, l’ultimo di una serie di satelliti militari cinesi di sorveglianza. La serie di veicoli spaziali Yoagan include satelliti che trasportano telescopi ottici terrestri e imager radar per raccogliere immagini ad alta risoluzione per le forze armate e le agenzie di intelligence cinesi.

I razzi Long March della serie 4 sono costruiti dalla Shanghai Academy of Spaceflight Technology, una sussidiaria della China Aerospace Science and Technology Corp. di proprietà del governo cinese. La terza fase accusata del fallimento del lancio di mercoledì è stata utilizzata solo nella famiglia di missili Long March 4C, il che potrebbe limitare l’impatto dell’incidente sulle prossime missioni che utilizzeranno versioni diverse del lanciatore Long March.

La missione di mercoledì è stata il nono tentativo di lancio spaziale della Cina quest’anno.

Qual è l’app spia di Whatsapp che funziona meglio? mSpy è la soluzione

0
Migliori casinò non AAMS in Italia

Il controllo di Whatsapp diventa fondamentale nel momento in cui il rapporto con nostro figlio non è più limpido come quando era bambino. D’altronde controllare Whatsapp, monitorare Whatsapp nell’età adolescenziale non è neppure più una scelta ma un obbligo a cui ogni genitore che si preoccupa del proprio figlio non può mancare. Ovviamente sappiamo che qualche fidanzato o fidanzata gelosi si trovano nella stessa condizione ma va detto che, in questo caso, si parla di adulti e il consenso deve essere più che evidente per non incappare in qualche problema legale.

C’è chi ha intenzione di diventare una spia di Whatsapp anche per un problema in azienda ma anche qui quello che è il nostro impiegato non può che non essere d’accordo nel farsi monitorare. Insomma, i nostri piccoli sono sotto la nostra patria potestà ed è molto importante fare in modo che il loro mondo non resti nelle loro mani soltanto ma che noi si possa decidere di controllare quello che succede sul telefono del nostro piccolo che potrebbe trovarsi in difficoltà senza neppure saperlo.

Stiamo, infatti, parlando di tutti i pericoli in cui possono incappare i nostri figli e di cui non sono neppure consapevoli perché è proprio in quell’età di mezzo tra i 10 e i 15 anni che il contatto con i nostri cuccioli sembra perso per sempre e qualsiasi domanda facciamo loro sembra davvero che non ci sia mai stata così come la loro risposta ovviamente inesistente. Lo sappiamo bene noi genitori quanta angoscia ci diano quelle mezze risposte, quelle bugie che non riusciamo a collocare, i brutti voti a scuola e l’ennesimo silenzio che ci sembra essere una condanna con l’onnipresente cellulare tra le mani.

Allora non capisci se si trovi in difficoltà, se non puoi stargli dietro che fine farà, se proibirgli di uscire o fare un po’ il padre permissivo. Come possiamo continuare a lavorare e mantenere un occhio vigile e sano sulle vite dei nostri figli? Ecco che la tecnologia è in grado di darci una mano e molti di noi, di certo, non sanno neppure di avere questa possibilità.

App spia Whatsapp? mSpy è quello che fa al caso nostro
Molti genitori, e ne sono sicuro, non sanno neppure io di cosa stia parlando ma basta andare sul sito www.mspy.com per avere ben chiaro il quadro di tutto quello che potrebbe, davvero, cambiarci la vita. Infatti noi possiamo andare sul sito, iscriverci  e fare una prova gratuita di 7 giorni che ci potrà mostrare, in maniera evidente, tutto quello che possiamo fare sul cellulare di nostro figlio. Subito dopo essersi iscritti bisogna scaricare la app dallo store del telefono del proprio ragazzo e lasciarla lì, come una spia in grado di controllare tutto il telefono. E noi, anche in una pausa dal lavoro o se stiamo lontani chilometri e chilometri da casa possiamo non controllare, sulla dashboard, quello che succede lì dentro.

Quindi possiamo iniziare a controllare la cronologia dei siti che vengono più aperti, i messaggi, gli sms, le mail, le telefonate, le foto, i video. Tutto. Anche la posizione in tempo reale di dove si trova il cellulare (e questo è molto comodo anche se a nostro figlio hanno rubato il telefono o se lui distratto lo ha dimenticato da qualche parte) così che si possa sapere sempre anche dove sia nostro figlio e non credere solo alle bugie che sicuramente ci vengono dette nei momenti di massimo scontro. E va anche detto che si può scoprire se nostro figlio ha rapporti con persone poco raccomandabili, se si trova ricattato in qualche modo, se manda foto o riceve foto che non dovrebbe ricevere.

E tutto questo può essere sotto i nostri occhi, possiamo attentamente controllare cosa stia accadendo, possiamo lavorare sulle nostre paure trovando delle soluzioni che ci possano far stare meglio sia a noi che a nostro figlio.

E voi avreste mai pensato che per controllare il Whatsapp di vostro figlio ci fosse un’app così completa? La tecnologia tanto ci toglie ma tantissimo ci dà e in questo caso ci sta donando un favore immenso per far fronte ai silenzi e alle bugie.

Il progetto del programma Artemis della NASA per la Luna: 37 lanci e un avamposto lunare da qui al 2028

0
Migliori casinò non AAMS in Italia

Nei quasi due mesi trascorsi da quando il Vicepresidente Mike Pence ha dato alla NASA l’indicazione di tornare sulla Luna entro il 2024, gli ingegneri dell’agenzie spaziali hanno lavorato per definire un piano volto a realizzare il programma sfruttando la tecnologia esistente, i grandi progetti in via di completamento e la collaborazione delle aziende private.

Questo piano decennale prevede 37 lanci di razzi privati ​​e NASA, nonché un certo numero di missioni automatiche e con equipaggio, e culminerà con un “Lunar Surface Asset Deployment” nel 2028, probabilmente quello che sarà il nucleo di un avamposto di superficie per missioni umane di lunga durata. Sviluppato dal responsabile senior delle missioni umane dell’agenzia, Bill Gerstenmaier, questo piano sembra rispondere alle richieste di Pence: un rapido ritorno umano sulla Luna, una base lunare, e l’impegno di vecchi e nuovi contraenti della NASA.

Piano "nozionale" della NASA per un ritorno umano alla Luna entro il 2024 e un avamposto entro il 2028.Piano “nozionale” della NASA per un ritorno umano alla Luna entro il 2024 e la realizzazione di un avamposto entro il 2028

Nel piano non sono indicati, però, i costi. L’amministratore della NASA, Jim Bridenstine, recentemente ha chiesto un ulteriore finanziamento di 1,6 miliardi di dollari per l’anno fiscale 2020 come acconto per lo sviluppo iniziale dei lander. Tutte le missioni indicate nello schema, però, avrebbero costi molto maggiori. Secondo diversi analisti, il costo globale del programma si aggirerebbe intorno a costi tra i 6 miliardi e gli 8 miliardi di dollari all’anno in aggiunta al budget esistente della NASA di circa 20 miliardi di dollari.

Nel piano manca anche quello che è probabilmente un altro elemento critico. Non è chiaro quale ruolo dei partners internazionali, dato che quasi tutto sembrerebbe a carico della NASA o di società con sede negli Stati Uniti. Una partnership internazionale, come evidenziato dal programma della Stazione Spaziale Internazionale, sarebbe probabilmente la chiave per sostenere un programma lunare a lungo termine nel panorama politico statunitense.

Sebbene il piano sia lodevole in quanto riporterebbe gli esseri umani all’esplorazione diretta dello spazio profondo, alla ricerca scientifica correlata e ad uno sforzo per imparare a sfruttare le risorse idriche sulla Luna, non affronta almeno tre grandi problemi.

Il primo problema è il finanziamento e la vulnerabilità politica. Uno dei motivi per cui Bridenstine non ha condiviso l’intero costo del programma, è proprio per via dei costi che fecero bloccare dal congresso tutti i programmi successivi alle missioni Apollo. Tuttavia, se la NASA intende davvero basarsi sui suoi mezzi, peraltro ancora in via di sviluppo come l’SLS, invece di appoggiarsi ai contraenti privati con i loro lanciatori riutilizzabili, l’agenzia avrà bisogno di molto più denaro.

Finora, la Casa Bianca ha proposto di pagare per questo con un’eccedenza nel Fondo di riserva Pell Grant. Ma i democratici non sembrano molto convinti di questa soluzione. “Il Presidente sta proponendo di tagliare ulteriormente un programma di sussidi che fornisce un’ancora di salvezza agli studenti a basso reddito, in particolare il programma Pell Grants, per pagare il primo anno di questa iniziativa, qualcosa che non posso sostenere” ha dichiarato la presidente del comitato scientifico dei democratici Eddie Bernice Johnson.

Il Congresso inoltre non darà alla NASA l’autorità illimitata per riprogrammare i fondi, con un quadro temporale apparentemente aperto, che Bridenstine ha cercato di ottenere.

Si supponeva che il grande razzo SLS sarebbe stato abbastanza semplice da sviluppare, poiché si basava su componenti dello space shuttle, come i suoi motori principali e e i boosters a propellente solido. Al contrario, il lander lunare a tre stadi riutilizzabile immaginato dalla NASA per portare gli umani dal Gateway alla superficie lunare richiederà nuovi motori e sistemi, compresa la gestione del carburante a temperature molto basse e alte. Basteranno cinque anni per sviluppare questi sistemi se la NASA, la Boeing e il resto degli appaltatori dell’SLS hanno impiegato un decennio per consegnare il razzo (ammesso che lo consegni nei prossimi due anni)?

Infine, l’architettura della NASA per un ritorno lunare richiede il completamento di una versione più potente del razzoSLS, noto come Block 1B, per essere pronta entro il 2024. Nella nuova architettura, il lanciatore SLS Block 1B porta una navetta Orion con equipaggio al Gateway insieme con la “logistica di superficie” – probabilmente aria, acqua, cibo e altri materiali di consumo necessari per un viaggio di più giorni fino alla superficie e ritorno al Gateway.

La nuova tecnologia chiave nel razzo Block 1B è lo stadio superiore, noto come Exploration Upper Stage, per il quale è la stessa Boeing ad avere l’appalto. Negli ultimi mesi, la NASA ha fatto pressioni su Boeing perché completi la versione iniziale dell’SLS e Boeing, per accelerare i tempi, ha interrotto il lavoro su questo nuovo stadio superiore. Date le prestazioni di Boeing sul core, è possibile che la NASA possa cercare un fornitore alternativo, come Blue Origin con il suo motore di livello superiore BE-3U già esistente, per costruire l’Exploration Upper Stage. Insomma, chi sia, sia ma il razzo deve essere pronto per il 2024.

Ma cosa succede dopo? La NASA ha compiuto un passo tecnico chiave nei giorni scorsi assegnando dei contratti per la progettazione di due dei tre elementi del suo progetto di lander lunare. Le domande più spinose arriveranno dall’arena politica.

La NASA rischia di impatanarsi con la politica. È improbabile che i democratici sostengano l’uso del fondo Pell Grants come fonte di finanziamento e alcune fonti dell’industria spaziale hanno ipotizzato che questa potrebbe essere stata una “pillola avvelenata” dell’Ufficio di gestione e bilancio della Casa Bianca per minare un programma a lungo termine e costoso. Se i democratici volessero respingere il progetto in chiave politica, potrebbero dire al presidente Trump che sosterranno solo l’atterraggio lunare della NASA con i fondi del Dipartimento della Difesa destinati alla “Space Force“. Tutto ciò diventerebbe un problema per la NASA, solitamente abituata a muoversi al di sopra della mischia politica.

E cosa accadrebbe se il presidente Trump perdesse la rielezione nel 2020? All’inizio del 2021, quando entrerà una nuova amministrazione, non ci saranno, giocoforza, molte prove tangibili di un ritorno della possibilità di un ritorno sulla Luna a breve termine. È improbabile che per allora il razzo SLS abbia già fatto almeno il suo primo volo e ci saranno solo alcuni progetti su carta di lander lunari, mentre il Lunar Gateway sarebbe ancora distante uno o due anni dal lancio. Ciò renderebbe il programma lunare molto vulnerabile dal punto di vista dei finanziamenti, soprattutto se il nuovo presidente preferisse orientarsi verso un programma spaziale a basso costo che sfrutti i successi della nuova industria spaziale.

Insomma, poche idee e confusa. Ma almeno, finalmente, ora c’è un piano su cui lavorare.

I cambiamenti climatici potrebbero innalzare i livelli del mare di oltre due metri entro il 2100.

0
Migliori casinò non AAMS in Italia

I livelli dell’oceano sono in aumento a causa dei cambiamenti climatici e la visione a lungo termine è che il livello del mare salirà di circa un metro entro il 2100. Un nuovo sorprendente studio, però, suggerisce che la visione è fin troppo ottimistica. Purtroppo, i livelli del mare potrebbero aumentare più di due metri se le temperature globali continuassero a salire più del previsto.

Gli autori dello studio, credono sia possibile che i livelli del mare possano aumentare di oltre due metri, dichiarando che “l’evento si trova entro i limiti di incertezza del 90%,” con questa prospettiva la devastazione potrebbe essere catastrofica. Un innalzamento delle temperature di 5 gradi Celsius, causerebbe un significativo calo dei livelli di ghiaccio in Groenlandia, così come in Antartide. Se l’aumento delle temperature si attestasse sui 2 gradi Celsius, la Groenlandia sarebbe la principale fonte di preoccupazione nel contribuire all’innalzamento del livello del mare.

Confrontando lo studio con il rapporto dell'”Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) del 2013, un aumento di un metro del livello del mare potrebbe portare ad una perdita di terre emerse di dimensioni uguali a Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna messe insieme e quindi a costringere a spostare oltre 180 milioni di persone. “Un innalzamento del livello del mare di questa portata avrebbe chiaramente conseguenze profonde per l’umanità,” hanno detto gli autori del rapporto del 2013. Le conseguenze potrebbero danneggiare gravemente le città costiere come New York e Miami e le isole hawaiane in un futuro non troppo lontano.

I livelli del mare, globalmente, aumentano di circa 3 millimetri l’anno, secondo il nuovo studio che è stato pubblicato negli Atti della National Academy of Sciences. Gli autori del nuovo studio ritengono che il rapporto dell’ONU del 2013 non sia molto lontano dalla realtà ma che utilizzi solo situazioni “probabili” che potrebbero accadere e non le “probabilità“; secondo gli studiosi, questo potrebbe essere fuorviante per coloro che tentano di prendere decisioni. “Limitare l’attenzione alla parola “probabile”, come nel caso del quinto rapporto di valutazione dell’IPCC, potrebbe essere fuorviante e causare probabilmente una scarsa valutazione dei rischi reali”, ha detto Willy Aspinall, uno degli autori dello studio, in un dichiarazione.

Il nuovo studio prende in considerazione le stime di ciò che potrebbe accadere nell’intervallo di eventi compresi tra il 5 e il 95 percento di possibilità, mentre il rapporto dell’ONU del 2013 ha osservato un intervallo compreso tra il 17 e l’83 percento di possibilità. Sarebbe, quindi, opportuno non basare le proiezioni esclusivamente sulla previsione di un aumento delle temperature intorno ai 2 gradi Celsius ma considerare anche cosa accadrebbe nel caso si verificasse un aumento di 5 gradi Celsius, sia pure scientificamente improbabile.

L’autore principale dello studio, Jonathan Bamber, ha dichiarato alla BBC che è importante guardare ai valori più bassi perché hanno una significativa probabilità statistica che possano accadere. “Quando inizi a prendere in considerazione una bassa probabilità che qualcosa accada usando valori ancora plausibili, gli esperti ritengono che ci sia una piccola ma statisticamente significativa probabilità che la Calotta Polare Antartica diventi particolarmente instabile e parti dell’Antartide orientale subiscano lo stesso destino. Questa situazione è, però, destinata a realizzarsi se si verificasse l’evento altamente improbabile di un aumento di 5 gradi Celsius delle temperature”.

Registrati tra gli appassionati che scenderanno su Marte inserendo i propri nomi nel rover Mars 2020

0
Migliori casinò non AAMS in Italia

Gli appassionati di esplorazione spaziale hanno potuto inviare i loro nomi su Marte e altre destinazioni extraterrestri ormai da oltre vent’anni e, ancora una volta, la NASA offre questa opportunità, da ora fino al 30 settembre, il Jet Propulsion Laboratory della NASA sta registrando i nomi di coloro che intendono partecipare moralmente alla missione del rover di Mars 2020.

Tutto quello che bisogna fare è digitare il proprio nome e la propria nazionalità su un modulo online caricato sul sito web della NASA e premere il pulsante “Invia”. A quel punto sarà possibile salvare o stampare una carta d’imbarco come ricordo. Al termine della raccolta dei nomi, l’elenco sarà inviato al Microdevices Laboratory del JPL per essere incisi su un chip di silicio con un fascio di elettroni. Ogni riga di testo avrà una larghezza di soli 75 nanometri, che è meno di un millesimo dello spessore di un capello umano, abbastanza piccolo da permettere l’incisione di oltre un milione di nomi su un microchip grande come una moneta da dieci centesimi. Probabilmente, però, occorrerà più di un chip per registrare tutti i nomi, tanto è il successo che ha riscontrato l’iniziativa in passato. Per capire, la stessa iniziativa presa per il lander InSight registrò oltre 2,4 milioni di nomi che furono incisi su due chip che furono inseriti nel lander InSight della NASA e che a novembre dello scorso anno atterrarono su Marte insieme al lander.

Si prevede che il rover Mars 2020 registrerà un numero ancora maggiore di nomi.

Vogliamo che tutti gli appassionati partecipino a questa missione esplorativa“, ha scritto  in un comunicato stampa Thomas Zurbuchen, amministratore associato alla Direzione della missione scientifica della NASA a Washington . “È un momento emozionante per la NASA, che si accinge a lanciare questa missione volta a rispondere a domande fondamentali sul Pianeta Rosso e persino sulle origini della vita stessa“.

Il rover Mars 2020 è delle dimensioni di un’auto e pesa 2.300 chili. Il lancio è previsto per la metà del 2020, con atterraggio sul Pianeta Rosso in programma per il febbraio 2021. La missione principale del rover, che atterrerà nel Jezero Crater,  sarà quella di esplorare quello che si pensa sia il sito di un antico delta di fiume sul bordo di un bacino creato da un impatto gigante. Le rocce e il terreno del cratere potrebbero contenere molecole organiche e altre tracce di vita microbica.

Il delta è un buon posto dove cercare tracce eventuali dell’antica presenza della vita su Marte che potrebbero essersi preservate da quando quel luogo era un lago, miliardi di anni fa“, ha detto lo scienziato del progetto Mars 2020 Ken Farley lo scorso novembre, quando la NASA rivelò l’area di destinazione del rover.

Il rover, alimentato a plutonio, raccoglierà anche campioni che confezionerà in appositi contenitori che saranno pronti ad essere raccolti da una futura missione che arriverà su Marte per raccoglierli e li porterà sulla Terra. In questa missione, la NASA affiancherà il rover con un minielicottero drone per l’esplorazione visiva dell’area circostante al rover. Inoltre, a bordo del rover sarà presente uno speciale modulo che tenterà di produrre ossigeno scindendo biossido di carbonio prelevato dalla sottile atmosfera marziana.

Questo tipo di tecnologia si rivelerà utile quando verranno inviati astronauti sul Pianeta rosso, forse già negli anni ’30.

Chissà, tra alcuni decenni o secoli, esploratori interplanetari potrebbero essere in grado di recuperare i microchip con i nomi degli appassionati montati sul telaio del rover Mars 2020.

Certo, avranno bisogno di microscopi piuttosto potenti per leggerli.

Batteri che metabolizzano la plastica ci aiuteranno a ripulire gli oceani

0
Migliori casinò non AAMS in Italia

Non c’è dubbio che abbiamo troppa plastica nei nostri oceani, ed è tutta colpa nostra.

Per risolvere questo terribile problema ambientale, però, potremmo ricevere aiuto da una fonte inaspettata: i microbi marini che metabolizzano la plastica. In una nuova ricerca, un team internazionale di scienziati ha studiato in che modo le comunità microbiche si accumulano sulla plastica che inquina l’oceano e contribuiscono al loro degrado, un meccanismo biologico naturale che potremmo essere in grado di sfruttare, se riusciamo ad imparare a capirlo meglio.

Una volta che la plastica entra nell’oceano, comincia ad alterarsi a causa di una serie di fattori non biologici, tra cui la radiazione UV, le escursioni termiche e l’azione abrasiva dell’acqua dell’oceano. Questi processi ambientali provocano il degrado del materiale in frammenti di microplastiche e nanoplastiche sempre più piccole e ora sappiamo che i fattori di stress non agiscono da soli.

La degradazione abiotica precede e stimola la biodegradazione in quanto gruppi carbonilici sono generati sulla superficie della [plastica]“, i, così spiegano i ricercatori, guidati dall’ingegnere ambientale Evdokia Syranidou dell’Università Tecnica di Creta in Grecia, nel loro articolo. “Pertanto, una vasta gamma di organismi può stabilirsi sulla superficie esposta all’azione climatica, utilizzandola come substrato e come fonte di carbonio.”

Per studiare quanto sia efficiente questo l’azione microbica in termini di degradazione della plastica, i ricercatori hanno raccolto campioni di detriti in polietilene (PE) e polistirolo (PS) da due spiagge in Grecia. Dopo averli lavati e sminuzzati, minuscoli frammenti di plastica sono stati immersi in una soluzione salina che fungeva da sostituto dell’acqua oceanica.

I frammenti di plastica sono stati quindi esposti a due diversi tipi di comunità microbiche: organismi naturali presenti in mare (comprendenti diverse specie) e ceppi bio-aumentati modificati per formare biofilm più resistenti su superfici plastiche. Dopo cinque mesi di esposizione microbica, i pezzi di plastica sono stati pesati, rivelando che gli organismi erano riusciti a ridurre il peso del PS esposto all’aria fino dell’11% e del PE fino al 7%.

Il ceppo bioingegnerizzato non ha metabolizzato più plastica, anche se il team ha osservato che “sembra più efficiente nell’aderire ai pezzi alterati e nello sviluppare una comunità di biofilm” di maggiore abbondanza. Significativamente, i risultati di maggior successo sono stati di gran lunga quelli derivati da un esperimento che utilizzava “microbi acclimatati“,  organismi già esposti alla plastica in una simulazione precedente.

In altre parole, sembra che queste cose possano sviluppare un gusto per la plastica e migliorare nel mangiarle con il tempo.

Oltre a consumare la plastica, l’esposizione microbica ha portato anche a cambiamenti chimici sulla superficie dei materiali, producendo gruppi carbonilici e doppi legami, e rivelando processi come la scissione della catena che hanno interessato la plastica a livello molecolare. Questo non è la prima volta che gli scienziati tentano di sfruttare le capacità dei microorganismi per aiutarci ad affrontare i nostri problemi con la plastica.

Per anni, i ricercatori hanno studiato come gli organismi potrebbero essere in grado di mangiare i nostri rifiuti di plastica.

Ogni nuova conoscenza acquisita, non importa quanto piccola, un giorno potrebbe essere d’aiuto per ripulire i nostri mari ed oceani, anche se la soluzione più importante è affrontare il problema all’origine.

Finché ciò non accadrà, tuttavia – e la società non trova un modo per smettere di produrre questo materiale in quantità così devastanti per l’ambiente, sono molti i vantaggi che possiamo acquisire imparando di più su come i microorganismi riescono a degradare la plastica.

La differenza tra l’impiego ipotetico e realistico di reti microbiche per il degrado della plastica potrebbe contribuire allo sviluppo di misure di mitigazione e politiche sostenibili, conclude il team.

I risultati dello studio sono riportati nel Journal of Hazardous Materials.