Elon Musk non molla, anzi rilancia.
Ad un anno di distanza dalla sua clamorosa rivelazione di voler portare un milione di esseri umani su Marte entro il 2060 l’AD di SpaceX ha scelto la platea del Congresso Astronautico Internazionale per fornire alcuni particolari e indicare la tabella di marcia prevista per il suo progetto di colonizzazione di Marte.
Ad Adelaide, in Australia, il 29 settembre, Musk ha descritto una versione modificata del suo schema originale, oltre all’idea di finanziare il progetto con i proventi derivanti dal servizio di navetta effettuato per la ISS ed il trasporto di satelliti in orbita per conto terzi.
Sempre nell’ottica di reperire ulteriori risorse economiche, Musk ha ventilato l’ipotesi che lo shuttle destinato a portare l’uomo su Marte potrebbe essere utilizzato per voli di linea suborbitali per trasportare persone e merci unendo i punti più lontani della terra in meno di mezz’ora. e per trasportare astronauti ed attrezzature sulla Luna per un eventuale avamposto.
Musk è da sempre un sostenitore della realizzazione di una base umana sulla Luna per scopi scientifici e commerciali. Secondo lui, i tempi sono ormai maturi e se le agenzie spaziali nazionali non ce la fanno per mancanza di finanziamenti, tocca agli imprenditori privati aprire le nuove frontiere dell’uomo.
Marte nel destino
Musk ha confessato di avere il desiderio di diventare lui stesso un colono marziano e di sperare di poter terminare la sua vita sul pianeta rosso. Il miliardario sudafricano ha confidato la sua convinzione che la specie umana debba espandersi sugli altri pianeti del sistema solare per poter sperare di sopravvivere all’incremento demografico, all’esaurimento delle risorse e a tutti gli accadimenti naturali o provocati dall’uomo che potrebbero spazzarci via dalla faccia del pianeta.
Musk ha presentato il BFR, il razzo a 42 motori che dovrà portare l’uomo oltre l’orbita terrestre. Il booster di questo razzo sarà una versione potenziata dei razzi Falcon 9 riutilizzabili che SpaceX sta già utilizzando. Il BFR sarà in grado di trasportare attrezzature, satelliti e navicelle spaziali e potrà portare fino a 100 passeggeri in orbita terrestre.
La costruzione del BFR inizierà il prossimo anno e, secondo Musk, è possibile che già nel 2022 due BFR trasporteranno attrezzature e scorte necessarie agli astronauti su Marte in vista dell’atterraggio di astronauti.
Se SpaceX riuscirà a realizzare queste due missioni rispettando la tempistica prevista, Musk sostiene di avere intenzione di acqua e carburante, necessari sia per il sostentamento degi astronauti che per rifornire le navette per il viaggio di ritorno verso la Terra.
Musk ha affrontato la questione spiegando che pensa di realizzare in breve tempo una flotta di razzi Dragon 9 per fornire trasporti in orbita a pagamento e, una volta realizzato il primo BFR, svolgere missioni Shuttle verso la Luna per conto delle agenzie spaziali.
Ma portare gli uomini su Marte sarebbe solo il primo passo verso l’avvio della colonizzazione del pianeta. Secondo gli standard umani, Marte è mortale: la sua aria non è respirabile, il terreno è tossico e l’acqua è imprigionata in depositi ghiacciati sotterranei.
In passato, Musk ha riconosciuto questo problema e ha proposto la terraformazione di Marte in un lussureggiante mondo in grado di sostenere la vita. Come? Riscaldando il pianeta in modo che i poli rilascino l’acqua attualmente imprigionata nei depositi di ghiaccio.
Si tratterebbe di un’azione che potrebbe rivelarsi catastrofica per eventuali forme di vita che si fossero sviluppate su Marte.
Andare su Marte appare inevitabile, prima o poi, colonizzarlo pure ma sarò necessario studiare bene le modalità operative ed accertarci del tipo di interazione con l’ambiente che possiamo permetterci senza interferire drasticamente con l’ecologia locale.