Ecco cosa abbiamo imparato sugli alieni nel 2020

La caccia alla vita extraterrestre nel 2020 ci ha aperto nuovi orizzonti. Dalla possibile scoperta della fosfina su Venere , al calcolo del numero delle civiltà presenti nella nostra galassia, non sono mancate ricerche entusiasmanti ed affascinanti

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Nel 2020 sono apparsi alcuni misteriosi monoliti apparentemente dal nulla in diverse parti del globo. Nessun alieno (per sfortuna) è il responsabile di queste apparizioni. Il 2020 però è stato un anno propizio per la ricerca della vita extraterrestre. Dalle molecole organiche presenti nel sistema solare ai misteriosi segnali radio, ecco alcune delle più grandi scoperte dell’anno su dove gli alieni potrebbero essere (o non essere) nascosti nell’universo.
Fosfina su Venere?
A settembre, il pianeta Venere è diventato molto popolare perché sono state scoperte nella sua atmosfera tracce di fosfina, una molecola organica che sulla Terra viene prodotta per lo più da alcuni batteri che non utilizzano ossigeno e da attività umane
La molecola, composta da un atomo di fosforo e tre atomi di idrogeno, è prodotta naturalmente dai giganti gassosi, ma non c’è alcun motivo per cui dovrebbe trovarsi su un mondo infernale come Venere – a meno che, forse, non ci sia una qualche forma di vita nelle nuvole che la produce.
La scoperta della fosfina è stata accolta con grande scetticismo da parte della comunità scientifica. Per cominciare, non è chiaro se i ricercatori abbiano rilevato la fosfina; le loro osservazioni contenevano così tanto rumore che qualcosa che imitava la firma chimica della fosfina sarebbe potuto apparire per caso, ad affermarlo il Dr. John Carpenter dell’osservatorio di Atacama in Cile, in una dichiarazione a WordsSideKick.com.

E anche se la lettura fosse accurata, la fosfina potrebbe essere prodotta molto facilmente in modo totalmente casuale attraverso una serie di processi geologici che non coinvolgono affatto la vita, ha affermato Lee Cronin, chimico dell’Università di Glasgow nel Regno Unito. I processi che modellano la superficie rovente e il cielo di Venere sono in gran parte un mistero, e una traccia di una molecola inspiegabile non è, purtroppo, abbastanza per confermare che la vita aliena è presente. Per risolvere questo enigma chimico è necessario uno studio più profondo del pianeta.
La nostra galassia potrebbe ospitare 36 civiltà aliene
Quante civiltà aliene intelligenti esistono tra le centinaia di miliardi di stelle nella Via Lattea? Secondo uno studio pubblicato il 15 giugno 2020 su The Astrophysical Journal , sono solamente 36.
Come si è arrivati a quel numero ? Grazie a nuovi dati da inserire nell’equazione di Drake. L’equazione prende il nome dell’astronomo Frank Drake, che la ha scritta nel 1961, tentando di stimare il probabile numero di civiltà aliene presenti nella nostra galassia in base a variabili come il tasso medio di formazione stellare, la percentuale di stelle che formano pianeti e la molto più piccola percentuale di pianeti che possono ospitare la vita. La maggior parte di queste variabili sono ancora sconosciute, ma gli autori del nuovo studio hanno cercato di risolverle con informazioni più aggiornate oggi  disponibili sulla formazione stellare e sugli esopianeti.
Ecco il risultato. Ci sono 36 pianeti nella Via Lattea che potrebbero ospitare un’intelligenza simile a quella degli esseri umani. Ma anche se i ricercatori individuassero tutte quelle variabili, ci vorrà molto prima di incontrare uno dei nostri vicini; ipotizzando una distribuzione uniforme delle civiltà in tutta la Via lattea, la più vicina è a 17.000 anni luce.
Mille civiltà aliene ci osservano?
Ci troveranno loro (gli alieni) o li troveremo prima noi? Potremmo scoprirlo presto. Due stelle ospitano esopianeti noti, uno dei quali avrà una linea visuale diretta verso la Terra nel 2044.
Ma mentre cerchiamo mondi alieni, anche gli alieni stanno scrutando il nostro pianeta? Questa è la domanda dello studio del 20 ottobre apparso sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society,, in cui gli astronomi hanno calcolato il numero di sistemi stellari alieni che hanno una linea visuale diretta sulla Terra – e quindi potrebbero osservarci in questo momento.
Il team ha calcolato che circa 1.000 sistemi stellari in un raggio di 300 anni luce dalla Terra potrebbero essere in grado di osservare il nostro pianeta mentre passa tra loro e il Sole. Quegli alieni che osservano il cielo vedrebbero il nostro Sole attenuarsi al passaggio della Terra, proprio come facciamo noi rilevando gli esopianeti. Inoltre, se quegli astronomi alieni avessero una tecnologia simile alla nostra, potrebbero persino rilevare tracce di metano e ossigeno nell’atmosfera terrestre.
Gli alieni non sono i responsabili dei segnali FRB
lampi radio veloci ( FRB ) sono impulsi di luce radio lunghi millisecondi. Fino a poco tempo fa nessuno aveva idea di cosa fossero. Potrebbero essere prodotti da navi spaziali aliene? L’idea era venuta in mente a  qualche astronomo. Quell’idea però potrebbe cadere del tutto dopo che gli astronomi hanno rintracciato con successo un FRB emesso da una fonte nota nella Via Lattea.
La fonte era una magnetar: i resti in rapida rotazione e altamente magnetizzati di una stella morta da tempo. Per migliaia di anni dopo la loro formazione, questi oggetti irradiano raggi X e radiazioni gamma nello spazio circostante. Mentre gli astronomi stavano guardando uno di questi FRB, ne hanno rilevato uno irradiato da una magnetar. Forse non tutti gli FRB provengono dalle magnetar, ma questa scoperta è un primo passo per risolvere un mistero del cosmo vecchio di dieci anni.
Prima parte.
Fonte: https://www.livescience.com/alien-clues-in-2020.html