Nell’arsenale russo utilizzato in Ucraina c’è anche il sistema missilistico mobile Iskander-M. Si tratta di un veicolo ruotato, chiamato TEL (Transporter Erector Launcher), che trasporta e lancia due missili balistici a corto raggio 9M723-1 aventi una portata massima compresa tra i 400 ed i 500 chilometri e propulsi da un motore a combustibile solido a stadio singolo.
Il peso al lancio del missile è di circa 4600 chilogrammi per una lunghezza complessiva di 7,3 metri ed un diametro massimo di 920 millimetri. Ogni missile può montare una testata bellica singola da 720/800 chilogrammi del tipo ad alto potenziale, termobarica tipo FAE (Fuel Air Explosive), con submunizioni e nucleare (potenza tra i 5 ed i 50 kiloton).
Il New York Times riferisce che tra le submunizioni di cui può essere dotato l’Iskander-M, ci sarebbero anche dei decoy, ovvero degli “inganni” utilizzati per diversi scopi: dall’aiuto alla penetrazione della testata nelle difese antimissile avversarie (che in questo caso si chiamano Penaid, da Penetration Aid), a dispositivi di inganno/disturbo per gli assetti elettronici del nemico, siano essi radar, ponti radio, o sistemi di comando e controllo.
Il quotidiano newyorchese riferisce che funzionari dell’intelligence statunitense hanno scoperto che alcuni missili balistici del sistema Iskander-M che la Russia ha lanciato sull’Ucraina contengono esche che ingannano i radar di difesa aerea e sviano i missili a ricerca di calore. I dispositivi sarebbero lunghi circa 30 centimetri, a forma di dardo, di colore bianco con una coda arancione, come ha affermato un funzionario dell’intelligence Usa. Questi dispositivi di inganno/disturbo verrebbero rilasciati dal missile quando rileva di essere stato preso di mira dai sistemi di difesa aerea.
Secondo quanto riporta la fonte anonima del Nyt, ciascun elemento produce segnali radio per bloccare o sviare i radar nemici che tentano di localizzare il vettore in arrivo oltre a contenere una fonte di calore per attirare i missili lanciati per intercettarlo. L’uso di questi decoy può aiutare a spiegare perché i sistemi di difesa aerea ucraini hanno avuto difficoltà a intercettare i missili Iskander-M.
Quella riferita dal New York Times è una reale possibilità, anche se, al momento, non abbiamo modo di confermarla: come già accennato il missile 9M723-1 dell’Iskander-M può avere testate a grappolo con submunizioni antiuomo/antimateriale, esplosiva e a frammentazione, munizioni per interdizione d’area, ad alto potenziale, FAE, perforante per la distruzione di bunker e altri obiettivi induriti, e una testata antiradar a scoppio/frammentazione.
Proprio la testata “antiradar” sarebbe quella usata per accecare i sistemi difensivi ucraini, mentre gli inganni verrebbero usati su una testata ad alto potenziale per evitare l’intercettazione.
Se aggiungiamo che una peculiarità dell’Iskander-M è quella di poter variare la propria traiettoria durante il volo grazie ad un collegamento costante con diversi assetti tipo velivoli AWACS, UAV da ricognizione, satelliti e perfino con osservatori avanzati sul campo di battaglia, possiamo capire come le difese antimissile possano essere, in qualche modo, eluse. Sappiamo anche che il vettore, dopo aver ricevuto le modifiche di traiettoria, utilizza la sua guida terminale di tipo optoelettronico per puntare il bersaglio dirigendosi autonomamente; caratteristica mette l’Iskander-M in grado di colpire bersagli in lento movimento.
Il sistema di guida del complesso Iskander è misto e pertanto varia anche la precisione. Con sistema di guida inerziale il CEP (Circular Error Probable) è stimato intorno ai 200 metri, mentre quando si associa la guida satellitare (con sistema di riferimento Glonass/Gps) questo scende a 50 metri che si riducono ulteriormente a 10/30 quando si unisce la già citata guida terminale utilizzante sensori elettro-ottici. Secondo alcune fonti il sistema di guida dell’Iskander K, la versione che lancia i missili da crociera, grazie a quest’ultima combinazione, fornisce un’elevata precisione con un CEP di cinque metri.
Ogni brigata di Iskander-M, in origine, aveva tipicamente 12 veicoli TEL 9P78-1 basato sullo chassis 8×8 Mzkt-7930 Astrolog, ciò significa che ciascuna brigata poteva lanciare in un’unica salva 24 missili, ma a dicembre del 2019, un rapporto comparso sulla stampa di Mosca affermava che l’esercito russo avrebbe ampliato le sue brigate da 12 a 16 lanciatori ciascuna. Secondo i funzionari del Cremlino, diverse brigate erano state riorganizzate per includere nuove unità, con tutte le brigate programmate per aumentare il numero di veicoli di lancio entro il 2021.
Il tempo di reazione può variare tra 5 e 16 minuti e due missili possono essere lanciati a salva con 60 secondi tra i lanci. Una brigata di Iskander-M utilizza anche altri veicoli: oltre al TEL per il lancio, ci sono un veicolo da trasporto/ricarica basato sullo stesso mezzo Mzkt-7930, un veicolo di comando e controllo, una stazione mobile di raccolta informazioni e preparazione per la missione, un veicolo officina per la manutenzione ed uno per il supporto vitale, tutti basati sullo chassis 6×6 Kamaz 43101.
I veicoli sono anfibi ed il TEL, in particolare, è in grado di viaggiare ad una velocità massima di 70 chilometri orari su strada con un’autonomia di 1100 chilometri, oltre ad avere protezioni NBC (Nucleare Biologica Chimica).