Marte è un pianeta butterato con fosse e crateri causati dalla sua complessa storia geologica e dalla perdita della sua atmosfera che ha permesso numerosi impatti di rocce spaziali. sulla sua superficie c’è un particolare cratere le cui caratteristiche stanno sfuggendo alla comprensione degli scienziati che studiano la superficie del Pianeta Rosso perché, per dirlo semplicemente, non hanno idea di come si sia formato.
Conosciuto come Ismenia Patera, questo cratere si trova in una regione di Marte abbastanza studiata, ha un diametro di 75 chilometri di larghezza e diverse caratteristiche piuttosto controverse. Per capire meglio come si è formato, i ricercatori dell’Agenzia spaziale europea (ESA) sono riusciti ad ottenere delle immagini davvero notevoli del cratere e dell’area circostante ma non hanno ancora trovato una risposta definitiva a come si è formato.
Chi studia le caratteristiche superficiali e la geografia di Marte ha attualmente due teorie su come è nato Ismenia Patera. Una prima teoria suggerisce che un asteroide abbia colpito la superficie, irrorando l’area circostante con numerosi detriti, mentre la seconda spiegazione, non meno drammatica, coinvolge un super-vulcano che ha eruttato così tanto magma che il vulcano ha finito per collassare su sé stesso.
Proprio come la Terra, e ogni pianeta nel nostro Sistema Solare non è insolito che Marte sia bombardato da rocce spaziali. In effetti, alcuni pensano che entrambe le lune di Marte si siano formate a causa di impatti di asteroidi così potenti che rocce e polvere del pianeta furono espulse in orbita, per poi, successivamente, coagularsi nelle due lune Phobos e Deimos.
Sarebbe, quindi, plausibile che l’impatto di una grossa meteora possa essere la probabile causa della formazione di Ismenia Patera. Successivamente, durante milioni di anni, i depositi sedimentari e il ghiaccio potrebbero essere confluiti nel cratere, indebolendolo fino a farlo crollare e formare oggi la superficie irregolare e fessurata che vediamo.
Ma questa teoria ha i suoi problemi: i detriti circostanti sono troppo pochi per giustificare un impatto così grande da generare un cratere simile. Ciò ha portato alcuni ricercatori a suggerire una causa alternativa dietro la formazione di Ismenia Patera, ovvero un enorme vulcano.
Secondo i sostenitori di questa tesi, una volta Ismenia Patera era un enorme vulcano, cosa non insolita per Marte dove è presente il vulcano più alto del sistema solare, l’Olympus Mons. Insomma, l’ipotesi del vulcano suggerisce che questo possa avere avuto, un giorno, un’eruzione talmente importante che tutta la struttura sia implosa su sé stessa sotto il peso della lava eruttata.
Sulla Terra esistono regioni che, pur essendo pianeggianti, mostrano i segni di essere state sede di vulcani, quindi l’ipotesi potrebbe anche starci ma il problema qui è che un vulcano di queste dimensioni, con un così grande volume di magma tenuto all’interno, sarebbe classificato come un supervulcano, ma, finora, si ritiene che Marte non abbia mai avuto supervulcani (nonostante le sue enormi dimensioni, l’Olympus Mons non è tecnicamente un supervulcano).
Per ora non abbiamo una risposta definitiva ma possiamo sperare che quando avremo più dati sulla superficie e l’interno di Marte potremo finalmente risolvere questo mistero.
Insomma, aspettiamo InSight.
Fonte: iflscience