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È nato il fronte ‘Sì Vax’ e chiede ascolto

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Sono sempre più numerose le persone che stanno condividendo sui social l’invito ad aderire ad una campagna a favore dei vaccini creata sulla piattaforma Change.org che inmeno di una settimana ha già raccolto oltre 130.000 firme.

Tutto nasce da Roberta Amatelli, una mamma di Terruggia, vicino Alessandria. Una lotta non solo ideologica ma soprattutto personale, per la propria figlia Viola, tre anni, immunodepressa da quando, otto mesi dopo la nascita, ha dovuto subire un trapianto di fegato.
Una lotta in favore di una categoria di bambini per i quali, a causa di difese immunitarie più deboli, malattie come varicella, morbillo e rosolia potrebbero risultare molto rischiose.

Roberta Amatelli chiede le firme per non bloccare la legge sui vaccini obbligatori per l’ingresso a scuola, per non permettere che venga attuato quell’obbligo “flessibile” teorizzato dal ministro alla Salute Giulia Grillo.

La piccola Viola adesso, dopo un lungo calvario, sta bene, potrebbe andare a scuola a settembre, ma la mamma, ora, non si sente tranquilla all’idea di mettere sua figlia in una classe dove potrebbero esserci bambini non vaccinati che romperebbero quell’immunità di gregge in grado di garantire, almeno nell’ambiente scolastico, la protezione per la bimba immunodepressa e qundi non vaccinabile.

L’idea del ministro della sanità Giulia Grillo relativa all’obbligo flessibile sarebbe quella di valutare l’obbligo di vaccinazione di regione in regione in ragione dei dati epidemiologici. In pratica, quindi, sul territorio italiano la necessaria copertura vaccinale del 95% sarebbe a macchia di leopardo.

Nell’attesa 132.000 persone, tramite la petizione online che ora punta alle 150.000 firme, desiderano farsi ascoltare. “Si vuole veramente giocare con la pelle dei nostri bambini? Noi non ci stiamo e non lo permetteremo mai! – si legge nel testo – I nostri bambini, tutti i bambini, hanno diritto a una protezione che un’autocertificazione non offre, perché non esiste nessuna garanzia di controllo, perché non è previsto un termine certo e a scuola si può entrare anche senza, perché le conseguenze di un abuso di questo strumento non sarebbero limitate a chi lo commette e ricadrebbero sugli altri, proprio sui più fragili”. È bene anche ricordare il caso, emerso pochi giorni fa, di una mamma no-vax che si è vantata su facebook di avere falsificato un certificato rilasciato dal centro vaccinale per far apparire come vaccinata la propria figlia.

Nel mondo della medicina al momento molti si schierano dalla parte dell’esercito “sì vax”, come l’immunologo Burioni che, tramite Twitter, si era rivolto direttamente alla titolare del dicastero di diretta competenza: “Ministro Grillo, imporre l’obbligo vaccinale in caso di emergenze epidemiche è come allacciarsi le cinture dopo un incidente stradale”.

Lo stesso per l’ex primario di medicina interna, Claudio Puoti, che invece ha affidato a Facebook il suo sfogo: “Mia nipote di appena 6 anni, tre mesi fa è stata operata per una rarissima forma di cancro ovarico. La bimba va considerata un soggetto immunodepresso e fra meno di un mese dovrebbe rientrare a scuola. E ora cosa si fa? Mi rivolgo a Voi, tra i massimi esperti di immunologia, infettivologia e microbiologia per chiedere alla Vostra preclara competenza un parere scientifico e clinico. Non la mandiamo a scuola, negandole l’obbligo scolastico? O la mettiamo in una classe di bimbi vaccinati? e chi mi garantisce che le autocertificazioni siano attendibili?”.

Ovviamente, si tratta di domande retoriche che non potranno avere risposte ufficiali fin quando non si potrà leggere nero su bianco il testo di una legge che in questo momento ha contorni ancora tutti da chiarire.

Intanto i genitori di Viola confidano a La Stampa: “Nostra figlia è piena di vita e, come i bambini della sua età, ha diritto a corse nei prati, giochi sereni, amore. In questi giorni abbiamo sentito parlare della possibilità di formare classi per soli bambini vaccinati. Ma che cosa sono? Un ghetto? E chi ci garantisce che poi nei bagni, nella mensa, nelle sale dei giochi comuni non ci siano germi di malattie portate da bambini non vaccinati?

Chi fosse interessato ad unire la propria voce a quella di Roberta Amatelli e delle altre mamme promotrici della petizione, può sottoscriverla a questo link su Change.org.

Fonte: agenzia AGI

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