Secondo quanto riferito, un tokamak sviluppato da un’azienda privata nel Regno Unito ha raggiunto la temperatura di accensione per la fusione nucleare, il che significa che il reattore ha raggiunto la soglia per la produzione di energia commerciale.
Tokamak Energy, un’azienda con Google con sede a Oxford, nel sud dell’Inghilterra, lavora sui reattori tokamak dal 2009. Il gruppo è stato fondato come parte del Culham Center for Fusion Energy d’Inghilterra, con decenni di storia nella ricerca mondiale sulla fusione nucleare (società private come questa, che derivano da strutture di ricerca ospitate nelle università o come parte di programmi governativi, sono sorprendentemente comuni. Il motivo è semplice: studenti e fondi pubblici preferiscono impegnarsi in nuove ricerche, non arrancare attraverso la lunga strada di ricerca e sviluppo di un prodotto commerciale emergente).
Un tokamak è un reattore a fusione nucleare a forma di ciambella o, in questo caso, sferico, in cui il plasma vorticoso viene portato a milioni di gradi di temperatura per iniziare a fondersi. L’obiettivo è rompere i nuclei atomici e generare energia. I centri di ricerca di Tokamak Energy si concentrano sul reattore ST40, un reattore sferico che ha fatto dei test sulla strada verso il rapporto produttivo noto come “accensione” nel campo della fusione nucleare. Per accensione si intende il punto in cui l’energia prodotta da un reattore a fusione è maggiore della quantità necessaria per riscaldarlo fino a milioni di gradi. In altre parole: è una barriera molto, molto alta.
I reattori finanziati con fondi pubblici come quello a forma di ciambella di ITER in Francia hanno già stabilito record di 100 milioni di gradi Celsius. Ma il reattore di Tokamak Energy, che ad oggi è costato un totale di 70 milioni di dollari, è molto più piccolo di quello di ITER, che è costato miliardi di dollari. L’assieme del reattore Tokamak Energy peserà quanto due uomini d’altezza media. Al contrario, quello di ITER peserà 23.000 tonnellate.
La differenza di dimensioni fa parte di ciò che abbassa la soglia di energia. ITER dovrà raggiungere i 150 milioni di gradi Celsius, una temperatura del 50% superiore a quella di cui Tokamak Energy afferma di aver bisogno. Per realizzare un reattore più piccolo, quasi tutto nel tokamak viene raffinato per diventare più aerodinamico, dalla forma stessa al posizionamento più ravvicinato dei magneti più piccoli. Il reattore utilizza meno energia anche perché si basa su magneti superconduttori “più caldi” (relativamente parlando) che possono essere raffreddati con azoto liquido invece del più costoso elio liquido.
Nonostante sia stata raggiunta la temperatura necessaria, la sequenza temporale di avvio per Tokamak Energy non è prevista a brevissimo: il suo reattore inizierà a generare energia commerciale negli anni ’30 del 2000. Il CEO di Tokamak Energy afferma che la combinazione del design sferico e dei magneti superconduttori ad alta temperatura è “la via ottimale per ottenere energia da fusione commerciale pulita ed a basso costo“, riferisce New Atlas. Da lì, Tokamak Energy spera di realizzare reattori a fusione modulari nello stesso modo in cui altre aziende cercano oggi i reattori a fissione modulari .