La NASA riflette sul possibile invio di una nuova missione su Plutone, una missione che sarà organizzata per permettere al futuro veicolo spaziale di compiere indagini molto più approfondite del primo dei pianeti nani, la nuova classe di oggetti che popolano il sistema solare esterno.
L’agenzia spaziale americana ha finanziato il Southwest Research Institute (SwRI) per portare a termine uno studio ad ampio spettro su una possibile missione capace di inviare un orbiter attorno a Plutone. I rappresentanti del Southwest Research Institute hanno spiegato che lo studio definirà tutti i requisiti di progettazione e degli strumenti e studierà la fattibilità e i costi della nuova missione.
Il Southwest Research Institute è a capo della missione su Plutone “New Horizons” della NASA che ha visitato il pianeta nano nel 2015, dopo nove anni di viaggio. Il veicolo spaziale ha inviato sulla Terra le prime stupefacenti immagini di Plutone e moltissimi dati che oggi sono oggetto di un ampio e approfondito studio.
La storica missione su Plutone ha rivelato un mondo sorprendentemente diversificato e complesso, con montagne alte più di 3 chilometri, ghiaccio d’acqua e vaste pianure composte da ghiaccio di azoto.
Plutone orbita nella parte esterna del sistema solare. Scoperto da Clyde Tombaugh nel 1930, è stato considerato per 76 anni il nono pianeta del sistema solare. Messo in discussione come pianeta dopo la scoperta di diversi oggetti di dimensioni simili nella fascia di Kuiper, in seguito alla scoperta di Eris nel 2005, più massiccio di Plutone, ha portato l’Unione Astronomica Internazionale a riclassificare Plutone come pianeta nano nel 2006.
Plutone ha una massa e dimensioni inferiori a quelle dei maggiori satelliti naturali del sistema solare: i satelliti medicei di Giove, Titano, Tritone e la Luna. Confrontato con quest’ultima, la sua massa è pari solo ad un sesto e il suo volume ad un terzo. Plutone è composto da ghiaccio e roccia.
Plutone ha cinque lune conosciute: Caronte, Stige, Notte, Cerbero e Idra. Plutone e Caronte vengono considerati un sistema doppio o un pianeta doppio, poiché il baricentro del sistema giace al di fuori di entrambi.
Il 14 luglio 2015, il veicolo spaziale New Horizons è diventata la prima navicella spaziale a completare una missione su Plutone. Nel settembre 2016, gli astronomi hanno annunciato che la calotta che ricopre il polo nord di Caronte è composta da toline, macromolecole organiche rilasciate dall’atmosfera di Plutone, che precipitano su Caronte a 19 000 km di distanza
Il 1° gennaio di quest’anno, il veicolo spaziale New Horizons ha portato a termine un secondo sorvolo, questa volta incontrando nello spazio profondo un piccolo corpo della cintura di Kuiper (KBO), 2014 MU69, noto con il nome di “Ultima Thule”, come la leggendaria isola citata nei diari di viaggio dell’esploratore greco Pitea.
Ultima Thule, una terra di fuoco e ghiaccio nella quale il Sole non tramonta mai.
Missione su Plutone e oltre
La cintura di Kuiper è una fascia di corpi gelidi oltre l’orbita di Nettuno, che orbita attorno al Sole e Plutone ne è oggi l’esponente più conosciuto.
“Siamo entusiasti di valutare l’opportunità di effettuare questa missione su Plutone”, ha dichiarato il leader del team di studio Carly Howett di SwRI. “Il nostro concetto di missione è inviare un singolo veicolo spaziale in orbita attorno a Plutone per due anni terrestri prima di intraprendere un viaggio per visitare almeno un oggetto KBO e un altro pianeta nano KBO“.
Il team del Southwest Research Institute ha lavorato al suo concetto di orbiterda inviare verso Pliutone per diverso tempo. “In uno studio finanziato dalla SwRI che ha preceduto lo studio appena finanziato dalla NASA, abbiamo sviluppato un tour orbitale del sistema Plutoniano, dimostrando che la missione è possibile con veicoli di lancio a capacità pianificata utilizzando sistemi di propulsione elettrica esistenti“, ha spiegato Alan Stern del SwRI, ricercatore principale della missione New Horizons e del precedente studio finanziato dalla SwRI.
“Abbiamo dimostrato che è possibile utilizzare gli assist gravitazionali della più grande luna di Plutone, Caronte, per sfuggire all’orbita di Plutone e tornare nella Cintura di Kuiper per l’esplorazione di più KBO come MU69 e almeno un altro pianeta nano per un confronto con Plutone” ha Aggiunto Stern.
Il finanziamento della NASA, appena annunciato, non vuol dire che con certezza una missione su Plutone partirà presto. La NASA ha sponsorizzato anche altri nove proposte di missione, per prepararsi al prossimo Planetary Science Decadal Survey.
Questo tipo di valutazione viene effettuato ogni 10 anni dal Consiglio Nazionale delle Ricerche degli Stati Uniti per stabilire le priorità di esplorazione robotica della NASA.
Il veicolo New Horizons è per ora in buona salute e ha abbastanza carburante per studiare un altro KBO, se la NASA approverà un’altra estensione della missione, ha detto Stern.