I computer portatili sono sempre più diffusi ed utilizzati, non solo in alternativa ai dispositivi fissi ma anche in sostituzione degli stessi.
I professionisti che utilizzano il PC in maniera intensiva per svolgere il proprio lavoro tendono infatti a preferire i device portatili, specie se leggeri e compatti, così da poter gestire in maniera indipendente file, cartelle, agenda personale e quant’altro, senza dover dipendere dai computer aziendali.
Presenti sul mercato ormai da tempo, i portatili costituiscono un segmento particolarmente florido all’interno del settore informatico, anche in considerazione delle nuove esigenze legate alla diffusione del Covid (basti pensare allo smart working e alla didattica a distanza).
Tra i tanti modelli di laptop è possibile individuarne una particolare tipologia: gli ultrabook; in questo articolo vedremo di cosa si tratta e quali sono le caratteristiche tecniche che consentono di distinguerli da device analoghi.
Le caratteristiche degli ultrabook
Il termine ‘ultrabook’ è stato coniato dalla Intel (che ne ha fatto un marchio registrato) per identificare una linea di computer portatili di fascia alta, lanciati per la prima volta sul mercato nel 2011.
Rispetto ad altri tipi di laptop, si presentano particolarmente leggeri e molto versatili, con display di grandezza leggermente inferiore alla media (quasi sempre tra i 13’’ e i 15’’); ciò nonostante, gli ultrabook assicurano prestazioni notevoli, abbinando una spiccata praticità (legata alle dimensioni contenute).
Dal punto di vista tecnico, gli ultrabook hanno fatto registrare una sensibile evoluzione tecnologica; i primi dispositivi giravano su Huron River mentre i modelli più recenti utilizzano la piattaforma Chief River, con notevoli vantaggi dal punto di vista prestazionale in quando supporta processori più potenti.
Altro aspetto caratteristico di questa categoria di computer portatili è l’autonomia: gli ultrabook dispongono di una batteria dalla durata maggiore rispetto a quella dei laptop standard.
Anche l’aspetto strutturale è particolarmente caratteristico: gli ultrabook vengono assemblati ricorrendo ad un telaio unico in fibra di carbonio oppure in alluminio-magnesio, così da ottenere un dispositivo leggero (di solito, il peso supera di poco 1 kg e lo spessore si aggira sui 20 mm) e al contempo caratterizzato da un’ottima robustezza.
Come scegliere un ultrabook
Quando si decide di acquistare un portatile del tipo ‘ultrabook’ è necessario valutare con cura una serie di fattori diversi. Anzitutto, bisogna orientarsi all’interno dell’ampia offerta di mercato e, a tale scopo, è possibile consultare un sito specializzato in recensioni, come ad esempio smartdomotica.it.
In tal modo, è possibile farsi un’idea di quali siano le opzioni disponibili e le relative fasce di prezzo, così da individuare una o più soluzioni che maggiormente si adattano alle proprie esigenze.
Il primo aspetto da prendere in considerazione è l’utilizzo che, verosimilmente, si farà dell’ultrabook; questo device, infatti, si presta particolarmente ad un uso intensivo da parte di chi è spesso in viaggio per lavoro e ha bisogno di portare il PC con sé, sia per la compattezza che per l’autonomia garantita dalle batterie (da questo punto di vista, vanno valutati anche il tipo di processore e la memoria).
Di contro, chi lavora principalmente su file video, dovrà virare su una diversa tipologia di computer, dal momento che lo schermo ridotto degli ultrabook potrebbe risultare poco funzionale. Il design è una prerogativa generalmente secondaria ma ciò non toglie che il gusto personale possa incidere sulla scelta finale.
Infine, bisogna gioco forza dare il giusto peso al budget a disposizione. Trattandosi di dispositivi di fascia alta, i prezzi di base – anche per i modelli meno ‘prestanti’ – non sono per tutte le tasche. Gli ultrabook più economici, infatti, costano non meno di mille euro mentre quelli più potenti, che impiegano una tecnologia migliore e offrono prestazioni superiori, sfiorano i 3000 euro.