Il termine “archeologia subacquea” spesso fa venire in mente immagini di relitti di navi sommerse, ma un nuovo studio mostra che probabilmente ci sono molti importanti indizi sulla storia umana nascosti sotto il fondo del mare ed è possibile trovarli.
Un team di archeologi ha identificato due siti archeologici sottomarini al largo della costa nord-occidentale dell’Australia: Cape Bruguieres e Flying Foam Passage. La scoperta segna i primi siti sottomarini trovati nel continente ed è stata riportata sulla rivista ad accesso aperto PLoS One.
“I nostri risultati rappresentano il primo passo di un viaggio di scoperta che ci permetterà di esplorare il potenziale dell’archeologia sulle piattaforme continentali per colmare una lacuna importante nella storia umana“, ha detto alla CNN il primo autore Jonathan Benjamin, archeologo della Flinders University di Adelaide.
Benjamin e il suo team hanno trovato 269 manufatti in pietra a Cape Bruguieres. La datazione al carbonio ha posto i manufatti a circa 7000 anni fa. Sono state trovate scaglie di pietra che erano state tagliate da rocce più grandi per essere usate per tagliare o raschiare, rocce a forma di cono probabilmente usate per macinare e due oggetti che sembrano stati usati per macinare pietre.
Il secondo sito, Flying Foam Passage, è una sorgente d’acqua dolce a diversi metri sotto la superficie dell’oceano. Sul posto è stato trovato uno strumento di pietra vecchio di 8.500 anni simile a quelli trovati a Cape Bruguieres. I ricercatori ipotizzano che lo strumento sia arrivato in quest’area perché gli aborigeni australiani potrebbero aver usato la sorgente come fonte di acqua dolce prima che venisse sommersa con l’innalzamento del livello del mare.