La pappa al pomodoro è forse uno dei piatti più tradizionali della cucina toscana. Si tratta di una specie di zuppa a base di pomodoro e pane raffermo. Gli ingredienti sono poveri ma genuini ed il condimento è saporito. Tutto ciò rende questo piatto squisito.
Storia della Pappa al pomodoro
L’origine della pappa al pomodoro è quella contadina, cosa deducibile dagli ingredienti semplici che sono principalmente il pomodoro, il pane toscano raffermo, (preferibilmente quindi non salato), olio extravergine di oliva e alcuni “odori”: basilico, aglio, sale e pepe.
La pappa col pomodoro è nata dunque come maniera per riutilizzare il pane raffermo.
Il nome “pappa” sembra derivare dal modo in cui i bambini piccoli chiamano la pasta. La parola pappa allude tuttavia anche alla sua consistenza molle e cremosa. Allo stesso modo, l’aggiunta di “al o col pomodoro” nel nome della pietanza era il modo più veloce per indicare l’ingrediente più importante dopo il pane raffermo, ovvero il pomodoro.
La pappa al pomodoro è divenuta famosa in tutta Italia grazie al libro di Vamba, Il Diario di Gian Burrasca, dove in una famosa scena il protagonista si ribella al vitto e alla vita del collegio chiedendo proprio questo piatto.
Negli anni Sessanta, ebbe una nuova ondata di successo: infatti fu realizzata una versione televisiva del libro diretta da Lina Wertmuller e interpretata da Rita Pavone, la quale cantava la celebre canzone Viva la pappa col pomodoro, scritta da Nino Rota, che ha reso questo piatto uno dei simboli della Toscana. Oggi non è più considerata un “piatto povero” ed è anzi visto da, dietologi e medici, come un piatto sano.
Cucinare la pappa al pomodoro
Per fare una buona pappa al pomodoro servono il pane casalingo toscano (quindi senza sale) raffermo, del pomodoro dolce, del basilico profumatissimo, olio buono, aglio, sale e pepe. Nei mesi freddi, quando i pomodori risultano essere poco saporiti, si possono usare i pomodori pelati, oppure le conserve di pomodori preparate nei mesi estivi. Vediamo come si cucina.
Ingredienti pappa al pomodoro per 3/4 persone: 320 grammi di pomodori pelati, 200 grammi di pane casalingo non salato (meglio se raffermo), 2 spicchi di aglio, olio d’oliva, sale, pepe, basilico e brodo vegetale.
Procediamo ora alla preparazione della pappa al pomodoro. Innanzitutto bisogna preparare il brodo vegetale. In una pentola pieno di acqua fredda mettiamo le verdure: sedano, carota, cipolla, qualche pomodorino e un po’ di prezzemolo.
Facciamo bollire e cuociamo il brodo vegetale per circa 40/45 minuti. Poi in un tegame bisogna rosolare delicatamente gli spicchi d’aglio nell’olio. Quando l’aglio inizia a prendere colore possiamo unire i pomodori pelati e un po’ di basilico spezzettato. Facciamo cuocere una decina di minuti schiacciando di tanto in tanto i pomodori con una forchetta e unendo un po’ di sale e pepe.
Nel frattempo possiamo tagliare a pezzetti il pane raffermo. Una volta tolto l’aglio, si procede unendo il brodo vegetale bollente, il pane a pezzetti e altro basilico, secondo il gradimento. Il pane si dovrà inzuppare bene nel liquido. Se si vuole più pomodoro si può aggiungere un po’ di passata di pomodoro.
A questo punto bisogna cuocere il tutto per una decina di minuti girando spesso. trascorso il tempo si spegne il fuoco e si lascia riposare per un’oretta, mescolando di tanto in tanto per sfare completamente il pane.
Abbiniamoci un vino
Chi desidera seguire al massimo la tradizione potrà abbinare un vino toscano alla pappa al pomodoro, scegliendo tra la Vernaccia di San Gimignano o il Montecarlo. Il primo è un vino bianco, il secondo è un vino rosso. In alternativa si possono scegliere dei vini italiani quali ad esempio un Colli del Trasimeno, un Colli Albani (bianco), o un Dolcetto d’Alba (rosso).
La pappa al pomodoro toscana è adatta ad ogni stagione sia perché il pane raffermo lo abbiamo in tutte le stagioni sia perché si può mangiare sia calda (meglio se tiepida) che fredda, sempre accompagnata con un buon bicchiere di vino.
La pappa al pomodoro è un piatto piuttosto saporito, dipende ovviamente dalla quantità di aglio, sale e pepe che si decide di aggiungere.
La tradizione vorrebbe fosse servita in dei tegamini di coccio, ma si possono anche usare delle allegre ciotole. L’importante è cucinarla con amore e, quando la mangiamo, pensare che si sta assaporando un piatto della tradizione toscana a cui è stata appunto dedicata anche una canzone.