L’agenzia spaziale giapponese ha reso noto lo scorso giovedì che il suo esploratore robotico Moon Sniper è atterrato con successo sulla superficie della Luna.
L’atterraggio è avvenuto la scorsa settimana e questo è stato definito un “risultato significativo” nonostante alcuni problemi che hanno messo a repentaglio lo storico obiettivo. La missione Smart Lander for Investigating Moon, detta SLIM o Moon Sniper, ha raggiunto la superficie lunare poco dopo le 10:20 dello scorso 19 gennaio, secondo i dati condivisi dalla Japan Aerospace Exploration Agency.
Nel corso di una conferenza stampa, i funzionari della JAXA hano dichiarato che nel corso della sua discesa, il moon Sniper ha ricontrato una “sorta di anomalia” a una distanza di circa 50 metri sopra la superficie. Di conseguenza, la spinta di uno dei motori principali è andata persa, costringendo la navicella ad atterrare sul muso con il “motore principale rivolto verso l’alto e in posizione quasi verticale”.
La situazione del Moon Sniper sulla Luna
Adesso, come previsto, i pannelli solari del Moon Sniper sono rivolti a ovest più che verso l’alto, costringendo la navicella a funzionare con una potenza limitata della batteria. Da quel momento la batteria del lander è stata spenta per mantenere le funzionalità del veicolo spaziale: a dichiararlo sono stati gli stessi funzionari della JAXA. Ci si augura che la navicella riesca a sopravvivere alle gelide temperature caratterizzanti le notti lunari.
Nonostante queste sfide, l’agenzia ha salutato quanto avvenuto come “un risultato significativo per la futura esplorazione lunare e planetaria”. SLIM ha usato una nuova tecnologia di precisione per dimostrare un atterraggio “localizzato” e ha raggiunto con successo i suoi obiettivi di atterraggio entro i 100 metri dal suo obiettivo. Lo scorso giovedi l’agenzia ha riferito di essere stata in grado di comunicare con SLIM dopo l’atterraggio, rilasciando le prime immagini trasmesse dalla Luna.
Per fare ciò, il lander ha utilizzato la sua fotocamera multi-banda per catturare 257 immagini a bassa soluzione della Luna. Le foto sono state in seguito combinate e il team di studio ha poi analizzato il mosaico di immagini, dando anche dei soprannomi alle rocce. Si spera che il lander possa riaccedersi per fare ulteriori osservazioni e conoscere meglio il sito di atterraggio del Moon Sniper, che si trova sul pendio di un cratere della Luna presso il Mare del Nettare.
Chikatoshi Honda è Professore associato dell’università di Aizu. L’esperto ha spiegato in una nota: “Dato che non tutti i programmi di esplorazione comportano necessariamente l’acquisizione di dati, siamo entusiasti di vedere che SLIM ha dato i suoi frutti e ha catturato qualcosa di tangibile con la fotocamera”.
L’atterraggio di Moon Sniper ha reso il Giappone il terzo paese in questo secolo ad essere riuscito a raggiungere la Luna. C’è tuttavia l’anomalia durante l’atterraggio e la perdita di funzionalità del motore principale su cui la JAXA sta indagando. I funzionari sperano inoltre che la tecnologia sviluppata in SLIM possa essere applicata alle future missioni spaziali.
Prima di atterrare, Moon Sniper ha raggiunto un altro record: ha rilasciato con successo due rover lunari, ovvero, LEV-1 e LEV-2. Il rover LEV-1 si muove utilizzando un meccanismo di salto ed è dotato di telecamere a luce visibile grandangolare, apparecchiature scientifiche e antenne che gli permettono di contattare la Terra. Per quanto riguarda LEV-2 esso ha la facoltà di cambiare forma per avanzare sulla superficie lunare.
Secondo quanto dichiarato dai funzionari di JAXA, LEV-1 e LEV-2 sono diventati i primi robot d’esplorazione lunare costruiti in Giappone. Secondo l’agenzia, la capacità di LEV-1 di comunicare direttamente con la Terra è “considerata come il caso più piccolo e leggero al mondo di trasmissione diretta di dati da circa 380.000 chilometri (236.121 miglia) di distanza”. Secondo un altro comunicato JAXA “inoltre, la realizzazione dei movimenti di salto del LEV-1 sulla superficie lunare, la comunicazione tra robot tra LEV-1 e LEV-2 e le operazioni completamente autonome rappresentano risultati rivoluzionari”.