Una recente ricerca condotta dalla Keck School of Medicine presso l’Università della California del Sud (USC) ha rivelato che le tempeste di polvere su Marte rappresentano un serio pericolo per la salute degli astronauti, potenzialmente causando problemi respiratori e aumentando il rischio di malattie. Questo studio evidenzia un ulteriore ostacolo che le agenzie spaziali dovranno affrontare nella pianificazione delle future missioni umane sul Pianeta Rosso.

Marte: tempeste di polvere, un pericolo nascosto per le missioni umane
Le tempeste di polvere su Marte non sono solo una minaccia per la salute umana, ma anche per la tecnologia. Le scariche elettrostatiche causate da queste tempeste possono danneggiare i dispositivi elettronici, mentre l’accumulo di polvere sui pannelli solari può compromettere l’alimentazione delle missioni robotiche. Questo è stato dimostrato dalla perdita del rover Opportunity e del lander InSight, entrambi resi inoperativi dalle tempeste di polvere.
La NASA e la Chinese Manned Space Agency (CMS) hanno in programma di inviare astronauti e taikonauti su Marte nei prossimi decenni. Queste missioni includeranno mesi di operazioni sulla superficie marziana e si prevede che culmineranno nella creazione di habitat di lunga durata. Tuttavia, le tempeste di polvere, che si verificano ogni anno marziano (687 giorni terrestri) e diventano globali ogni tre anni marziani (5,5 anni terrestri), rappresentano un serio rischio per queste missioni.
La nuova ricerca è stata guidata da Justin L. Wang, medico presso la USC, in collaborazione con ricercatori dell’UCLA Space Medicine Center, del Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Ann e HJ Smead e del Laboratory for Atmospheric and Space Physics dell’UC Boulder, nonché dell’Astromaterials Acquisition and Curation Office del Johnson Space Center della NASA. Questo team multidisciplinare ha analizzato i dati sulle tempeste di polvere marziane e ha valutato i potenziali rischi per la salute umana.
I risultati di questa ricerca hanno sottolineato la necessità di sviluppare strategie per proteggere gli astronauti dalle tempeste di polvere su Marte. Ciò potrebbe includere la progettazione di tute spaziali e habitat in grado di resistere alle tempeste, nonché lo sviluppo di farmaci e terapie per prevenire e curare i problemi respiratori e le malattie causate dalla polvere marziana.
I pericoli invisibili: radiazioni e regolite marziana
L’invio di missioni con equipaggio su Marte rappresenta una delle imprese più ambiziose della storia umana, un viaggio che sfida i limiti della tecnologia e della resistenza umana. Le distanze abissali che separano la Terra dal Pianeta Rosso, con un minimo di 55 milioni di chilometri, ovvero 142 volte la distanza Terra-Luna, impongono un transito di sola andata della durata di sei-nove mesi, un periodo durante il quale gli astronauti dovranno affrontare cambiamenti fisiologici significativi causati dalla prolungata esposizione alla microgravità.
Oltre agli effetti debilitanti della microgravità, gli astronauti dovranno confrontarsi con l’elevata esposizione alle radiazioni durante il transito e le operazioni sulla superficie marziana. Ma il pericolo più insidioso potrebbe celarsi nella regolite marziana, la polvere che ricopre il pianeta. Secondo recenti ricerche, questa polvere è composta da elementi tossici come silice, ossidi di ferro, perclorati e tracce di metalli pesanti, che possono causare gravi problemi respiratori e malattie polmonari.
L’esperienza degli astronauti dell’era Apollo, che riportarono sintomi fisici come tosse, irritazione alla gola e problemi di vista a causa della polvere lunare, fornisce un inquietante precedente. La regolite marziana, con le sue particelle finissime e i componenti tossici, rappresenta una minaccia ancora maggiore per la salute degli astronauti.
La cura delle malattie degli astronauti su Marte presenterà sfide senza precedenti. Il lungo tempo di transito e le condizioni estreme del pianeta richiedono una preparazione medica meticolosa e la capacità di affrontare una vasta gamma di problemi di salute. La microgravità e le radiazioni, che indeboliscono il sistema immunitario e possono causare malattie polmonari, complicheranno ulteriormente i trattamenti.
Prevenzione e contromisure: un equilibrio precario
Oltre alle sfide logistiche e ai rischi per la salute già noti, l’immensa distanza tra la Terra e Marte complica ulteriormente la gestione delle emergenze mediche. L’impossibilità di un rapido rientro sulla Terra per trattamenti salvavita impone alle missioni con equipaggio un’autosufficienza medica senza precedenti. Secondo Wang e i suoi colleghi, la prevenzione assume un ruolo cruciale, ma è necessario sviluppare contromisure efficaci per mitigare i rischi.
“Limitare la contaminazione da polvere degli habitat degli astronauti ed essere in grado di filtrare qualsiasi polvere che penetra sarà la contromisura più importante,” affermano i ricercatori. Tuttavia, la polvere marziana, soprattutto durante le tempeste, rappresenta una minaccia costante. L’uso di integratori come la vitamina C e lo iodio potrebbe offrire una certa protezione, ma è necessario un approccio cauto, poiché un eccesso di queste sostanze può causare problemi di salute.
La polvere marziana, con la sua composizione tossica e le particelle finissime, rappresenta un pericolo insidioso per la salute degli astronauti. L’esposizione prolungata può causare gravi problemi respiratori e malattie polmonari, simili alla silicosi e alla pneumoconiosi. Le agenzie spaziali stanno sviluppando tecnologie e strategie per mitigare questi rischi, come spray speciali, fasci di elettroni e rivestimenti protettivi.
Con l’avanzare del programma Artemis e l’avvicinarsi delle missioni su Marte, è probabile che assisteremo a progressi significativi nella farmacologia e nei trattamenti medici. La necessità di garantire la salute degli astronauti in un ambiente così ostile spingerà la ricerca verso soluzioni innovative, che potrebbero avere applicazioni anche sulla Terra.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista GeoHealth.