La JAXA, L’agenzia spaziale giapponese, ha comunicato ieri che in oltre 200 foto scattate dai due piccoli rover che la sonda Hayabusa2 ha scaricato sull’asteroide Ryugu, non si evidenzia un’area liscia adatta per il pianificato atterraggio della sonda per il prelievo di un campione di suolo da rimandare sulla Terra. L’operazione è pianificata per l’inizio del prossimo anno.
Il comunicato dell’agenzia giapponese rende anche noto che i due rover a energia solare sono al momento inattivi, probabilmente perché sono in una zona d’ombra, ma che continuano a rispondere ai segnali dopo tre mesi di funzionamento, parecchi giorni oltre il periodo di funzionamento previsto.
I rover Minerva II-1, chiamati anche Hopper per via del loro sistema di deambulazione a balzi, sono stati lanciati dalla sonda Hayabusa2 sull’asteroide Ryugu, a circa 280 milioni di chilometri dalla Terra, lo scorso allo scopo di raccogliere dati e informazioni sulla superficie dell’asteroide.
Le foto mostrano una superficie rocciosa ed estremamente irregolare, fatto che trasformerà il touchdown per raccogliere un campione dell’asteroide da rimandare sulla Terra, in una vera e propria sfida per i tecnici giapponesi. Il tentativo di discesa sulla superficie dell’asteroide è stato posticipato al prossimo ottobre.
La JAXA ha comunicato di avere ridotto i potenziali punti di atterraggio e che i suoi tecnici stanno analizzando i dati inviati dai rover per finalizzare i piani, inclusa la possibilità di effettuare un altro test prima di tentare effettivamente l’atterraggio.
Uno dei due rover ha percorso circa 300 metri sull’asteroide, inviando oltre 200 foto e altri dati alla navicella, che ha fatto da ponte per ritrasmettere tutto a Terra. L’altro rover ha preso circa 40 foto e ha smesso di muoversi dopo circa 10 giorni. La temperatura superficiale dell’asteroide, più bassa di quanto si pensasse, potrebbe aver contribuito a rallentare il deterioramento dei rover.
I dati raccolti finora sembrano mostrare diverse somiglianze, tra cui la forma e la superficie, con Bennu, l’asteroide che la NASA sta studiando con la sonda Osiris-Rex. I risultati iniziali mostrano che gli asteroidi sono più umidi e costellati di massi di quanto si pensasse.
Gli asteroidi, che orbitano attorno al sole ma sono molto più piccoli dei pianeti, sono tra gli oggetti più antichi del sistema solare e possono aiutare a spiegare come si è evoluta la Terra.