Come sicuramente avrai sentito, lo scorso 21 maggio, un tragico evento ha scosso il mondo dell’aviazione: una persona ha perso la vita e diverse sono rimaste ferite a seguito di una forte turbolenza che ha colpito un volo da Londra a Singapore; questo incidente solleva interrogativi sulla natura di questi eventi atmosferici e sulla loro frequenza nei nostri cieli.
Innanzitutto capiamo bene cos’è la turbolenza, questa è un fenomeno atmosferico che si verifica quando il flusso d’aria incontra un’irregolarità, come vortici o correnti verticali, e queste irregolarità possono essere causate da vari fattori, tra cui temporali, cumulonembi densi o il movimento dell’aria intorno alle montagne. Per i passeggeri di un aereo, la turbolenza può essere paragonata a un’auto che va a finire in una buca: un brusco calo di altitudine che può variare in intensità.
Nel caso degli aerei, la situazione è diversa, infatti i piloti sono addestrati a gestire la turbolenza e seguono protocolli specifici per minimizzare il rischio e il disagio per i passeggeri, questi includono volare ad alta quota e utilizzare bollettini meteorologici, previsioni e radar di bordo per identificare aree potenzialmente turbolente, per di più i piloti possono osservare le condizioni meteorologiche direttamente attraverso il finestrino della cabina di pilotaggio.
La turbolenza invisibile: la CAT
Un tipo particolarmente insidioso di turbolenza è la turbolenza in aria libera (CAT), che si verifica nelle correnti a getto e non è rilevabile dai radar meteorologici; la CAT è problematica perché può manifestarsi all’improvviso, senza preavviso visivo, rendendo difficile per i piloti evitarla.
Questo fenomeno atmosferico, sebbene in sé sia innocuo, può essere pericolosa, soprattutto se i passeggeri non seguono le raccomandazioni di sicurezza, come tenere allacciata la cintura di sicurezza, infatti durante il verificarsi di questo evento atmosferico, la gravità ha un’attrazione minore sugli oggetti all’interno dell’aereo, il che può trasformare oggetti e persone non assicurati in proiettili, causando lesioni a se stessi e agli altri.
Nonostante la possibilità di lesioni gravi, gli incidenti mortali legati alle turbolenze sono estremamente rari, secondo i dati della FAA infatti, tra il 2009 e il 2022, si sono verificati solo 163 feriti gravi a causa delle turbolenze.
La sicurezza in volo è una priorità assoluta per le compagnie aeree e i produttori di aeromobili, per l’appunto gli aerei sono progettati per resistere a livelli significativi di turbolenza, e i piloti sono addestrati a gestire queste situazioni, tuttavia come abbiamo già detto, questi fneomeni atmosferici possono ancora causare disagio e paura tra i passeggeri, e in rari casi, lesioni.
Il Cambiamento Climatico e la Turbolenza
Studi recenti suggeriscono che il cambiamento climatico potrebbe rendere la turbolenza più comune. Un team di ricerca dell’Università di Reading ha scoperto che i casi di CAT grave nel Nord Atlantico sono aumentati del 55% dal 1979 al 2020, e questo aumento è coerente con gli effetti del cambiamento climatico sulle correnti a getto e potrebbe indicare che le turbolenze diventeranno un fenomeno ancora più frequente nei decenni a venire..
Le correnti a getto sono flussi d’aria ad alta velocità che si trovano nelle regioni superiori dell’atmosfera, e sono spesso associate a turbolenze significative, specialmente quando l’aria fredda e calda si scontrano, tra l’altro queste correnti possono cambiare rapidamente, rendendo difficile prevedere turbolenze e drastici cambiamenti climatici.
La turbolenza è un fenomeno complesso che gli scienziati studiano da decenni, è causata da diversi fattori atmosferici, come le differenze di temperatura e pressione, e può variare da lievi scossoni a violenti scuotimenti, tuttavia la comprensione di questo evento climatico è fondamentale per la sicurezza del volo e per migliorare le previsioni meteorologiche.
Le tecnologie moderne hanno migliorato la capacità di prevedere e evitare questi eventi, grazie a radar meteorologici avanzati, i sistemi di comunicazione e le tecniche di modellazione atmosferica, tutti strumenti che i piloti e le compagnie aeree utilizzano per ridurre il rischio di incontrare turbolenze durante il volo, tuttavia in alcune circostanza non possono fare molto.
Mentre la ricerca continua, è chiaro che la turbolenza rimarrà un elemento da considerare nella pianificazione e nella gestione dei voli, ciononostante la collaborazione tra scienziati, ingegneri e professionisti dell’aviazione è essenziale per affrontare le sfide presentate dalla turbolenza in un clima in cambiamento.
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