L’estinzione, un tempo considerata un verdetto definitivo, potrebbe non essere più tale. La società biotecnologica Colossal Biosciences sta aprendo un nuovo capitolo nella storia della vita, perseguendo un obiettivo ambizioso: riportare in vita animali estinti attraverso la modificazione genetica dando vita al progetto Mammut.
Con il mammut lanoso e l’uccello dodo nel mirino, Colossal sta sfidando i confini della scienza, suscitando tanto entusiasmo quanto scetticismo.
Il progetto Mammut: un viaggio nel dna antico
Il mammut lanoso, un gigante che un tempo vagava nelle tundre ghiacciate di Europa, Asia e Nord America, si è estinto circa 4.000 anni fa. Tuttavia, frammenti del suo dna sono stati preservati nei resti fossili, offrendo agli scienziati una finestra sul passato. Colossal Biosciences ha intrapreso un’impresa senza precedenti: estrarre, sequenziare e analizzare questo dna antico per ricostruire il genoma del mammut lanoso.
La ricostruzione del genoma del mammut lanoso è un processo complesso che richiede l’assemblaggio di frammenti di dna degradato. Gli scienziati di Colossal del progetto Mammut hanno utilizzato tecniche di sequenziamento di nuova generazione e algoritmi bioinformatici per ricostruire il genoma del mammut lanoso, identificando i geni responsabili dei suoi tratti distintivi, come la folta pelliccia lanosa, le zanne ricurve e la capacità di sopravvivere in ambienti freddi.
Una volta identificati i tratti genetici chiave, Colossal si è concentrata sull’ingegnerizzazione genetica di animali viventi, in particolare l’elefante asiatico, il parente vivente più prossimo del mammut. L’obiettivo è quello di introdurre i geni del mammut lanoso nel genoma dell’elefante asiatico, creando un “elefante artico” con i tratti distintivi del mammut.
Il progetto mammut presenta numerose sfide scientifiche e tecnologiche. La modifica genetica di animali complessi come gli elefanti è un processo delicato che richiede una profonda comprensione della genetica, della biologia dello sviluppo e della fisiologia. Inoltre, la clonazione di animali estinti solleva interrogativi sulla fattibilità tecnica e sulle potenziali conseguenze per la salute e il benessere degli animali.
Oltre alle sfide scientifiche, il progetto mammut solleva importanti questioni etiche e ambientali. La de-estinzione potrebbe avere conseguenze imprevedibili sugli ecosistemi, alterando gli equilibri ecologici e introducendo nuove specie invasive. Inoltre, la clonazione di animali estinti solleva interrogativi sul nostro rapporto con la natura e sulla responsabilità umana nei confronti della biodiversità.
Il progetto mammut di Colossal Biosciences rappresenta un’impresa scientifica audace che potrebbe aprire nuove strade per la conservazione della biodiversità e la comprensione della storia della vita sulla terra. È fondamentale affrontare le sfide scientifiche, etiche e ambientali con cautela e responsabilità, garantendo che le nuove tecnologie genetiche siano utilizzate per il bene dell’umanità e del pianeta.
L’analisi del DNA dei topi: un approccio mirato alla tolleranza al freddo
Gli scienziati di Colossal hanno esaminato attentamente i database del DNA dei geni dei topi, identificando le varianti genetiche correlate alla consistenza dei capelli e al metabolismo dei grassi. Queste due caratteristiche, secondo la scienziata capo di Colossal, Beth Shapiro, sono probabilmente legate alla tolleranza al freddo, una qualità essenziale per la sopravvivenza dei mammut lanosi nella steppa artica preistorica.
“Ognuna di queste varianti genetiche è già presente in alcuni topi viventi“, ha spiegato Shapiro: “Ma le abbiamo messe tutte insieme in un singolo topo“. Questo approccio mirato ha permesso di creare topi con peli lunghi, folti e lanosi, soprannominati “Colossal woolly mouse“, dimostrando la capacità di Colossal di manipolare con successo i geni associati alle caratteristiche desiderate.
Colossal ha scelto di concentrarsi inizialmente sui topi per convalidare il processo di modificazione genetica, prima di passare alla modifica degli embrioni degli elefanti asiatici, i parenti viventi più prossimi dei mammut lanosi. La modifica genetica degli elefanti asiatici, una specie in via di estinzione, richiederà “molte procedure e lungaggini burocratiche”, come ha affermato il CEO di Colossal, Ben Lamm.
Nonostante i progressi compiuti dal progetto Mammut, gli esperti indipendenti rimangono scettici sull’idea di “de-estinzione”. Christopher Preston, esperto di fauna selvatica e ambiente presso l’Università del Montana, ha sottolineato che “si potrebbe essere in grado di modificare il modello di pelo di un elefante asiatico o adattarlo al freddo, ma non si tratta di riportare in vita un mammut lanoso. Si tratta di cambiare un elefante asiatico”.
Bhanu Telugu, che studia biotecnologia animale presso l’Università del Missouri, ha evidenziato il potenziale dell’editing genetico di precisione sugli animali per la conservazione e l’agricoltura animale: “Il perfezionamento dell’editing genetico di precisione sugli animali potrebbe avere altri utilizzi per la conservazione o l’agricoltura animale“, ha affermato Telugu.
Conclusioni
L’esperimento del progetto Mammut rappresenta un passo avanti significativo nel progetto di Colossal Biosciences, dimostrando la fattibilità della modificazione genetica per riportare in vita animali estinti. Tuttavia, il progetto solleva importanti questioni etiche e ambientali, e la comunità scientifica rimane divisa sull’utilità della “de-estinzione“.
Nonostante lo scetticismo, il progetto Mammut di Colossal potrebbe aprire nuove strade per la conservazione della biodiversità e l’agricoltura animale, offrendo strumenti innovativi per affrontare le sfide del cambiamento climatico e della perdita di habitat. I risultati dello studio non sono ancora stati pubblicati su una rivista né esaminati da scienziati indipendenti.