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Antares, la stella più luminosa della costellazione dello Scorpione, dal colore rossastro, è la quindicesima stella in ordine di luminosità del nostro cielo.
Anticamente veniva definita il “cuore” dello Scorpione perché posta al centro della costellazione. La sua magnitudine varia da 0.92 a 1.06, la stella è quindi una variabile. Antares raggiunge la sua massima altezza sull’orizzonte nella notte del 30 maggio.
Distante dal sistema solare circa 600 anni luce, come tutte le supergiganti rosse ha una temperatura superficiale relativamente bassa, circa 3600 k, inferiore alla temperatura della superficie del Sole che nella parte esterna raggiunge i 5800 k.
Gli astronomi ritengono che Antares sia una delle stelle più grandi tra quelle conosciute. Il suo raggio viene stimato misurando il diametro angolare che indica le dimensioni apparenti della stella. Il diametro angolare di Antares varia, a seconda delle stime, tra i 41.3 milliarcosecondi e i 44.2 milliarcosecondi. Considerando che la supergigante si trova a una distanza di circa 600 anni luce, il diametro della stella dovrebbe essere compreso tra gli 822 e gli 883 raggi solari.
La media tra questi due dati ci da un numero enorme, il raggio di Antares equivale a circa 1185 miliardi di chilometri, quasi 8 unità astronomiche. Se Antares occupasse il posto del Sole, tutti i pianeti fino a Giove incluso si troverebbero all’interno della stella, mentre il primo a restarne fuori sarebbe Saturno, che si trova a circa 9.5 UA.
Studi recenti hanno scoperto che Antares in realtà è ancora più grande, gli astronomi lo hanno capito studiando l’atmosfera della stella con un dettaglio mai raggiunto prima.
Utilizzando l’Atacama Large Millimeter / submillimeter Array (ALMA) in Cile e la Karl G. Jansky Very Large Array (VLA) della National Science Foundation nel New Mexico, un team internazionale di ricercatori ha realizzato una mappa radio straordinariamente dettagliata dell’atmosfera di Antares.
Il team ha scoperto che Antares è molto più grande di quanto ritenuto in precedenza grazie proprio alle rilevazioni radio che hanno mostrato come l’atmosfera della stella supergigante sia molto più estesa di quanto ritenuto in precedenza. La dettagliata mappa radio ha mostrato che la cromosfera di Antares, lo strato gassoso che crea l’atmosfera esterna di una stella insieme alla sua corona, si estende per 2,5 volte il suo raggio. Per fare un esempio, la cromosfera del Sole si estende solo dello 0,5% del suo raggio.
“La dimensione di una stella può variare notevolmente a seconda della lunghezza d’onda della luce con cui viene osservata“, ha dichiarato Eamon O’Gorman, ricercatore presso l’Istituto di studi avanzati di Dublino in Irlanda e autore principale di questo studio. “Le lunghezze d’onda più lunghe del VLA hanno rivelato l’atmosfera della supergigante fino a quasi 12 volte il raggio della stella“.
La mappa radio è stata realizzata da ALMA che ha osservato la fotosfera di Antares, lo strato da cui proviene la maggior parte dei fotoni visibili delle stelle, in lunghezze d’onda più brevi. Il VLA invece ha osservato le lunghezze d’onda più lunghe nell’atmosfera della stella. I radiotelescopi hanno inoltre osservato e misurato le temperature dei gas e del plasma nell’atmosfera di Antares. Sono stati in grado di rilevare la cromosfera usando le onde radio e, non solo hanno scoperto che si estende 2,5 volte il raggio della stella, ma ne hanno misurato la temperatura.
Il team ha scoperto che la cromosfera di Antares è più fredda rispetto a quanto suggerivano precedenti osservazioni ottiche e ultraviolette, con un picco a 3.500 gradi Celsius.
“Abbiamo scoperto che la cromosfera è “tiepida” piuttosto che calda, rispetto alle temperature stellari“, ha detto O’Gorman nella stessa dichiarazione. “La differenza può essere spiegata perché le nostre misurazioni radio sono un termometro sensibile per la maggior parte del gas e del plasma nell’atmosfera della stella, mentre le osservazioni ottiche e ultraviolette del passato erano sensibili solo a gas e plasma molto caldi“.
“La nostra innata comprensione del cielo notturno è che le stelle sono solo punti di luce. Il fatto che possiamo mappare in dettaglio le atmosfere di queste stelle supergiganti, è una vera testimonianza dei progressi tecnologici nell’interferometria. Queste osservazioni del tour de force avvicinano l’universo , proprio nel nostro cortile“, ha aggiunto Chris Carilli del National Radio Astronomy Observatory, che non era coinvolto in questo studio ma era coinvolto nelle prime osservazioni di Betelgeuse a più lunghezze d’onda radio con il VLA nel 1998.
Fonte: INAF