L’enorme tempesta di sabbia in corso su Marte ha colpito, come previsto, la zona dove opera il rover Opportunity della NASA bloccandone l’attività che resterà ferma almeno fino a che la tempesta, che sta ancora crescendo, non l’avrà superato.
Ad individuare la tempesta pochi giorni fa è stato il Mars Reconnaissance Orbiter della NASA che ha inviato immagini in cui già l’8 giugno si vedeva la tempesta coprire più di 18 milioni di chilometri quadrati della superficie di Marte, un’area più grande del Nord America. Non appena il team che gestisce le operazioni dell’orbiter ha comunicato la vicinanza della tempesta all’area in cui opera Opportunity è stato avviato il protollo previsto per questa emergenza portando il robot ai consumi minimi di energia preservando le batterie per alimentare il suo supporto vitale.
Tempeste come questa o anche più grandi (alcune coprono l’intero pianeta), non sono frequenti ma nemmeno insolite, iniziano all’improvviso e possono durare setimane o mesi.
L’area coperta dall’attuale tempesta di polvere comprende la Perseverance Valley, cioè la zona dove si trova Opportunity sulle vaste pianure marziane chiamate Meridiani Planum.
Opportunity esplora Marte dal 2004 e funziona con energia solare. La tempesta in corso ha sollevato moltissima polvere dalla superficie di Marte oscurando la luce del sole, cosa che ovviamente pone a mal partito le riserve energetiche di Oppotunity, costringendo il rover a fermare gran parte della sua attività per risparmiare energia. Se la tempesta durasse troppo a lungo, la preoccupazione principale per il rover sarà il freddo marziano, un pericolo che però Opportunity ha già affrontato in passato. I tecnici ritengono che sia stato proprio il freddo durante una tempesta a danneggiare irreparabilmente Spirit, il rover gemello di Opportunity, spentosi nel 2010 dopo che una tempesta di sabbia lo aveva ricoperto completamente.
Opportunity, però, è un sopravvissuto che ha già superato tempeste peggiori di quella che sta affrontando attualmente e alla NASA si nutre una discreta fiducia che il piccolo rover ce la faccia anche stavolta.
Nel 2007, una tempesta di sabbia su Marte coprì l’intero pianeta e costrinse Opportunity ad accovacciarsi per due settimane in una sorta di modalità di sopravvivenza a basso consumo di energia. In quell’occasione il rover trascorse parecchi giorni senza comunicare con il centro di controllo del Jet Propulsion Laboratory della NASA a Pasadena, in California.
Durante quella tempesta i tecnici di Opportunity si preoccuparono della capacità del rover di alimentare i riscaldatori, vitali per il suo funzionamento alle temperature marziane, con i bassi livelli di potenza causati da quella tempesta di sabbia. Opportunity superò indenne quella tempesta e ancora oggi, dopo quasi 15 anni, procede metodicamente ed efficacemente nella sua esplorazione del pianeta rosso inviando a Terra preziose informazioni.
In origine, la missione di Opportunity, come per il gemello Spirit, era prevista per una durata di 90 giorni, ora si spera che possa resistere a questa nuova tempesta e portare il record di durata oltre i 15 anni.
Aggiornamento del 13 giugno 2018: Secondo quanto riportato dal Daily Mail “The agency received transmission from the rover on Sunday morning, which it said was ‘a positive sign despite the worsening dust storm.'” La NASA avrebbe ricevuto una trasmissione dal rover domenica mattina, cosa considerata un buon segno circa lo stato delle batterie e delle possibilità di superare la tempesta.