Come sappiamo, il programma Near Earth Objects (NEO) della NASA sta monitorando tutti gli oggetti, asteroidi soprattutto, che hanno un’orbita che li porta a passare nei pressi di quella della Terra che potrebbero essere in qualche modo pericolosi in caso di impatto con il nostro pianeta. Lo scopo di questo progetto è quello di poter sapere in anticipo se un asteroide di dimensioni tali da essere pericoloso sta per schiantarsi sulla superficie del nostro pianeta ed elaborare un’adeguata strategia difensiva.
È noto che l’estinzione di massa che 65 milioni di anni fa portò alla scomparsa dei grandi dinosauri fu, probabilmente, provocata dalla caduta di un grande asteroide che causò grandi sconvolgimenti climatici che perturbarono in nostro pianeta per secoli e il pericolo che una grande roccia spaziale possa cadere nuovamente provocando enormi catastrofi è reale anche se, per quanto ne sappiamo, non imminente.
Tra le strategie in corso di elaborazione per affrontare questo problema abbiamo visto progetti per distruggere un eventuale asteroide bombardandolo con armi nucleari, mentre, se lo individuassimo abbastanza presto, potremmo inviare un’astronave con massa sufficiente da deviarne la rotta spostandolo su un percorso non pericoloso. Qualcuno ha anche proposto di far atterrare delle sonde sulla superficie di questo eventuale asteroide che possano poi, una volta ancorati, agire come propulsori, sempre per deviarne la traiettoria.
Da quest’ultima ipotesi è stata formulata una nuova idea di intervento: utilizare asteroidi più piccoli lanciandoli verso l’asteroide pericoloso per deviarlo con un colpo da biliardo cosmico.
Secondo coloro che l’hanno proposta, questa idea non è così folle come potrebbe sembrare.
“Ci vorrà un po’ di tempo prima che possiamo fare questo genere di cose ma penso che potrebbe essere una strategia promettente“, ha detto David Dunham, capo ingegnere progettista della missione dell’azienda KinetX Aerospace, durante una presentazione del progetto fatta al gruppo di lavoro Future In-Space Operations (FISO) della NASA.
Nel febbraio del 2013 un asteroide esplose sopra la città di Chelyabinsk, in Russia e, nel giugno di quest’anno un altro asteroide è esploso ancora in Russia, nei pressi della città di Lipetsk.
Si calcola che solo un terzo dei NEO di almeno 140 metri di larghezza sia stato individuato fino ad oggi. Secondo gli scienziati della NASA, la probabilità che la Terra venga colpita da un asteroide abbastanza grande da creare problemi globali entro i prossimi 100 anni si attestano all’1%.
Per quanto riguarda, invece, oggetti di dimensioni tali da poter provocare un evento a livello di estinzione globale, la NASA ritiene di averne individuati almeno il 90% e nessuno di questi costituisce un reale pericolo per i prossimi secoli.
In ogni modo, invece di crogiolarsi su una certezza statistica, scienziati e ingegneri di tutto il mondo stanno lavorando su modi per tenere la Terra al sicuro da grandi asteroidi non ancora individuati che dovessero presentarsi all’improvviso.
Combattere la roccia con la roccia
L’idea di giocare al “biliardo spaziale” con un’asteroide pericoloso consisterebbe nel lanciare una navicella spaziale robotizzata verso un piccolo asteroide a portata di mano sui dieci metri di grandezza o poco più. Questa sonda si poserebbe sulla superficie della roccia spaziale e vi si ancorerebbe. a questo punto, la sonda utilizzerebbe i suoi propulsori per effettuare un flyby intorno alla Terra per sfruttare l’effetto fionda consentito dal pozzo gravistazionale terrestre per accelerare. La piccola roccia, opportunamente accelerata, verrebbe poi puntata verso l’asteroide da deviare per provocare un forte impatto cinetico.
Bisogna tenere conto del fatto che molti piccoli asteroidi hanno diametri limitati ma massa enorme essendo composti da elementi di grande densità, per cui l’effetto del’impatto ad alta velocità di uno di questi anche contro un asteroide molto più grande provocherebbe un effetto cinetico sufficiente a deviare l’orbita della roccia pericolosa.
Insomma, secondo gli ideatori di questo progetto, un giorno, quando disporremo delal tecnologia neessaria, potremmo parcheggiare in orbita terrestre un certo numero di queste piccole rocce in attesa di usarle se dovesse presentarsi la necessità.
Questo arsenale di asteroidi potrebbe essere particolarmente utile per affrontare comete di lungo periodo, che trascorrono la maggior parte della loro vita nelle oscure profondità del sistema solare esterno e sono quindi molto difficili da trovare e monitorare, nel caso dovessero apparire all’improvviso e risultare in rotta di collisione con il nostro pianeta.
L’idea sembra effettivamente essere interessante ma, prima che possa essere messa in pratica, a parte la necessità di sviluppare una tecnologia adeguata, dovrebbero essere studiate moltissime variabili, come, ad esempio, gli effetti che potrebbe scatenare la deviazione di un grande asteroide o di una cometa dalla sua rotta. Basta pensare a cosa potrebbe combinare una roccia impazzita che attraversasse senza controllo la cintura di asteroidi: potrebbe colpirne qualcuno deviandolo a sua volta scatenando poi una serie di impatti tra steroidi dalel conseguenze imprevedibili.
Occorreranno anni di simulazioni e poi diversi test pratici per capire se questa idea è realizzabile senza scatenare conseguenze drammatiche in tutto il sistema solare.