La costa egea della Turchia gode di un clima mite e piacevolmente estivo. La zona è abitata da una comunità prevalentemente greca fin dai tempi dell’impero ottomano, ancor prima della creazione della repubblica turca avvenuta nel 1923; i villaggi storici e le città stanno acquisendo nuova linfa vitale, grazie anche al folto numero di turisti e viaggiatori amanti della cultura e arte egea.
Prelibatezze tipiche del territorio sono le olive che si trovano nei numerosi boschetti qui presenti, ma anche i gustosi frutti di mare dell’Egeo. La maggior parte dei piatti sono conditi con erbe e tutti i prodotti sono “benedetti” dal Sole generoso che solo questa terra può garantire. Da provare anche i vini dei vigneti locali e i cocktail che vengono un po’ modificati con ingredienti tipici della costa egea turca.
Descrivere le numerose meraviglie della costa egea sarebbe impossibile quindi in questo articolo ci limiteremo a parlare esaustivamente della stupenda, quanto poco conosciuta, località balneare di Ayvalik, degno simbolo della cultura, tradizione, arte e gastronomia turca ed ellenica allo stesso tempo.
La bellezze locali di Ayvalik
Come informa la CNN, la città di Ayvalik era centro della produzione di olio d’oliva durante l’era ottomana; i camini delle vecchie fabbriche locali possono ancora essere visti mentre si esplorano i tortuosi vicoli acciottolati che conducono davanti a chiese storiche e vecchie case in pietra con persiane colorate. L’architettura riflette la sua storia, con edifici greci e ottomani affiancati. Spicca la Moschea Çınarlı, ex chiesa greco-ortodossa di Ayios Yorgis, costruita nel 1790 con le sue colonne ioniche e le finestre a forma di cinque foglie.
Parlando del Taksiyarhis Memorial Museum, esso non è un museo in quanto tale: è una cattedrale greco-ortodossa, costruita nel 1844. Usato come magazzino nel XX secolo e poi abbandonato, è stato riportato al suo antico splendore, completo di colonne di marmo decorato e volte affrescate.
Le vecchie case di Ayvalik offrono uno spazio attraente per atelier e botteghe artigiane, quindi lo shopping nel centro ruota principalmente attorno a prodotti fatti a mano, siano essi in legno, ceramica o tessuto. Vicino al Taksiyarhis Memorial Museum, in una casa storica splendidamente ristrutturata con grandi finestre ad arco, si trova Moyy Atölye. Il proprietario Özlem Erol lavora con artigiane locali che producono abiti biologici da feretiko , un tradizionale panno di canapa tessuto a mano proveniente dalla regione turca del Mar Nero. Vicino al lungomare, una residenza neoclassica ristrutturata ospita un pregevole studio di porcellana.
La designer Tulya Madra, che ha lavorato anche a New York, è nota per le sue stoviglie smaltate realizzate a mano in colori che vanno dal blu dell’Egeo al rosa tenue, al verde e al giallo solare.
La gastronomia
Vicino al mare e circondata da verdeggianti uliveti e frutteti, la gastronomia di Ayvalık è decisamente egea, con piatti incentrati su ingredienti freschi e locali. All’interno di una vecchia casa ristrutturata con infissi celesti, Sofia Ayvalik serve piatti moderni dell’Egeo tra cui pilaf con coriandolo e carciofi, pomodori secchi ripieni con amarene e zuppa di sedano con salvia e rosmarino. Il tutto accompagnato da vini locali, mentre i tavoli sono allestiti nel vicolo esterno oltre che al piano superiore con vista sul mare.
Situato proprio sul mare all’interno di una fabbrica di olio d’oliva riconvertita, Cleto’s è uno dei ristoranti più famosi di Ayvalik. Fondato dallo chef Anacleto Salciccia e sua moglie Funda Kocadağ Salciccia, il ristorante di lusso serve piatti classici della cucina italiana, dal carpaccio di branzino con maionese al limone alle linguine al nero di seppia e gamberi.
Per una vera esperienza culinaria dell’Egeo all’interno di un uliveto, Karina Ayvalik vale i 10 minuti di auto a sud del villaggio di Küçükköy. Gestito dalla coppia Özge e Sinan Sabuncu, il menù è una sfilza di tipici ingredienti freschi e locali dell’Egeo: pensiamo ad esempio alla pasta di pesce o ai calamari grigliati, abbinati a vini della regione accuratamente selezionati.
L’olio d’oliva, identità ancestrale di un territorio
L’olio d’oliva è ancora al centro dell’identità del territorio. I fratelli Zeynep e Ali Kürşat continuano il mestiere dei nonni, raccogliendo le olive a mano, rispettando una precisa e sacra regola: il frutto non deve mai essere ammaccato! Quella dei Kürşat è la famiglia produttrice d’olio più rispettata della regione; i Kürşat hanno recentemente rinnovato il loro frantoio, aggiungendo un ulteriore edificio per ospitare un museo, un negozio e un ristorante.