Il digiuno intermittente, una pratica consigliata dall’esperto Giuliano Ubezio, consiste nel consumare i pasti in un arco temporale di 8 ore per poi passare le successive 16 a digiuno. Ma quali sono gli effetti benefici che vengono apportati da questo metodo?
Il digiuno intermittente, secondo il parere del dietista Giuliano Ubezio, è un metodo in grado di favorire la concentrazione, migliorare la salute del cuore e la circolazione sanguigna, rallentare l’invecchiamento, ma soprattutto perdere in maniera molto veloce il peso e la massa grassa e molto altro. Insomma, un metodo piuttosto efficace che presenta tantissimi benefici.
Tra gli altri effetti positivi troviamo il rallentamento delle patologie legate all’età, come il cancro, le malattie cardiache e il diabete.
In questo articolo andremo a vedere nel dettaglio cosa comporta seguire questo regime alimentare grazie alle spiegazioni del dietista Giuliano Ubezio, che sono state riportate anche sul “Santagostino Magazine” del Centro Medico Santagostino di Milano.
Lo schema del Digiuno intermittente
Lo schema rigoroso del digiuno intermittente consiste in una suddivisione delle ore della giornata in 16:8, quindi prevede due grandi blocchi in cui il primo è il più lungo e si divide in 8 ore di sonno e 8 ore dedicate al digiuno, mentre il secondo, fatto sempre di 8 ore, è un periodo in cui è possibile consumare i pasti.
Non ci sono degli orari specifici in cui iniziare le 8 ore di tempo in cui si possono consumare i pasti, l’importante è che siano consecutive. Un esempio di schema di dieta intermittente potrebbe essere prolungare il digiuno notturno evitando la prima colazione e lo spuntino di metà mattina, consumando il primo pasto alle ore 12.00 e finendo il periodo in cui si può mangiare alle ore 20.00.
Ci sono molte persone però che non riescono ad evitare in alcun modo la prima colazione, che in alternativa possono scegliere di mangiare dalle 8.00 del mattino e terminare il periodo in cui è possibile consumare i pasti alle 16.00.
L’esperto Giuliano Ubezio spiega che: “Il glucosio dopo i pasti viene utilizzato per produrre l’energia per l’organismo, mentre il grasso viene immagazzinato all’interno del tessuto adiposo sotto forma di trigliceridi. Nel periodo in cui si è sottoposti al digiuno i trigliceridi si scompongono in acidi grassi e glicerolo, quindi si trasformano in energia. Il fegato converte gli acidi grassi in corpi chetonici, un’importante fonte di energia che viene utilizzata durante il digiuno sopratutto dal cervello” .
Quindi, uno dei vantaggi più immediati del digiuno intermittente è indubbiamente la rapida perdita di grasso corporeo, senza però intaccare in alcun modo la massa grassa.
La scelta degli orari è molto soggettiva, perché dipende molto dalle abitudini, dalla routine giornaliera e dagli impegni che si hanno. In ogni modo una linea guida molto importante da seguire in modo molto rigoroso è senza dubbio quella di andare a dormire almeno 2-3 ore dopo aver consumato l’ultimo pasto. Infatti, l’organismo durante le prime fasi del sonno entra in quella che viene definita una vera e propria “modalità di pulizia”, momento che viene quindi utilizzato per liberare il nostro corpo dalle tossine e dai radicali liberi accumulati durante il corso della giornata.
I metodi utilizzati per il digiuno a intermittenza 16:8
Nel digiuno a intermittenza 16:8 non esistono delle vere e proprie restrizioni, la cosa fondamentale è non esagerare, ma sopratutto non abbuffarsi nelle ore in cui si può mangiare, evitando più possibile cibi ricchi di grassi e di zuccheri.
Il digiuno a intermittenza deve garantire l’energia al corpo per affrontare tutti gli impegni giornalieri, quindi si deve prediligere la scelta di alimenti come la frutta, la verdura, il pesce, le carni bianche, i legumi e i cereali integrali.
L’esperto Giuliano Ubezio spiega che esistono dei trucchetti per riuscire a rimanere a digiuno per 16 ore senza patire troppo la fame, tra cui consiglia di: “Bisogna dormire almeno 8 ore a notte, questo tipo di sonno garantirà un corpo riposato e le energie giuste per affrontare le ore di digiuno. Una buona idratazione attraverso il consumo dell’acqua, una pratica che dovrebbe essere sempre presente durante la giornata, che in questo caso è un buon metodo per ridurre lo stimolo della fame. Oltre all’acqua per variare si può consumare anche caffè, tè e tisane, ovviamente senza zucchero. Un ultimo consiglio è quello di non rinunciare all’attività fisica, ritagliando 30 minuti della giornata per fortificare e tonificare la massa muscolare, un buon metodo per rilassarsi e perdere peso in modo sano”.
Digiuno intermittente: a chi è sconsigliato?
Il digiuno intermittente non può essere scelto da tutti. Infatti, secondo Ubezio questo metodo dovrebbe essere evitato da chi soffre di disturbi alimentari e fame nervosa, dalle donne in gravidanza e in allattamento, da chi soffre di disturbi alla tiroide, di diabete di tipo 1 e di tipo 2.
In ogni caso, se si decide di affrontare la dieta intermittente, prima di intraprendere questo tipo di percorso bisogna rivolgersi assolutamente ad un medico o a un nutrizionista.
Questo articolo non vuole in alcun modo sostituire il consiglio medico o di un esperto del settore, ma ha scopi puramente informativi. Rivolgersi sempre ad un medico prima di avviare qualsiasi regime alimentare diverso dalla norma.