di Oliver Melis
Spesso abbiamo raccontato di casi ufologici alquanto bizzarri e sicuramente quello raccontato dall’ufologo brasiliano Nigel Rimes in un articolo per la Flying Saucer Review lo è di certo. Il fatto risalirebbe al 13 agosto 1967, la località è Pilar de Goias, in Brasile.
In quel pomeriggio di quasi 52 anni fa, Inacio de Souza, di 41 anni, incappò in un UFO atterrato dal quale sbarcarono tre esseri extraterrestri.
De Souza, spaventato, sparò con il suo fucile contro gli esseri, ma fu poi colpito da un raggio di luce verde emesso dall’UFO. Le conseguenze immediate furono una bruciatura circolare di 15 cm di diametro sul petto del De Souza che in seguito si ammalò di leucemia e mori poche settimane dopo lo scontro.
Così ha descritto questo tragico episodio il ricercatore francese R. Jack Perrin nel suo libro, riccamente documentato, «Contatti UFO» :
«Inacio de Souza 41 anni sposato con Maria de Souza padre di cinque figli. Era un uomo semplice e analfabeta, molto stimato nel suo ambiente sociale e di lavoro. Era l’amministratore della proprietà nella quale abitava e lavorava da sei anni. Non aveva mai visto dischi volanti e non ne aveva mai sentito parlare.
Il 13 agosto 1967, Inacio e sua moglie ritornavano a casa, nella fattoria di Santa Maria, tra Crixas e Pilar de Goias, nello Stato di Goias. Avvicinandosi alla loro casa, notarono, posato nella pista d’atterraggio del ranch “un’oggetto a forma di catino” di circa 35 metri di diametro. Tra l’oggetto e la casa si trovavano tre sconosciuti.
Inacio riferisce così i fati: “Maria ed io rientravamo da Crixas e gli esseri erano già là. Ho pensato che fossero persone che venivano a trovarci, ma ero un po’ spaventato dal tipo di apparecchio che avevano. Il loro aspetto era come il nostro, salvo che sembravano calvi (non sappiamo se avessero capelli). Stavano giocando come dei bambini, ma in assoluto silenzio. Quando ci scorsero, mi indicarono col dito e si misero a correre nella nostra direzione. Ho gridato a mia moglie di correre a casa. Dato che avevo con me una carabina, ho sparato a quello che mi era più vicino. A questo punto è uscita dall’oggetto, una luce verde che mi ha raggiunto al petto, sul lato sinistro. Sono caduto a terra. Mia moglie è accorsa verso di me, per prendere l’arma, ma gli esseri erano già rientrati nell’apparecchio, che si è alzato in volo a grande velocità, facendo un rumore simile a quello delle api.
Ignacio De souza era fermamente convinto che quegli esseri provenissero da San Paolo e avessero intenzione di rapire la sua famiglia. In seguito vennero condotte delle ricerche sul presunto luogo dell’atterraggio dell’UFO ma non venne trovato nulla, nessuna traccia di sangue e nessun proiettile
Il signor A. S. M. riferisce: “Sono arrivato ala fattoria tre giorni dopo l’accaduto e non ne sapevo niente. La moglie di Inacio mi aspettava quando scesi dal mio aereo personale, e mi disse che il marito era sofferente. Poiché era un uomo robusto ed era sempre stato bene, mi sono recato nel suo appartamento e, vedendolo a letto, gli dissi: “Che avete, ragazzo mio?”. Allora mi rispose: “Padrone, ho ucciso un uomo!”. Rimasi sbalordito e gli domandai: “Ma come hai potuto farlo?”.
Inacio allora cominciò a raccontare minuziosamente quello che era successo, spiegando che aveva sparato perché aveva avuto paura, pensando che quegli uomini fossero venuti per rapire la sua famiglia.
Il signor A. S. M. capì, parlando con Inacio, che questi era convinto che quegli uomini venissero da San Paolo e, per non spaventarlo di più, non gli parlò di dischi volanti. Decise di esaminare la zona in cerca di macchie lasciate dal sangue dell’uomo che poteva essere stato colpito dalla pallottola, ma non scoprì nessuna traccia.
A Goiãnia, il medico senza sapere quello che aveva, constatò l’esistenza di una bruciatura circolare di circa 15 centimetri di diametro sulla parte sinistra del torace, quasi sula spalla.
“Quattro giorno dopo essere rimasto in osservazione, Inacio fu rimandato a casa , il caso di Inacio era senza speranza, gli esami avevano rivelato che era stato colpito da leucemia, il cancro del sangue, e che gli restavano sessanta giorni di vita al massimo. Dal racconto della moglie, lo stato di salute di Inacio cominciò a peggiorare a vista d’occhio, presentava sula pelle di tutto il corpo delle macchie di un colore giallo biancastro, della dimensione di un’unghia, e aveva dolori terribili. Cominciò a dimagrire a vista d’occhio e, prima di morire,m era ridotto a pelle e ossa, la sua morte, che ebbe luogo l’11 ottobre 1967.”
Un caso che resta senza soluzione, che si aggiunge ad altri casi simili in cui uomini o donne hanno raccontato di essere entrati in contatto con qualcosa o qualcuno che, spesso, a torto o a ragione, viene definito alieno.
Non mancano casi simili di presunti contatti con misteriose entità che in qualche modo e con qualche forma di energia a noi sconosciuta feriscono o più raramente uccidono.
Fonte: ufologie.patrickgross.org