Sono sempre di più gli sviluppi inattesi portati da tecnologie che utilizziamo quotidianamente. Per esempio, secondo quanto riferisce Science Magazine, alcuni ricercatori di Monaco sono riusciti a dimostrare che è possibile utilizzare segnali wi fi per materializzare immagini 3D in un ambiente.
Normalmente, per produrre un ologramma viene utilizzato un fascio di luce laser, diviso in modo che la metà del laser viene riflessa dall’oggetto sulla lastra fotografica, e l’altra metà splende direttamente sulla piastra come riferimento. La differenza tra le due metà del fascio viene quindi utilizzata per creare l’ologramma quando un secondo fascio laser irradia direttamente la lastra fotografica.
Sembra, però, che questa tecnologia non riesca ad operare molto bene in un ambiente ingombro, servew uno spazio limitato ma completamente libero da ostacoli. La scoperta di questo gruppo di ricercatori apre prospettive interessanti, considerando che viviamo praticamente immersi nei segnali wi fi. Potrebbero esserci modi di utilizzarli che ancora non sono stati considerati.
Gli autori sospettano che i ricevitori possano essere adattati in modo da poter essere collocati all’esterno di una camera e, almeno in teoria, il contenuto della camera potrebbe essere replicato tridimensionalmente dall’altro lato di una parete. Bisognerà, però, risolvere alcuni problemi tecnici, riferisce Science, ad esempio, eventuali montanti di metallo all’interno della parete preposta a riflettere il segnale wi fi, potrebbero distorcere l’immagine ricostruita.
Questo annuncio conferma altre esperienze già effettuate da gruppi di ricercatori in grado di utilizzare attraverso le mura per visualizzare ciò che vi si trova dietro utilizzando segnali wi fi. Alcuni anni fa , è stato dimostrato come i segnali possono essere utilizzati per identificare le persone in altre stanze, generando immagini abbastanza definite da poter distinguere il contorno dei corpi, permettendo di identificare, con un buon 90% di precisione, fino a 15 persone diverse nello stesso ambiente.