La National Aeronautics and Space Administration (NASA) sta lavorando all’atterraggio sulla Terra di un prezioso campione di asteroidi previsto il mese prossimo. I team della NASA della missione OSIRIS-REx hanno completato un test vitale lo scorso 30 agosto raccogliendo una finta capsula caduta sulla Terra nel deserto a ovest di Salt Lake City presso lo Utah Test and Training Range del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.
Lo step era l’ultimo importante test prima dell’arrivo della capsula vera e propria, previsto il prossimo 24 settembre, che porterà un campione prelevato dall’asteroide Bennu, raccolto nello spazio oltre tre anni fa.
NASA, Nicola Fox: “Mancano poche settimane”
Nicola Fox è amministratore associato del Science Mission Directorate della NASA a Washington, il quale ha affermato tramite alcune dichiarazioni riportate da Wion: “Siamo ormai a poche settimane dal ricevere un pezzo di storia del sistema solare sulla Terra, e questo test di caduta riuscito garantisce che siamo pronti”. Fox ha aggiunto: “Il materiale incontaminato dell’asteroide Bennu aiuterà a far luce sulla formazione del nostro sistema solare 4,5 miliardi di anni fa, e forse anche su come è iniziata la vita sulla Terra”.
Quando sono iniziate le prove pratiche?
Questo test di caduta arriva dopo una serie di prove pratiche effettuate all’inizio della primavera e dell’estate, tra cui il recupero delle capsule, le operazioni di ingegneria dei veicoli spaziali e i processi di conservazione dei campioni. L’equipaggio di OSIRIS-REx si sta ora preparando per la consegna vera e propria, mancano meno di quattro settimane all’arrivo della navicella spaziale.
Dante Lauretta, il ricercatore principale di OSIRIS-REx presso l’Università dell’Arizona, Tucson, ha dichiarato: “Sono immensamente orgoglioso degli sforzi che il nostro team ha profuso in questo sforzo. Proprio come la nostra meticolosa pianificazione e prove ci hanno preparato a raccogliere un campione da Bennu, abbiamo affinato le nostre capacità per il recupero dei campioni”.
Secondo quanto riferito dalla NASA, nel 2020 la sonda OSIRIS-REx ha prelevato circa 2,5 chili di materiale roccioso dalla superficie dell’asteroide Bennu. Grazie a questo materiale, che verrà esaminato nei prossimi anni da ricercatori di tutto il mondo, potremo imparare cose nuove sulla formazione del nostro sistema solare, del nostro pianeta e sulla genesi dei materiali organici che potrebbero aver dato origine alla vita sulla Terra.
Rich Burns, il project manager di OSIRIS-REx presso il Goddard Space Flight Center della NASA a Greenbelt, nel Maryland, ha dichiarato: “Siamo ora nella tappa finale di questo viaggio di sette anni, e sembra molto simile alle ultime miglia di un maratona, dove confluiscono emozioni come orgoglio e gioia che coesistono con la determinazione a completare bene la gara”.
Informazioni su Bennu
101955 Bennu è stato scoperto l’11 settembre 1999 dall’astronomo americano Lincoln Near-Earth Asteroid Research (LINEAR) Program, un progetto di ricerca che si occupa di individuare e monitorare asteroidi vicini alla Terra. Bennu è un asteroide di dimensioni relativamente ridotte con un diametro medio di circa 492 metri. Tuttavia, è considerato uno degli oggetti celesti più pericolosi in termini di impatto con la Terra a causa delle sue dimensioni e della sua orbita.
Un pericolo per la Terra?
Bennu è stato classificato tra i NEO (Near Earth Objects) cioè come un asteroide potenzialmente pericoloso per la Terra, anche se il rischio di un impatto durante i prossimi secoli è considerato relativamente basso. Gli scienziati stanno studiando attentamente la sua orbita per determinare qualsiasi possibile minaccia futura e sviluppare piani di mitigazione se necessario.
In conclusione, l’asteroide Bennu è un oggetto celeste affascinante che sta attirando l’attenzione della comunità scientifica grazie alla missione OSIRIS-REx e alla possibilità di fornire preziose informazioni sulla formazione del Sistema Solare e sulla protezione della Terra da potenziali impatti asteroidali.