Un team di scienziati cinesi ha scoperto il Rhodosporidiobolus fluvialis un agente patogeno fungino finora sconosciuto che può infettare gli esseri umani.
Rhodosporidiobolus fluvialis un nuovo fungo resistente ai farmaci
Il fungo, denominato Rhodosporidiobolus fluvialis, è stato individuato per la prima volta in campioni clinici di due pazienti ricoverati in ospedale in strutture non correlate. Attraverso studi di laboratorio, è emersa la preoccupante resistenza del lievito ai farmaci antimicotici di uso comune, in particolare a temperature elevate simili a quelle del corpo umano. Inoltre, l’esposizione a tali temperature ha indotto la mutazione del fungo in forme “ipervirulente“, capaci di causare malattie più gravi nei topi da laboratorio.
I risultati avvalorano l’ipotesi che il riscaldamento globale possa accelerare l’evoluzione di nuovi agenti patogeni fungini, sostengono i ricercatori nel loro studio pubblicato sulla rivista Nature Microbiology.
Gli scienziati hanno fatto questa scoperta dopo aver esaminato funghi campionati da pazienti in 96 ospedali in tutta la Cina tra il 2009 e il 2019. In totale, sono stati raccolti e analizzati 27.100 ceppi di funghi: di questi, solo il nuovo Rhodosporidiobolus fluvialis non era mai stato visto prima negli esseri umani.
Rhodosporidiobolus fluvialis è stato scoperto nel sangue di due pazienti non collegati che, oltre a essere infettati dal lievito, avevano gravi condizioni di salute preesistenti. Un paziente era un 61enne morto in un’unità di terapia intensiva (UTI) a Nanchino nel 2013, e l’altro era un 85enne morto nel 2016 dopo essere stato curato in un’unità di terapia intensiva a Tianjin. Il rapporto non ha specificato se l’infezione fungina abbia contribuito direttamente alla morte di questi pazienti o se fossero semplicemente infetti in quel momento.
Come parte dei loro trattamenti, ai pazienti sono stati somministrati comuni farmaci antimicotici, tra cui fluconazolo e caspofungina. Studi di laboratorio condotti in seguito dal team hanno scoperto che Rhodosporidiobolus fluvialis è resistente a entrambi questi farmaci.
David Denning, Professore di malattie infettive presso l’Università di Manchester nel Regno Unito, non coinvolto nella ricerca ha dichiarato: “Si tratta di una scoperta straordinaria e davvero inaspettata, che fa ben sperare per il futuro”.
Rhodosporidiobolus fluvialis: il riscaldamento globale lo rende più pericoloso
Le infezioni fungine invasive, che attaccano i tessuti in profondità nel corpo, colpiscono principalmente le persone il cui sistema immunitario è indebolito, a causa di un’infezione da HIV o a seguito dell’assunzione di farmaci immunosoppressori. In particolare, il 61enne infettato da Rhodosporidiobolus fluvialis era immunodepresso e l’85enne aveva il diabete, che può ostacolare la funzione immunitaria.
L’aumento delle temperature globali, tuttavia, ha spinto i funghi ad adattarsi e ad ampliare i loro areali geografici, rendendo alcuni più inclini a entrare in contatto con gli esseri umani. Pertanto, sono emersi nuovi patogeni, tra cui la Candida auris farmaco-resistente, che è stata identificata in più di 40 paesi dalla sua scoperta nel 2009. Nel frattempo, lo sviluppo di nuovi farmaci antimicotici si è in gran parte bloccato, lasciando poche opzioni per combattere le infezioni resistenti.
Nello studio, i ricercatori hanno infettato topi con sistema immunitario indebolito con Rhodosporidiobolus fluvialis, osservando che alcune cellule fungine si sono rapidamente evolute in forme più aggressive. Successivamente, il fungo è stato coltivato in laboratorio a temperature simili a quelle del corpo umano (37°C). A questa temperatura, il tasso di mutazione del lievito è risultato 21 volte superiore rispetto a quello a temperatura ambiente (25°C).
Il calore ha anche reso più probabile che Rhodosporidiobolus fluvialis diventasse farmacoresistente. Quando esposto al farmaco antimicotico amfotericina B, il lievito ha sviluppato resistenza più rapidamente a temperatura corporea che a temperatura ambiente.
Il dibattito su Rhodosporidiobolus fluvialis
Se funghi come Rhodosporidiobolus fluvialis hanno maggiori probabilità di diventare virulenti e resistenti ai farmaci ad alte temperature, il riscaldamento globale potrebbe potenzialmente favorire l’evoluzione di nuovi e pericolosi agenti patogeni fungini, ha spiegato il team nello studio.
Per quanto riguarda Rhodosporidiobolus fluvialis, in particolare, alcuni scienziati si sono opposti nel trarre conclusioni preoccupanti. Matthew Fisher, Professore di epidemiologia delle malattie fungine all’Imperial College di Londra, non coinvolto nella ricerca, ha detto che il lievito non dovrebbe ancora essere visto come una minaccia importante ed emergente.
Egli ha dichiarato: “La mia prima sensazione è che ci siano ambienti non studiati in Cina dove vivono questi lieviti, e che questi due pazienti siano stati abbastanza sfortunati da esserne esposti”. In breve, non ci sono prove che Rhodosporidiobolus fluvialis si stia diffondendo ampiamente tra la popolazione, nonostante le sue caratteristiche preoccupanti.