Enrico Fermi (1901-1954) è stato uno dei fisici più importanti e brillanti del Ventesimo Secolo. Il Premio Nobel 1938 era dotato di una straordinaria capacità di andare dritto al nocciolo di un problema fisico e di descriverlo poi con parole semplici ma puntuali. I colleghi lo avevano soprannominato “Il Papa” perché sembrava infallibile.
Fermi era in grado di effettuare a mente calcoli complessi ed aveva l’abitudine di proporre ai suoi studenti domande a cui in apparenza sembrava impossibile dare una soluzione, del tipo “quanti granelli di sabbia ci sono in tutte le spiagge del mondo” oppure “quanti atomi dell’ultimo respiro di Giulio Cesare inaliamo ogni volta che respiriamo”.
Un giorno chiese a bruciapelo ai suoi studenti una stima di quanti accordatori di pianoforte ci fossero a Chicago. Davanti alla sbigottita platea Fermi sviluppò questa stima attraverso una serie di assunti.
Primo assunto: supponiamo che Chicago, che non è la città più grande degli States ma è una delle più grandi, abbia 3 milioni di abitanti, mettendo nel conto che si possa sbagliare questa stima di un fattore due.
Secondo assunto: assumiamo che siano le famiglie e non i singoli a possedere un pianoforte. Ed escludiamo da questo calcolo le istituzioni (orchestre, teatri, etc.).
Terzo assunto: assumiamo che una famiglia tipo di Chicago sia composta da cinque persone (ricordiamoci che siamo verso la fine degli anni Quaranta dello scorso secolo). Stimiamo quindi che nella metropoli americana ci siano 600.000 famiglie e che soltanto 1 su 20 possieda un pianoforte.
Quarto assunto: In base alle stime precedenti a Chicago ci sono circa 30.000 pianoforti. Adesso poniamoci la domanda di quante accordature necessiti un pianoforte.
Quinto assunto: stimiamo che ogni pianoforte abbia bisogno di almeno 1 accordatura l’anno per un totale complessivo di 30.000 accordature.
Sesto assunto: sulla base dei dati precedenti possiamo assumere che un accordatore di pianoforti possa accordare due strumenti al giorno e che in un anno lavorerà per 200 giornate per complessive 400 accordature l’anno.
A questo punto il gioco è fatto. Duecentomila fratto quattrocento fa 75 accordatori. Noi, disse Fermi, vogliamo una stima e non un numero preciso, quindi, concluse, possiamo sbilanciarci dicendo che a Chicago ci devono essere un centinaio di accordatori di pianoforte.
Le domande alla Fermi
Dove sono tutti quanti è soltanto la più celebre delle domande "impossibili" di Fermi a cui sottoponeva colleghi e studenti.
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