Ieri mattina un misterioso oggetto ha sfiorato la Terra passando a soli 15.340 km dalla superficie terrestre. Secondo alcuni indizi si ipotizza che l’oggetto possa essere di natura artificiale e quindi un altro detrito spaziale.
La vicenda ricorda 2020 SO, scoperto poco più di un anno fa e rivelatosi un oggetto artificiale, precisamente il secondo stadio del vettore Atlas-Centaur che, nel 1966, inviò la sonda Surveyor-2 sulla Luna.
Ora la storia potrebbe essersi ripetuta con 2021 RS2 che ieri mattina, quando in Italia erano quasi le 9:30, è passato a soli 15.340 km dal centro della Terra, con una incertezza di 17 km (intervallo con il 90% di confidenza); in questo caso, però, il passaggio è stato molto più fugace e l’oggetto è decisamente più piccolo rispetto a 2020 SO, con diametro stimato attorno ai 3 metri sulla base della sua luminosità.
Pertanto, non è stato possibile seguirne a lungo la traiettoria da poter fare osservazioni più approfondite. I dubbi sulla sua reale natura rimarranno probabilmente irrisolti, a meno di ulteriori future visite ravvicinate.
Le prime osservazioni di 2021 RS2
Le prime osservazioni di 2021 RS2 risalgono a sole 24 ore prima del massimo avvicinamento, ad opera del telescopio Mt. Lemmon Survey, quando la sua magnitudine apparente era ancora intorno a 21 e l’oggetto era appena penetrato nella sfera di influenza terrestre a 1,5 milioni di km da noi.
Le prime osservazioni hanno permesso di capire l’esatta traiettoria e quanto vicino alla Terra sarebbe passato di lì a poco. Nelle ore successive, l’oggetto è stato seguito da numerosi telescopi sparsi per il globo fino al momento del massimo avvicinamento, avvenuto alle 7:27:37 UT.
L’ultima osservazione risale a 3,5 ore prima, ad opera dell’osservatorio di Great Shefford. In quel momento, la luminosità era cresciuta intorno alla magnitudine 17 e l’oggetto si muoveva ormai molto rapidamente nel cielo, percorrendo quasi 2″ ogni secondo.
Purtroppo, subito dopo il massimo avvicinamento, 2021 RS2 è divenuto impossibile da osservare perché debole e prospetticamente vicino al Sole.
Nelle ore successive al passaggio, si sono scatenate molte congetture sul gruppo specializzato MPLM che raccoglie esperti osservatori di corpi minori.
Sam Deen ha fatto notare che, sulla base dell’orbita provvisoria, l’oggetto dovrebbe essere passato molto vicino a noi già nel Marzo 1972, a una distanza nominale di soli 81000 km (potenzialmente anche molto meno, considerando le incertezze), e ciò ha fatto subito scattare un “campanello di allarme” in quanto potrebbe essere un indizio del fatto che si tratta di un oggetto artificiale, lanciato proprio in quel periodo e che ora torna a farci visita.
Tuttavia, l’elevata velocità che aveva quando ha abbandonato il pianeta (circa 4,5 km/s) è un indizio del fatto che si dovrebbe trattare di una missione interplanetaria e non lunare. In quel periodo, effettivamente, furono lanciate due sonde, l’americana Pioneer-10 e la russa Venera-8; quest’ultima però andrebbe esclusa a causa della traiettoria che era diretta verso il sistema solare interno, al contrario di quella di 2021 RS2 che aveva una traiettoria verso l’esterno.
Lo stesso Deen è riuscito a stimare, attraverso una misura dell’accelerazione non gravitazionale dovuto all’effetto della pressione di radiazione, una densità superficiale decisamente bassa, 0.25 ± 0.06 kg/m2. Questo numero, se confermato, è un altro chiaro indizio della natura artificiale di 2021 RS2 che non può essere un pezzo di roccia ma molto probabilmente un sottile detrito metallico, una peculiarità notata anche per 2020 SO a suo tempo.
Sarebbe interessante, a questo punto, cercare di capire se la curva di luce di questo oggetto abbia manifestato ampie oscillazioni poiché anche questo è un chiaro indizio di un detrito di forma schiacciata in rapida rotazione su se stesso.
Secondo JPL/cneos, 2021 RS2 tornerà a farci visita tra 3 anni ma non si avvicinerà a meno di 8,5 milioni di km; pertanto sarà molto difficile, se non impossibile, avvistarlo nuovamente e, per avere passaggi davvero ravvicinati, bisognerà aspettare gli anni ’80 di questo secolo.
Prima di allora, probabilmente, non conosceremo mai la sua reale natura, potrebbero comunque esserci ulteriori sviluppi sulle recenti osservazioni fatte.