Un team di ricercatori affiliati a diverse istituzioni in Cina ha trovato prove di cambiamenti evolutivi basati sulla selezione naturale nelle persone che vivono in Europa negli ultimi due o tremila anni.
Nel loro articolo pubblicato sulla rivista Nature Human Behavior, il gruppo di ricerca descrive il loro studio comparativo sulle persone che vivono oggi nel Regno Unito, con quelle che vivevano in tutta Europa negli ultimi migliaia di anni.
Notando che pochi studi sono stati condotti con l’obiettivo di saperne di più sui cambiamenti evolutivi nelle persone che vivono in tempi relativamente moderni, i ricercatori hanno progettato uno studio che aveva lo scopo di saperne di più su come la selezione naturale ha avuto un impatto sull’evoluzione di persone che vivono in Europa negli ultimi migliaia di anni.
L’evoluzione identificata in 755 geni
A tal fine, hanno ottenuto l’accesso alla biobanca britannica e ai dati in essa contenuti, alcuni dei quali sono genetici. Hanno anche ottenuto dati simili da altre entità che detengono materiale genetico recuperato dai resti di persone che hanno vissuto in Europa nelle ultime migliaia di anni. Il team ha quindi selezionato 870 tratti umani che sono stati identificati come associati a determinati geni correlati al fenotipo e ha confrontato quelli trovati nei moderni britannici (la maggior parte dei quali ha origini europee), con quelli trovati nelle persone che vivono in tutta Europa.
Esaminando i dati, i ricercatori hanno scoperto che l’evoluzione è all’opera in 755 geni relativi ai tratti che avevano selezionato negli ultimi 2.000-3.000 anni, e includevano la pigmentazione della pelle, i tratti dietetici e le misurazioni del corpo. Tutti e tre i tratti sono risultati essere sotto pressione selettiva, portando a cambiamenti quasi costanti nel genoma.
Hanno notato che erano attesi cambiamenti nella pigmentazione della pelle a causa delle differenze nell’esposizione alla luce ultravioletta: i primi migratori in Europa erano noti per avere la pelle scura; nel tempo, sono diventati più chiari. Hanno anche riscontrato cambiamenti legati al consumo di vitamina D, alla termoregolazione e alle misurazioni corporee.
Tali cambiamenti, osservano, erano probabilmente dovuti anche ai cambiamenti climatici. I ricercatori hanno anche scoperto che alcuni cambiamenti previsti non si erano verificati: i fattori genetici associati alla malattia infiammatoria intestinale e all’anoressia nervosa, ad esempio, non erano cambiati molto.
Il team di ricerca riconosce che i loro risultati sono ancora preliminari poiché è necessario un lavoro più dettagliato.