I leoni sono tra i più grandi e potenti predatori del mondo, capaci di cacciare e uccidere prede molto più grandi di loro, ma anche questi maestosi animali devono affrontare delle sfide per la loro sopravvivenza, alcune delle quali inaspettate e sorprendenti. Una di queste sfide è rappresentata da una piccola specie di formiche invasive, le quali stanno alterando l’ecosistema dell’Africa orientale e riducendo le opportunità di caccia dei leoni.
La specie di queste formiche invasive è quella dalla testa grande, originarie dell’Asia e dell’Australia, che sono state introdotte accidentalmente in Africa negli anni ’80 e si sono rapidamente diffuse in diverse aree, tra cui il Kenya. Queste formiche invasive sono molto aggressive e competitive, e sono in grado di soppiantare le formiche autoctone che vivono in simbiosi con gli alberi di acacia, una pianta tipica delle savane africane.
Gli alberi di acacia sono infatti ospiti di una specie di formiche, chiamate formiche di acacia, che li difendono dagli erbivori, come gli elefanti, mordendoli e pungendoli con le loro mandibole e i loro pungiglioni, in cambio, le formiche ricevono nettare e riparo dagli alberi, creando una relazione mutualistica che beneficia entrambe le parti.
Al contrario, quando le formiche invasive dalla testa grande invadono gli alberi di acacia, eliminano le formiche di acacia e ne consumano le uova e le larve, ma a differenza di queste ultime, le formiche invasive dalla testa grande non proteggono gli alberi dagli erbivori, anzi, li attirano con il loro nettare.
Questo fa sì che gli elefanti, che sono molto attratti dal nettare, si avvicinino agli alberi e li divorino o li spezzino con le loro zanne e le loro zampe, causando una drastica riduzione della copertura arborea.
Questo cambiamento ha delle ripercussioni anche sulla catena alimentare, in particolare sui leoni e le loro prede principali, come le zebre, in effetti i leoni si affidano alla copertura degli alberi per nascondersi e tendere agguati alle zebre, che sono molto veloci e agili, tuttavia se gli alberi sono meno numerosi e più bassi, i leoni sono più esposti e visibili alle zebre, che possono scappare più facilmente o evitare le zone più scoperte.
Quanto sono impattanti per l’ambiente dei leoni queste formiche invasive?
Una recente ricerca, pubblicata sulla rivista Science, ha dimostrato che la presenza delle formiche invasive dalla testa grande e la conseguente perdita di copertura arborea, influenzano i movimenti e i comportamenti delle zebre e dei leoni, e riducono le probabilità di successo della caccia dei leoni.
Gli autori dello studio hanno analizzato una serie di aree a Laikipia, in Kenya, alcune dove erano presenti le formiche dalla testa grande e gli elefanti, e altre dove erano assenti, hanno poi costruito un modello computerizzato basato su osservazioni in natura per simulare le dinamiche tra le zebre, i leoni e l’ambiente.
I risultati hanno mostrato che le uccisioni di zebre erano quasi tre volte più probabili nelle aree a bassa visibilità dove le formiche dalla testa grande erano assenti, rispetto alle aree ad alta visibilità dove erano presenti le formiche dalla testa grande. Inoltre, l’analisi ha escluso che ci fosse una relazione con la densità delle zebre o con l’attività dei leoni, suggerendo che il fattore determinante fosse la visibilità.
Il professor Todd Palmer, dell’Università della Florida, coautore della ricerca, ha dichiarato di essere rimasto sbalordito dai risultati, che hanno evidenziato l’importanza delle interazioni tra le specie per il funzionamento degli ecosistemi, affermando:
“Parliamo spesso di conservazione nel contesto delle specie, ma sono le interazioni che costituiscono il collante che tiene insieme l’intero sistema”.
I ricercatori hanno anche espresso preoccupazione per il futuro dei leoni e delle altre specie che dipendono dagli alberi di acacia, come i rinoceronti e le giraffe, dato che non esiste un modo efficace per fermare la diffusione delle formiche dalla testa grande.
“Ciò significa che se l’invasione continua, sempre più alberi di acacia andranno perduti, e poiché gli alberi di acacia sono un alimento importante per molte specie, questi cambiamenti a livello paesaggistico potrebbero cambiare in modo piuttosto drastico l’ecologia dell’area”
ha detto Palmer.
I leoni, per ora, sembrano essere in grado di adattarsi al cambiamento, passando dalla caccia alle zebre alla caccia ai bufali, che sono più lenti e meno dipendenti dalla copertura arborea, in ogni caso i ricercatori hanno sottolineato che è necessario monitorare attentamente le popolazioni di leoni e le loro prede, e valutare gli impatti a lungo termine delle formiche invasive sulla biodiversità e sul benessere degli ecosistemi africani.
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