Una volta Stan Lee disse: “sono la persona meno scientifica che c’è“. Eppure il suo lavoro ha ispirato molti scienziati.
Fu un visionario che con la sua Marvel creò un vero e proprio universo parallelo popolato dai suoi eroi di carta: Spiderman, Black Panther, Hulk, i fantastici Quattro, lo scienziato miliardario Tony Stark, un vero e proprio antesignano dell’altrettanto visionario Elon Musk.
Le sue creazioni hanno ispirato decine di documenti di ricerca, innumerevoli invenzioni e occasionali imprenditori miliardari.
Stan Lee, a detta di chi lo conosceva di persona, era un uomo davvero delizioso e autoironico.
In questa intervista PBS sulla scienza dei supereroi del 2013, Lee spiegò di aver semplicemente cercato di “sembrare” scientifico con i suoi personaggi, ad esempio, lui era convinto che il famoso ragno radioattivo nella storia di origine di Spiderman suonasse scientifico, così come il fascio di raggi gamma che colpì Bruce Banner trasformandolo in Hulk.
“Non avrei riconosciuto un raggio gamma neanche se l’avessi visto“, disse Lee. “Il mio trucco è sempre stato quello far sembrare qualcosa come il frutto di lunghe meditazioni e ricerche, ma io non ho mai avuto tempo per la ricerca!” Eppure, ha sempre cercato di assicurarsi che la scienza apparisse credibile nei suoi fumetti, ben studiata o no: “Quando Superman vola non ha mezzi di locomozione visibili… È semplicemente sdraiato in aria“, disse Lee.
“Noi, alla Marvel, cerchiamo di dare una spiegazione scientifica, non importa se plausibile o meno; volevo che Thor volasse, così abbiamo sfruttato il martello, lo fa ruotare come fosse l’elica di un aereo, poi si lascia andare! È attaccato al suo polso, quindi lo porterà con sé! Ecco come vola“.
Anche se sarebbe facile potrebbe prendere in giro la sua mancanza di ricerca, ironicamente, molte delle sue idee sulla modificazione genetica e sui viaggi nello spazio ora stanno diventando realtà.
Ad esempio, un capitolo contenuto in un libro della American Chemical Society del 2013 intitolato “The Materials Science of Marvel’s The Avengers“, discute su come la chimica del mondo reale possa spiegare le incredibili proprietà dei materiali nell’Universo Marvel.
Più recentemente, uno scienziato ha dimostrato, numeri alla mano, che Thanos sarebbe stato abbastanza forte da distruggere il Titanic (ha anche realizzato dei veri modelli molecolari del Tesseract). Un ingegnere ha anche creato un modello di Mjölnir (il martello di Thor), utilizzando elettromagneti e tecnologia digitale.
Così, sebbene non si sentisse certamente uno scienziato, Lee ha ispirato il mondo della scienza più di quanto ci si aspetterebbe e ha condiviso anche molti tratti tipici dei grandi ricercatori: curiosità, passione, perseveranza e immaginazione.
E oggi siamo tutti un po’ tristi, ora che ci ha lasciato.
Scienziati e istituti, tra cui la NASA e Neil DeGrasse Tyson, hanno pubblicato su Twitter il dolore per la perdita della sua grande mente visionaria.
Non potremmo essere più d’accordo.
Ora possiamo solo sperare che la Disney non stravolga il tuo universo di eroi e cattivissimi, come troppe volte ha fatto.
Riposa in pace, Stan Lee. Mancherai profondamente al mondo della scienza e a chiunque sia dotato anche solo di un briciolo della tua incomparabile immaginazione.