Il Large Hadron Collider (LHC), ha appena scoperto almeno due particelle precedentemente sconosciute.
L’anello sotterraneo di 27 chilometri vicino a Ginevra ha recentemente scoperto due barioni e segni di un’altra particella, come riporta un comunicato dell’Organizzazione europea per la ricerca nucleare (CERN), che gestisce l’LHC. I barioni sono particelle subatomiche fondamentali composte ciascuna da tre quark. I quark, a loro volta, sono particelle ancora più piccole che hanno diversi “sapori” : up, down, sopra, sotto, strani e incantati.
Ogni tipo di barione ha un diverso mix di quark. I protoni, per esempio, sono barioni e consistono in due quark up e uno down quark a testa, secondo quanto riportato dal comunicato. Le due particelle appena scoperte sono classificate come barioni inferiori.
Il primo, chiamato Σb (6097) +, è composto da un quark down e due quark up, mentre il secondo, Σb (6097) –, è costituito da un quark down e due quark down.
L’esperimento LHCb (b sta per bellezza) ha individuato queste particelle distruggendo i protoni e osservando il tasso di fondo di alcuni eventi di decadimento delle particelle. L’esperimento ha cercato “urti” o picchi al di sopra di tale velocità, che potrebbero indicare segnali di particelle precedentemente sconosciute, continua il comunicato.
Particelle simili erano state osservate in un precedente esperimento fatto al Fermilab in Illinois, ma quelle particelle differivano in quanto avevano meno massa rispetto ai loro fratelli appena scoperti. I barioni down scoperti al CERN sono circa 6 volte più massicci dei protoni. Il numero “6097” si riferisce alla loro massa in milioni di elettronvolt o MeV. (La massa di un protone è di circa 938 MeV).
Per quanto riguarda la terza potenziale particella, i ricercatori hanno individuato alcuni segnali della sua esistenza, senza averla però individuata. Denominata Z sub c – (4100), questa particella potrebbe essere un mesone strano, un tipo di particella instabile che esiste brevemente durante collisioni ad alta energia e che consiste di due quark e due antiquark.
Le collisioni effettuate durante l’esperimento al CERN hanno mostrato alcune prove dell’esistenza di questo mesone sfuggente, ma l’evidenza era al di sotto della soglia statistica che i fisici usano per rivendicare la “scoperta” di una nuova particella.
Fonte: Live Science