Il 25 luglio alle ore 16.00 si terrà presso l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) la conferenza stampa di presentazione di un’importante scoperta scientifica inerente Marte, effettuata da un team tutto italiano guidato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica. La notizia sarà pubblicata sulla rivista scientifica Science. La scoperta è stata possibile grazie all’utilizzo dello strumento MARSIS (Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionosphere Sounding), un radar italiano installato a bordo della sonda europea Mars Express che è stato sviluppato sotto il controllo dell’Agenzia Spaziale Italiana, su un progetto originale dall’Università di Roma “La Sapienza”, in collaborazione con la NASA e realizzato da Thales Alenia Space Italia.
Saranno presenti alla conferenza Roberto Orosei ricercatore dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e responsabile scientifico del radar MARSIS, Enrico Flamini, Professore di Planetologia presso l’Università di Chieti-Pescara e Responsabile di Progetto dell’esperimento MARSIS per l’Agenzia Spaziale Italiana, e la Professoressa dell’Università di Roma Tre Elena Pettinelli, co-investigator di MARSIS.
L’evento sarà trasmesso in streaming su ASITV (www.asitv.it) e rilanciato dalla rivista Science, motivo per cui la conferenza si terrà interamente in lingua inglese.
La sonda Mars Express è stata costruita dal consorzio Astrium con l’appoggio di altre aziende europee tra cui le italiane Alenia Spazio e Officine Galileo ed è stata lanciata il 2 giugno 2003. a sonda è composta dal modulo Mars Express Orbiter e dal lander Beagle 2 progettato per studiare la geologia del pianeta e l’eventuale presenza di vita. Si sperava che il lander potesse fornire informazioni definitive sulla capacità del pianeta di supportare forme di vita nel passato.
L’orbiter è entrato correttamente nell’orbita di Marte il 25 dicembre 2003. In precedenza, il 19 dicembre era stato sganciato il lander Beagle 2 su una traiettoria che l’avrebbe portato ad entrare nell’atmosfera lo stesso giorno dell’ingresso in orbita della sonda principale. Tuttavia nessun contatto è avvenuto con il lander e dopo ripetuti tentativi di comunicazione esso è stato dichiarato perso il 6 febbraio 2004 dal centro di controllo.
La prima immagine del Mars Express Orbiter ha mostrato la Valles Marineris, ripresa da un’altitudine di 275 km, con livelli di dettaglio mai raggiunti prima. Nei due anni successivi la sonda ha trasmesso a Terra un numero elevatissimo di osservazioni sul pianeta. Il 23 gennaio 2004 la sonda ha prodotto la prima prova diretta di quella che fino a quel momento era solo un’ipotesi, e cioè la presenza di acqua su Marte; nello specifico le immagini dimostrano la presenza di acqua nel polo sud del pianeta.
Lo spettrometro di Fourier, Planetary Fourier Spectrometer (PFS), ha individuato metano nell’atmosfera sopra la zona equatoriale e la presenza di ghiaccio sotterraneo. Queste tracce indicano una passata attività vulcanica o una passata presenza di microrganismi.
Il 4 maggio 2005 la sonda ha dispiegato la prima antenna da 20 metri dello strumento MARSIS (Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionosphere Sounding). Inizialmente l’antenna non si era dispiegata completamente ma in seguito il 10 maggio si è fatta esporre al sole l’antenna e questo ha consentito alla stessa di dispiegarsi correttamente. La seconda antenna da 20 metri è stata dispiegata il 14 giugno. Le due antenne erano essenziali per lo strumento MARSIS dato che servono a generare il dipolo da 40 metri necessario per l’esplorazione. Il 17 giugno è stata dispiegata l’antenna da 7 metri. Inizialmente il radar doveva essere dispiegato nell’aprile del 2004 ma in seguito la forte attività solare ha spinto i tecnici dell’ESA a ritardare l’apertura delle antenne. Si temeva che le antenne potessero captare i raggi del Sole e danneggiare le apparecchiature presenti sulla sonda. Le osservazioni scientifiche sono iniziate il 4 luglio. Nel novembre del 2005 i ricercatori dell’ESA hanno comunicato che la sonda utilizzando il radar MARSIS ha individuato quello che probabilmente è un lago ghiacciato nel sottosuolo del pianeta. Il bacino del lago deriverebbe dal cratere d’impatto di un meteorite che in seguito si sarebbe riempito di materiale ricco di ghiaccio. Il presunto lago sarebbe largo fino a 250 chilometri e sarebbe a una profondità di circa 2 chilometri. Tramite MARSIS si sono potuti contare i crateri nascosti dai sedimenti e dalle colate laviche della regione nord di Marte. Il numero di questi crateri è comparabile con il numero di quelli presenti nella regione sud, quindi entrambe le regioni si sono formate nello stesso arco temporale, come si sospettava. Lo strumento MARSIS inoltre ha permesso di effettuare una stima di massima della quantità d’acqua immagazzinata sotto forma di ghiaccio nella regione del polo sud.
Insomma, considerando che lo strumento utilizzato per la scoperta che stanno per annunciare è Marsis, possiamo presumere che l’importante scoperta sia legata ancora alla presenza d’acqua su Marte o all’individuazione di crateri o caverne; meno probabilmente all’individuazione di strutture sepolte nel sottosuolo.
Il fatto stesso che la scoperta verrà pubblicata su Science subito dopo l’annuncio già da conto dell’importanza. In ogni caso basterà avere poco più di 48 ore di pazienza.
Fonti: ASI, Wikipedia